Come già accaduto per l'aria, il lockdown sembra avere effetti positivi anche su fiumi e mari. Non fa eccezione il più lungo corso d'acqua italiano che a Torino sembra essere tornato particolarmente pulito. Una trasparenza che non si vedeva da anni. A incidere sulla limpidezza è stata probabilmente la chiusura della maggior parte delle aziende e un impatto umano prossimo allo zero. L'Arpa effettuerà nei prossimi giorni le analisi biologiche dell'acqua per capire se effettivamente la salute del Po è migliorata, ma intanto fra gli esperti traspare un cauto ottimismo, fermo restando che per avere un cambiamento concreto della situazione ci vorrebbero anni. La trasparenza può essere dovuta anche ad altri fattori, come la siccità di questo periodo, l'assenza di lavori pubblici lungo il corso d'acqua e il maggior scioglimento della neve causato dalle temperature in crescita.i
"Siamo molto cauti - premette l'assessore regionale all'Ambiente, Matteo Marnati - perché la limpidezza dell'acqua non è sinonimo di buona qualità. Faremo tutte le analisi per paragonare questo periodo a quello dell'anno scorso. Un aspetto su cui puntiamo è il rimboschimento sulle sponde dei fiumi. Il modello è quello del torrente Tiglione, dove lungo il bacino saranno piantati 65mila alberi. Una sorta di autostrada verde. Le radici infatti assorbono gli inquinanti e puliscono il fiume, oltre che naturalmente l'aria " . Il lockdown ha permesso alle amministrazioni di avere dati finora ignoti. E che potrebbero essere l'incipit per ridiscutere le politiche in ambito ambientale.
Che un'acqua più cristallina non significhi per forza un miglioramento, lo dimostra la storia del lago d'Orta. "Negli anni '30 aveva un colore bellissimo - fa presente Paolo Mancin, dirigente del settore Tutela Acque della Regione - , ma in realtà pesci e molluschi erano morti. Poi la fauna ittica è rinata, senza che la limpidezza del lago sia mutata. Non bisogna basarsi solo sul fattore estetico ". Ma un fiume limpido sembra per tanti versi meglio di uno torbido. " Ci sono alcuni pesci - conclude Gianna Betta, responsabile ufficio pianificazione controllo risorse idriche della Città Metropolitana - che hanno bisogno di un'acqua limpida, senza contare che così la luce può filtrare sul fondo, aiutando anche la fauna acquatica".