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Verdon, tra canyon e avvoltoi

Tra Alpi e mare, la regione del Verdon offre emozioni indimenticabili

  • Mino Lodola
  • aprile 2015
Mercoledì, 15 Aprile 2015
le gole del verdon foto A.Molino le gole del verdon foto A.Molino

Era il 1970, e il caldo autunno si apprestava a lasciare il posto a quello che sarebbe statoun lungo e interminabile inverno.
Ma speranze, illusioni, utopie, portavano ancora un po' tutti alla ricerca personale di "nuovi mattini". Così anche il mondo dell'alpinismo, e quello della montagna, provava a rinnovarsi e a esplorare altre strade.
Un gruppo di appassionati riuniti attorno a una libreria di via Sacchi, dava vita al CdA e alla Rivista della Montagna: Piero De Matteis, Gian Piero Motti, Marziano Di Maio, Paolo Gobetti, Alberto Rosso per citarne qualcuno.
Oggi la rivista non esiste più, ma i ventenni di allora ricordano con nostalgia quelle pagine in bianco e nero, quelle cartine disegnate a mano da Luciano Muzzarini e una visione della montagna meno conservatrice di quella che era stata sino ad allora.
Si scoprono altri approcci e altri monti (alla Cristalliera è dedicata una monografia nel n.1 della rivista), l'arrampicata si libera dell'ossessione della cima , della via nuova, il territorio diventa luogo di esplorazioni e di avventure. Calanque, Val Grande, Ardeche, Gorges del Verdon. Le ganasce "Zermatt" aprono nuovi e popolari prospettive sui pendii innevati. Stipate all'inverosimimile le vetturette di allora, portano giovanissimi e meno giovani nei luoghi del mito e della libertà: Cassis, Castellane, En Veau, Cicogna ...
Il Verdon era allora un posto ai confini del mondo, villaggi dimenticati che ricordavano, non solo nei nomi, i luoghi raccontati da Gionò. La "corniche sublime" permetteva un fugace sguardo sulla regione, qualche panorama ma poco di più. Ma dallo Chalet de la Maline lo stretto sentiero che portava allora come oggi sul fondo delle gorges 350 metri più in basso rappresentava un cambio di dimensione. Il sentiero Martel dedicato a uno dei primi esploratori del Verdon, uno dei padri della moderna speleologia, lo Stix, l'Imbut la Baume au Pigeon, le Chaos, la Mescla l'Artuby, i guadi ... Il piacere della scoperta, di incontri e amicizie inimmaginate.
Il "fiume verde" nasce nei pressi del Col d'Allos non lontano da Barcelonette nel versante che guarda al Mediterraneo delle Alpi Marittime e dopo un tratto dalle carattestiche normali di torrente alpino, poco oltre Castellane affronta l'arido tavolato calcareo preludio alle solari colline di Provenza dove si apre letteralmente la strada percorrendo una stretta fenditura con falesie verticali alte anche 700 metri e pareti che in qualche punto giungono quasi a toccarsi. Finalmente, dopo una ventina di chilometri ritorna alla luce nella piana occupata dal Lago (artificiale) di Sainte Croix. L'origine delle Gorges è relativamente recente quando le impetuose acque quaternarie che scendevano dai ghiacciai alpini con fenomeni di cattura e carsici sotterranei si sono insinuate nella faglia che tagliava l'altipiano erodendo la roccia sino all'attuale livello di base (circa 500 m).
Il fiume proseguirà quindi la sua corsa ai margini del Plateau di Valensole, un mare di lavanda blù , accarezzato dal vento Mistral e illuminato dal caldo sole del "midì", prima di raggiungere la Durance nei pressi di Manosque. Gran parte della produzione mondiale di lavanda proviene proprio da questi altipiani.
Il più spettacolare canyon, d'Europa, che qualcuno ha paragonato a quello molto più famoso del Colorado, è oggi un ambita meta turistica, sin troppo affollata d'estate e luogo di incontro di arrampicatori di mezzo mondo. Ma se ci si allontana dagli itinerari più battuti e si rinuncia ai periodi più vacanzieri, si ritrovano tutte le suggestioni di un tempo. D'altronde anche quelli che sono diventati in poco tempo gli ospiti di riguardo della regione, gli avvoltoi Grifoni, in gruppi sempre più numerosi, visitano in alta stagione le testate di molte vallate piemontesi come Argentera, Pellice, Thures etc.
Quella del Grifone è una delle reintroduzioni di maggior successo operata dai francesi. Tutto è iniziato con un primo sito di rilascio nella Valle della Junte nel Parco nazionale delle Cevenne ed è proseguito stabilendo nuove colonie, nelle Baronie, nel Vercors e a partire dal 1998 nel Verdon. Nel Verdon gli incontri oggi sono davvero spettacolari e ravvicinati; se si è fortunati si può anche ammirare il volo del "monaco" il più raro e a rischio di estinzione dei rapaci necrofagi.
Il luogo di elezione è comunque il belvedere di Rougon, situato lungo la strada che da Moustieres Sainte Marie attraverso La Palud conduce a Castellane. Dal parcheggio dove termina la rotabile, si attraversa il villaggio e si continua per una ventina di minuti sul sentiero pianeggiante sino ad un pianoro nei pressi del quale sono le falesie di nidificazione e i carnai di alimentazione dei grifoni.
Altri luoghi privilegiati per osservazioni emozionanti sono i belvedere di Trescare, la Carelle e l'Escales. Qui uccelli e climbers si contendono (molto più eleganti i primi) le spettacolari falesie che si perdono nel vuoto strapiombando verso quel sottile nastro verde che è il fiume.
Chateauneuf-les-Moustieres è invece un villaggio fantasma, a pochi chilometri da la Palud, un Comune senza più abitanti che ha deciso di morire. Un sentiero sale dal parcheggio tra orchidee selvatiche e profumo di timo , in un paesaggio sperduto e solitario che sa di infinito e giunge
alle vecchie case aabbandonate; il cimitero, la chiesa, l'osteria, il castello, un antica fontana è asciutta.
Infine il Lago di Saint Croix dove le Gorges finisconoinvaso artificiale che ha parzialmente imbrigliato e regimato le acque del Verdon le cui piene raggiungevano un tempo gli 800 m3/s Ad alimentarlo non è solamente il fiume ma anche sorgenti carsiche come quella spettacolare non più visibile dell' Eveques. Santa Croce è a due passi da Moustieres, il paese della ceramica e del santuario di Beucaire meta da tempi antichissimi di pellegrinaggi.

Il Parco naturale regionale del Verdon
Il parco del Verdon è stato istituito nel 1997 e raggruppa 46 comuni di due dipartimenti.
La sede è a Moustieres Sainte Marie, Tel. 04 92 74 68 00, Web www.parcduverdon.fr
A La Palud si trova La Maison delle Gorges, altri contatti si possono avere con gli uffici turistici dei principali villaggi
Sempre a la Palud e a Allemagne-en Provence si trovano le nailon dei prodotti tipici della regione

Come ci si arriva:
Dall'Italia attraverso il Monginevro o il Colle della Maddalena e poi giù lungo la valle della Durance (350 km da Torino). Dalla riviera incece, si va a Grasse e poi si attraversa il plan de Canjueres la maggiore area militare di Francia che trae il nome dalla contrazione di "piana di Giulio Cesare" per la presenza a suo tempo di uno stanziamento di legionari.

 

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