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Le bianche scogliere di Møn

In un Paese, la Danimarca, dal rilievo non molto movimentato, un tratto di costa dell'isola di Møn precipita verso il mar Baltico per 143 metri con dirupi quasi verticali formati da bianchissimi gessi intervallati da sottili strati di rocce ricche di fossili

  • Filippo Ceragioli
  • Agosto 2016
Mercoledì, 17 Agosto 2016
Le bianche scogliere di Møn

Non si può dire che la Danimarca sia un paese dal rilievo molto movimentato. Il due punti più alti del paese sono infatti le cime dei piloni del ponte che attraversa lo stretto del Grande Belt e collega Copenaghen con Odense, piloni che dai loro duecento metri sovrastano colline e alture di non più di centocinquanta metri di altezza. Ma tra tanto piattume sulla parte orientale delle Isole di Møn spicca una delle scogliere più spettacolari d'Europa, chiamata in danese "Møns Klint". Si tratta di un tratto di costa dove l'altopiano interno all'isola, che culmina con i 143 metri dell'Aborrebjerg, precipita verso il mar Baltico con dirupi quasi verticali formati da bianchissimi gessi intervallati da sottili strati di selce e di altre rocce sedimentarie ricche di fossili. L'evoluzione di queste scogliere è tuttora in corso e di tanto in tanto, specie dopo prolungate precipitazioni o periodi di gelo intenso, porzioni anche molto ampie della scogliera franano in mare. I detriti creati da queste frane vanno a costituire penisole temporanee, lunghe anche alcune centinaia di metri, che vengono poi disperse dalle correnti e dall'azione erosiva delle onde. Secondo i geologi le scogliere, che sono emerse dal mare circa 12.000 anni fa, verranno completamente smantellate nel giro di 50.000 anni.

L'area protetta

A partire dal 1983 questo straordinario sito geologico è stato inserito tra le aree naturali protette del Regno di Danimarca, che nell'area è proprietario di circa cinquecento ettari. Con l'adesione del paese alla rete europea NATURA2000 le scogliere e l'area circostante sono anche diventate un SIC (Sito di Interesse Comunitario). Le ragioni della rigida tutela dell'area non sono solo di tipo geologico ma anche naturalistico. Le nicchie che si formano sulle scogliere ospitano il falco pellegrino, una specie che dopo vari decenni di assenza dalla Danimarca si è reinsediata proprio qui. Sono inoltre presenti 18 delle circa 45 specie di orchidee rinvenute nel paese, alcune rare farfalle (tra le quali Maculinea arion) e, nella foresta che si estende alle spalle della scogliere, gli esemplari arborei più antichi della Danimarca. La foresta conserva inoltre le vestigia di un insediamento umano dell'ultimo periodo dell'età del ferro, che si sviluppò per circa quattro secoli a partire dall'800 dopo Cristo.

La fruizione

Un moderno "Geo Center", oltre che fungere da museo multimediale e produrre materiale informativo sull'area protetta, organizza vari eventi e attività che vanno dal riconoscimento guidato dei fossili al birdwatching e allo snorkeling nelle acque che fronteggiano la zona. Il centro è chiuso tra il primo novembre e Pasqua, ma è comunque sempre possibile percorrere, con la dovuta cautela, i sentieri che si snodano nella foresta e alla base delle scogliere. Nei periodi più caldi dell'anno è bene fare attenzione alle zecche che possono essere presenti tra le erbe e spruzzarsi sulle zone del corpo scoperte qualche repellente contro acari e insetti. Al margine dell'area protetta è possibile pernottare in un bel campeggio sulla rive di un piccolo lago, mentre alcuni accoglienti bed & breakfast ospitano i turisti nei piccoli paesi dell'isola. Per chi desidera visitare la zona a luglio o nella prima metà di agosto (ovvero prima della riapertura delle scuole danesi) è consigliabile prenotare, perché oltre che gli stranieri le spiagge, i ristoranti e anche i bellissimi affreschi delle chiese di Møn attirano anche numerosi vacanzieri locali.

 

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