Le osservazioni del censimento confluiscono nel progetto internazionale IWC (International Waterbird Census), che vede coinvolti 143 Paesi per raccogliere informazioni sul numero di uccelli acquatici nelle zone umide. il monitoraggio, ormai attivo al Monviso da oltre un ventennio, interessa la totalità dei Paesi europei e mediterranei e ha l'obiettivo di rilevare il numero di tutti gli individui presenti per le oltre 130 specie individuate sul territorio europeo. I dati ottenuti nel corso degli anni rappresentano uno strumento indispensabile per stabilire le priorità e le modalità di conservazione dei siti naturali.
Il personale del Parco del Monviso ha effettuato il censimento degli uccelli acquatici nelle aree di cava all'interno o nei pressi delle Riserve Naturali della Confluenza del Varaita, di Fontane, e della Confluenza del Bronda. Questi laghi di origine artificiale rappresentano un'importante area di sosta durante la migrazione e lo svernamento. La consistenza delle popolazioni di uccelli acquatici è uno dei parametri utili a valutare la buona riuscita delle opere di rinaturalizzazione che le imprese di escavazione devono realizzare per compensare l'impatto della loro attività.
Quest'anno sono stati censiti 2.721 uccelli. La specie più abbondante è il Germano reale (2.241), seguito dalle Alzavole (269) ma sono state osservate anche 68 Morette, una specie un tempo molto meno frequente, Fischioni e Canapiglie. Altre specie, purtroppo, stanno invece affrontando un netto declino a livello globale: è il caso del Moriglione, del quale quest'anno non è stato osservato nessun esemplare in tutto il tratto di fiume interessato dal censimento.
Sempre per quanto riguarda gli uccelli, oltre al monitoraggio delle specie acquatiche, il Parco ogni anno collabora al progetto Migrans, dedicato agli uccelli migratori che in tarda estate transitano sul territorio dell'area protetta per raggiungere le coste africane.
Per approfondimenti:
Pagina del progetto Parco del Monviso sulla piattaforma iNaturalist
Sito delle Aree Umide www.wetlands.org