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Orchidee protagoniste sul calendario del Museo regionale di Scienze naturali

Come ogni anno, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino torna con il suo calendario che, per il 2022, dedica alle orchidee e, in particolare, alle specie chiamate comunemente "pantofole di Venere". 

Venerdì, 10 Dicembre 2021

Le "pantofole di Venere" comprendono 180 specie di orchidee (famiglia Orchidacae, sottofamiglia Cypripedioideae), tutte caratterizzate da un curioso petalo basale, il labello, a forma di sacco o, secondo la fantasia dei botanici, molto simile a una graziosa pantofolina da donna.

Per gli esseri umani il fascino di queste piante è dovuto ai grandi fiori che, in molte specie, sono solitari e molto durevoli anche dopo recisi. Gli insetti invece sono attirati dall'illusione di poter trovare del cibo, come del dolce nettareì all'interno di quel petalo, a forma di sacchetto. Purtroppo però, queste orchidee sono invece delle vere e proprie trappole che attirano gli insetti senza avere nulla da offrire, perché non sono specie nettarifere.

Forme, colori e profumi attirano gli insetti verso il fiore. In alcuni casi, ad esempio, piccole macchie sui petali simulano la presenza di afidi per illudere un insetto a deporre le sue uova, e quindi in cerca di un fiore dove succosi afidi potrebbero alimentare le larve.

Ogni specie ha il labello di forma diversa, il che permette l'ingresso di un solo tipo di insetto: in genere imenotteri, come le api; oppure ditteri, come le mosche della frutta o, ancora, sirfidi. Gli insetti troppo grossi rimangono spesso intrappolati nel labello e muoiono. Gli insetti troppo piccoli entrano ed escono da un labello senza toccare gli organi riproduttivi e, non avendo trovato cibo, non visitano più quel tipo di orchidea. Ma sono molti gli insetti che "riconoscono" questi fiori e non sprecano energie per la loro impollinazione, così le orchidee si riproducono grazie ai rizomi che generano nuovi cespi.

Gli studi moderni hanno evidenziato differenze significative tra le entità che crescono spontanee nelle diverse aree del Pianeta e hanno definito 5 diversi generi. Mentre le quasi 60 specie di Cypripedium crescono nell'emisfero settentrionale, i Paphiopedilum sono tipici di alcune aree asiatiche: i Phragmipedium vivono in Nord America, i rarissimi Selenipedium sono spontanei nell'America centro meridonale e l'unica specie di Mexipedium è stata individuata soltanto nello stato di Oaxaca, in Messico.

Cypripedium calceolus, l'unica specie italiana, è stata tra le prime piante protette dalle leggi di tutela del patrimonio naturalistico perché, come le stelle alpine e altri fiori di montagna, nel Novecento ha rischiato di essere estinta in seguito alla incessante raccolta da parte degli "amanti della Natura", oltre che da raccoglitori professionali.

Il calendario del Museo regionale di Scienze naturali 

Le immagini riprodotte sul calendario sono tratte dal Curtis's Botanical Magazine, rivista illustrata da tavole botaniche originali fondata nel 1787 da William Curtis, farmacista inglese appassionato di fiori locali ed esotici.
La Biblioteca del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino possiede la collezione completa di questa rivista che, arricchita di ulteriori dati scientifici, viene tuttora pubblicata dai Royal Botanic Gardens di Kew. La biblioteca possiede inoltre un fondo antico di grande valore, circa 19mila monografie moderne e circa 1000 riviste naturalistiche provenienti da tutto il Mondo.
Il Museo è anche editore di un bollettino scientifico e pubblica diversi libri specialistici e divulgativi sulle scienze naturali.

Ideazione e progetto: Museo Regionale di Scienze Naturali
Progetto grafico e stampa: Centro Stampa Regione Piemonte

La distribuzione del calendario è gratuita e si può chiedere una copia a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Ulteriori info: http://www.mrsntorino.it/cms/il-museo/attivita-editoriale 

 

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