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I parchi piemontesi insieme per progettualità comuni

Si è svolto al al Castello della Manta un incontro fra amministratori e addetti ai lavori dei dieci Enti di gestione delle Aree protette della Regione Piemonte sul futuro delle aree naturali tutelate del territorio.

Venerdì, 2 Luglio 2021

Giovedì 1° luglio, presidenti e direttori dei dieci Enti di gestione delle Aree protette della Regione Piemonte si sono incontrati al Castello della Manta per ragionare in modo congiunto e organico sul futuro delle aree naturali tutelate del territorio: dieci enti di gestione, 21 parchi gestiti, 135.000 ettari, 43 riserve naturali, 8 aree contigue, 109 siti natura 2000, 200.000 ettari di territorio. Le aree protette della regione sono un sistema che si sviluppa in tutte le zone del territorio regionale, con un forte spirito di coordinamento, e che si è dato l'obiettivo di lavorare ancora di più in favore della promozione del territorio in linea con la sua conservazione.

La riunione, la prima di questo genere a svolgersi in una sede diversa dalla sede regionale e la prima alla quale hanno preso parte in seduta plenaria presidenti e direttori, era stata sollecitata dal vicepresidente regionale Fabio Carosso, assessore ai Parchi, e si è aperta con i suoi saluti in collegamento da Bruxelles, dove si trovava per impegni istituzionali.

Si è trattato di un utile momento di condivisione sul quale poi si è costruita la sintesi conclusiva, che ha portato presidenti e direttori a individuare alcuni punti sui quali concentrare l'attenzione in ottica di sviluppare una progettualità unitaria. Le linee di indirizzo sono la valorizzazione della ricerca, la didattica, la promozione degli aspetti culturali, la cultura della biodiversità, lo sviluppo dell'escursionismo e del turismo sostenibile in area parco e l'obiettivo è quello di presentare un programma definito entro la fine dell'estate.

Ai lavori hanno preso parte anche Stefania Crotta, responsabile della Direzione Ambiente, Energia e Territorio della Regione Piemonte e Vincenzo Maria Molinari, responsabile del Settore Biodiversità e aree naturali. Crotta ha sottolineato come «ogni parco ha in essere progetti europei e transfrontalieri ma la sfida attuale è attivare un percorso comune tra enti regionali, inserendosi nella strategia dello sviluppo sostenibile che può avere appoggio anche dal ministero competente. Abbiamo chiaro il discorso che il territorio sa essere attrattivo anche se è soggetto a vincoli naturali, e comunicarlo sta diventando sempre più strategico». Molinari ha osservato inoltre come «il trasferimento regionale annuale ai parchi regionali è di circa 20 milioni di euro, su un conto economico regionale complessivo di 20 miliardi circa. Sono soldi spesi bene perché l'indotto che generano sui territori è molto elevato, a dimostrazione di come non vi sia affatto antitesi tra promozione e conservazione dei territorio: la conservazione messa in atto dai parchi è invece propedeutica a promozione e fruizione consapevole. L'Unione Europea chiede agli stati membri di dirigersi verso la transizione ecologica, ma noi nel sistema parchi lavoriamo già da tempo in questa direzione».

Per approfondimenti:

Sito Ente di gestione delle aree protette del Monviso

 

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