Stampa questa pagina

Riaperta la Grotta di Rio Martino, paradiso dei pipistrelli

Situata a Crissolo, offre riparo a numerosi invertebrati e ad almeno sette diverse specie di chirotteri. Ma attenzione a non portare fuori le spore di un fungo "pericoloso"!

Lunedì, 13 Luglio 2020

La Grotta di Rio Martino sorge a 1.530 m s.l.m. a Crissolo, nel territorio del parco del Monviso. Ricca di concrezioni calcaree, questa cavità ipogea si è formata per l'azione erosiva delle acque dei torrenti subglaciali raccolte in fondo ai crepacci del grande ghiacciaio che ha formato la Valle del Po. Complessivamente è lunga 3.200 m, circondata da sale, pozzi, e gallerie collegate tra di loro di difficile passaggio. Solo il ramo inferiore (lungo 530 m), che termina con la cascata del Pissai, alta oltre 40 m, è privo di grandi difficoltà ed è in parte attrezzato con passerelle che facilitano la visita anche ai visitatori meno esperti. Nella grotta è possibile incontrare numerosi invertebrati e almeno sette diverse specie di chirotteri (pipistrelli) la utilizzano per il letargo invernale: tra le varie specie di pipistrelli, la più numerosa è il Barbastello, specie tipica degli ambienti forestali maturi, con circa 200 individui ma sono state osservate anche decine di altri esemplari tra Vespertilio smarginato, Vespertilio maggiore e Pipistrellus sp.

La Grotta è nuovamente aperta ai visitatori da domenica 12 luglio, dopo la messa in sicurezza del percorso speleologico e aver stabilito le modalità di fruizione turistica della cavità ipogea, già aggiornate e regolamentate lo scorso anno per la tutela dei pipistrelli svernanti e quest'anno ulteriormente riviste per contenere la diffusione del covid-19. Gli accessi sono limitati, su prenotazione (si potrà effettuare presso l'Ufficio Turistico di Crissolo, telefono 371.4126266). L'accompagnamento è a cura dell'Associazione Vesulus e prevede la presenza di un accompagnatore naturalistico qualificato al quale sono affidati il controllo e la sicurezza dei visitatori e che potrà fornire nel contempo informazioni e alcune istruzioni circa le precauzioni da mettere in atto durante e dopo la visita.

Si ricorda che dallo scorso anno sono in vigore alcune precauzioni per evitare la diffusione delle spore di un fungo osservato all'interno della grotta, innocuo per gli esseri umani ma che può essere dannoso per i pipistrelli. In particolare, ogni visitatore dovrà seguire, eventualmente con l'assistenza degli accompagnatori, una procedura per pulire a fondo le suole delle calzature utilizzate per l'escursione in grotta, spazzolandole in modo da far cadere eventuali zolle di terra e spruzzandole con alcool prima di riporre le scarpe all'interno di un sacchetto annodato.

Chiunque accederà alla grotta dovrà quindi essere dotato di un secondo paio di calzature, oltre a quelle con cui effettuerà l'escursione: per comodità, il ricambio potrà essere lasciato anche in paese, ma è necessario evitare di risalire sui mezzi di trasporto con le stesse calzature usate nella grotta.

Giunti a casa, i visitatori dovranno inoltre tenere le calzature usate nella grotta in ambiente caldo per almeno una settimana, esponendole in posizione assolata e girate in modo che le suole siano esposte al sole, e di lavare i vestiti utilizzati nella visita, possibilmente a 60 gradi per almeno 20 minuti. In caso di lavaggio a temperatura inferiore, i vestiti dovranno essere messi ad asciugare al sole e non ritirati per almeno una settimana.

 

Potrebbe interessarti anche...

A partire dal 19 maggio ritorna la Scuola di Disegno Naturalistico "Il pennello" con un laborator ...
Un incendio di probabile origine colposa è divampato nella zona centrale del Parco Nazionale del ...
Nei giorni scorsi i Guardiaparco delle Aree Protette delle Alpi Cozie hanno riconosciuto nei prat ...
A fine estate, dopo 29 anni, Livio Bertaina lascerà la gestione del rifugio ai piedi del Monte M ...