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La lotta contro il corona virus fa diminuire l’inquinamento?

Dai primi dati anche in Italia, come in Cina, le misure di contenimento del Corona virus sembrerebbero all'origine di una diminuzione dgli inquinanti atmosferici

Lunedì, 16 Marzo 2020

Le misure messe in atto per contenere la diffusione del coronavirus starebbero avendo effetti positivi – benché temporanei – sulla qualità dell'aria anche in Italia: le immagini satellitari raccolte dal programma europeo Copernicus mostrano nell'ultimo mese «una chiara decrescita nei livelli di NO2 (un marcatore dell'inquinamento atmosferico) in nord Italia». Un dato non da poco, dato che l'Italia è prima in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all'anno, cui si aggiunge il numero più alto di decessi per ozono (3.000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600).

Una consistente riduzione, inoltre, è stata rilevata anche per la concentrazione di particelle fini, come documentano i dati raccolti dall'Istituto meteorologico finlandese. Queste prime rilevazioni necessitano di ulteriori approfondimenti, anche alla luce delle misure di contenimento previste dagli ultimi Dcpm approvati dal Governo, ma già oggi sembrano autorizzare un parallelo con la riduzione dell'inquinamento già registrata prima nella provincia di Hubei (dove si trova la città di Wuhan) e poi in vaste aree della Cina.

«Non bisogna però trarre conclusioni affrettate – spiega Antonello Pasini dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr, in riferimento ai dati cinesi – dal momento che l'inquinamento nei bassi strati dell'atmosfera (quelli in cui viviamo), in particolare quello da NO2, dipende, oltre che dalle emissioni di inquinanti, dallo stato fisico dell'atmosfera stessa, cioè dalle condizioni meteorologiche. In questo senso, manca ancora un'accurata analisi delle situazioni meteo dei due periodi da confrontare. Tuttavia, primi tentativi di "depurare" il dato di inquinamento dalla sua componente dovuta alla meteorologia fanno propendere per la tesi che, effettivamente, una parte consistente delle riduzioni di NO2 sia dovuta proprio al calo delle emissioni. Dunque c'è stato un effetto quasi immediato sulla qualità dell'aria».

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