L'Ente di gestione delle aree naturali dei Parchi reali, che comprende sia il Parco naturale della Mandria sia quello di Stupinigi, ofre la possibilità di interessanti scampagnate "fuori porta" a due passi da Torino in una natura incontaminata e con suggestioni culturali di grande interesse. A la Mandria, in particolare, si può fare jogging, affittare le bici e fare visite naturalistiche guidate, anche notturne, per i più piccoli a bordo del trenino. A Stupinigi la visita del parco si abbina a quella della Reggia.
In entrambi i parchi però non si possono portare al seguito i cani e altri animali. Il sito spiega nel dettaglio il perchè:
"La ragione primaria per accettare consapevolmente tale limitazione è il rispetto della natura. Infatti, quando visitiamo una foresta in realtà transitiamo in un palcoscenico che si animerà di creature timide ed elusive solo dopo il nostro allontanamento o al calar della notte. Naturalmente se l'interferenza accade per ragioni naturali (la volpe ha certo più diritto di cittadinanza in un bosco dei nostri animali domestici) l'ecosistema non incorre in problemi; se centinaia di cani fanno i loro bisogni in giro (e più ne fanno più ne farebbero, per segnare il territorio) abbiamo creato un disturbo dannoso per le altre componenti dell'ecosistema. Quindi i problemi principali creati dagli animali sono di interferenze con gli ungulati selvatici, i conigli e le lepri che purtroppo non fanno differenza se l'odore è quello di una volpe o quello di uno Yorkshire nutrito a KiteKat. Inoltre il divieto tutela i cani anche da contatti con animali che possono trasmettere loro malattie infettive e parassitarie. Viceversa il nostro amico vaccinato può passare varie malattie ai selvatici. Non ultimo, il non permettere l'ingresso dei cani è una norma che favorisce il controllo e la prevenzione verso coloro che approfitterebbero della possibilità di lasciarli girovagare per abbandonarli dolosamente. E poi non dobbiamo dimenticare che il cane, può irrimediabilmente perdersi (magari seguendo tracce di animali selvatici) e finire molto male. Infine molti, dopo anni che possiedono un cane, ritengono di conoscerlo molto bene e affermano che "non si allontanerebbe e certamente non farebbe nulla di male ai selvatici".
Occorre quindi fare un chiarimento sui "danni ai selvatici" che sono di due tipi: il disturbo diretto e quello indiretto. Il primo è il contatto (es. incontro casuale, inseguimento con messa in fuga del selvatico, possibile predazione o ferimento). Il secondo è l'effetto del passaggio e delle tracce solido-liquide (da predatore) che il cane lascia in un contesto che dovrebbe avere "di sfondo" altri tipi di tracce olfattive.
Per approfondimenti:
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