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La salute dei laghi piemontesi: il punto di Legambiente

I risultati del monitoraggio della Goletta dei Laghi di Legambiente sui laghi d'Orta, Avigliana, Viverone e Maggiore sono in chiaroscuro, con alcune situazioni critiche per l'inquinamento.

Venerdì, 10 Luglio 2020

Su tredici punti esaminati sono cinque quelli giudicati inquinati, di cui quattro "fortemente inquinati": uno sul Lago piccolo di Avigliana, uno sul Viverone e due sul Lago Maggiore.

Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l'inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa piemontese da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. 

La 15esima edizione di Goletta dei Laghi quest'anno è all'insegna della partecipazione attiva dei cittadini, con più spazio a citizen science e territorialità. La missione di Goletta dei Laghi resta però sempre quella di non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e rilevare le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l'incuria e l'emergenza rifiuti, in particolare l'invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all'inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al "maggior rischio" presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d'acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in Piemonte sono stati eseguiti gli scorsi 25 e 30 giugno dai volontari dell'associazione.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come "inquinati" i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e "fortemente inquinati" quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Sul Lago Maggiore le maggiori criticità sono ad Arona. Sul Lago Viverone, in cui Goletta non tornava dal 2013, è risultato "fortemente inquinato" il punto presso lo scarico in Via Provinciale 67, con una alta carica batterica. Nei limiti invece l'altro punto presso lo scarico Strada Masseria-Venaria.

Sul Lago piccolo di Avigliana invece la Goletta non c'era mai stata. Qui è risultata oltre i limiti di legge e giudicato come punto "fortemente inquinato" la foce del Rio Grosso che presenta una carica batterica elevata, un dato da approfondire con le autorità competenti.

Nessuno dei due punti presi in considerazione sul Lago d'Orta invece è risultato oltre i limiti di legge. Si tratta del Lungo lago Beltrami nel Comune di San Maurizio d'Opaglio e di quello sulla Strada Provinciale 229 di via Novara 42 "spiaggetta tra 2 ville".

 

Sul Lago Viverone, in cui Goletta non tornava dal 2013, è risultato "fortemente inquinato" il punto presso lo scarico in Via Provinciale 67, con una carica batterica preoccupante. Nei limiti invece l'altro punto presso lo scarico Strada Masseria-Venaria.

In definitiva il giudizio di Legambiente è: "Qualità delle acque ampiamente migliorabile, necessari piani per ridurre prelievi e scarichi inquinanti ricorrendo a riqualificazione delle sponde"

 

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