L'impollinazione artificiale – accanto a strategie di conservazione degli insetti – è necessaria per supportare e supplementare l'importante lavoro delle api, i cui numeri continuano a calare. Le tecniche tentate fino ad ora, che consistono nell'utilizzo di robot e droni per impollinare i fiori, sono risultate però poco efficaci: sono troppo invasive e danneggiano i fiori. In una ricerca precedente, Eijiro Miyako e il suo team avevano sperimentato un piccolo drone giocattolo di soli 2 centimentri per impollinare i fiori di alberi, ma i danni erano risultati eccessivi, insostenibili. Serviva qualcosa di più delicato. E in un momento di relax al parco, facendo bolle di sapone con il figlio, Miyako ha avuto l'intuizione.
"Sembra incredibile ma le bolle di sapone permettono veramente l'impollinazione, e la qualità dei frutti è la stessa di quella ottenuta con l'impollinazione eseguita manualmente", ha spiegato Miyako. In confronto ad altri tipi di impollinazione "remota", le bolle di sapone sono talmente leggere da non danneggiare i fiori quando rilasciano il polline. Il team ha utilizzato un microscopio ottico per assicurarsi che le bolle potessero, di fatto, trasportare i granuli di polline, ha testato il tipo di deergente più adatto e rilasciato con un'apposita pistola le bolle di sapone in un frutteto di alberi di pere. La tecnica ha distribuito circa 2mila granuli di polline ai fiori presi di mira che hanno in seguito prodotto frutti, attestando il successo della ricerca. Le bolle di sapone colpiscono il bersaglio con un tasso di successo del 90%.
Ulteriori studi sono ora necessari per perfezionare la tecnica. Un problema ad esempio rimane il clima: pioggia e vento possono infatti far scoppiare le delicate bolle prima che esse abbiano raggiunto la loro destinazione.