Stampa questa pagina

Anche nella Fossa delle Marianne c'è plastica

La scoperta ha permesso anche di individuare una nuova specie di anfipode

Lunedì, 9 Marzo 2020

Gli anfipodi rappresentano uno dei gruppi più diversificati tra i crostacei e sono diffusissimi. La maggior parte delle specie vive sui fondali marini, a tutte le latitudini, dai poli all'equatore: esistono anche forme planctoniche negli oceani. Diverse specie sono eurialine e possono vivere anche in acque del tutto dolci. Gli anfipodi terrestri vivono solo in ambienti umidi, come le spiagge o le lettiere di foglie delle foreste.

Lo studio "New species of Eurythenes from hadal depths of the Mariana Trench, Pacific Ocean (Crustacea: Amphipoda)", pubblicato su Zootaxa da un team di ricercatori della School of Natural and Environmental Sciences della Newcastle University, illustra la scoperta di una specie di anfipode nuova per la scienza nella Fossa delle Marianne, uno dei luoghi più profondi, remoti e inaccessibili della Terra. Il team di scienziati che ha fatto la scoperta, e che ha battezzato informalmente la nuova specie "hopper", gli ha dato il nome scientifico di Eurythenes plasticus per evidenziare la plastica (polietilene tereftalato) che è stata trovata nel corpo di questi animali marini di profondità.

La ricerca è stata sostenuta dal Wwf e il direttore del programma marino del Wwf Deutschland, Heike Vesper, ha sottolineato che «La specie appena scoperta, Eurythenes plasticus, ci mostra quanto siano davvero profonde le conseguenze della nostra inadeguata gestione dei rifiuti di plastica. Esistono specie che vivono nei luoghi più profondi e remoti della Terra che hanno già ingerito plastica prima ancora di essere conosciute dall'umanità. La plastica è nell'aria che respiriamo, nell'acqua che beviamo e ora anche negli animali che vivono lontano dalla civiltà umana».

Ogni anno nei mari e degli oceani del mondo finiscono circa 8 milioni di tonnellate di plastica (mezzo milione di tonnellate nel piccolo Mediterraneo), l'equivalente di un camion di plastica al minuto, e, per contrastare questo problema devastante, il Wwf sta conducendo una campagna internazionale per chiedere un trattato globale giuridicamente vincolante per ridurre i rifiuti di plastica, migliorare la gestione dei rifiuti e porre fine all'inquinamento marino della plastica. Della campagna fa parte anche una petizione, già firmata da 1,6 milioni di persone in tutto il mondo, per chiedere ai governi di impegnarsi a lavorare per un trattato internazionale legalmente vincolante.

Ultriori approfondimenti e il video che mostra il nuovo anfipode sono disponibili sul sito web di Green report

Potrebbe interessarti anche...

È disponibile on line il nuovo numero di Avvoltoi Piemonte - secondo semestre 2023, il bollettin ...
Gipeto, grifone ed avvoltoio monaco ritornano in Piemonte: lo racconta Paolo Crosa Lenz, scrittor ...
C'è tempo fino al 19 maggio per iscriversi al nuovo concorso indetto dall'Ente di gestione delle ...
Con il mese di maggio riprendono le visite guidate alla Miniera d'oro del Taglione in Valle Antro ...