La "Direttiva Nitrati" (direttiva europea 91/676 CEE) ha introdotto il concetto di "Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola" (ZVN).
Si tratta di aree in cui la qualità delle acque sotterranee è compromessa (o rischia di diventarlo se non si interviene in modo tempestivo) a causa della presenza di "pressioni" di tipo agricolo. Come misura del grado di compromissione della risorsa idrica si considera la concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee in una quantità superiore a 50 mg per litro.
In queste aree, la direttiva impone un utilizzo limitato dei fertilizzanti agricoli tramite la definizione di "Programmi d'Azione" che stabiliscono criteri e vincoli. Il vincolo più rilevante per l'attività agricola è l'imposizione di un limite massimo annuo all'apporto di azoto di origine zootecnica, pari a 170 kg per ettaro.
L'Italia è stata messa in mora da una procedura d'infrazione (2018/2249) per il mancato rispetto della Direttiva Nitrati, ed è stato sollevato un addebito anche nei confronti del Piemonte per insufficiente designazione delle Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN).
E' stato quindi necessario effettuare alcuni limitati interventi di ampliamento delle ZVN vigenti, nei territori sovrastanti a otto punti di monitoraggio delle acque sotterranee, non conformi perchè la contaminazione è superiore alla soglia dei 50 mg/L di nitrati. I comuni coinvolti sono: Airasca, Scalenghe e Piscina (TO), Cavaglià (BI), Caramagna Piemonte, Marene, Cherasco e Racconigi (CN), con un incremento pari allo 0,86% della superficie complessivamente designata in Piemonte. In Anagrafe agricola sono consultabili le informazioni di dettaglio per i terreni agricoli ricadenti nelle aree così identificate.
Su queste nuove ZVN si applicherà, a decorrere dal 1° gennaio 2021, il programma d'azione di cui al regolamento 10/R/2007; eventuali adeguamenti strutturali che dovessero rendersi necessari andranno realizzati entro il 1/1/2022. Tali interventi possono essere cofinanziati tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, operazione 4.1.3, di cui è in apertura il quarto bando di sostegno; per le aree di nuova designazione è previsto un criterio di selezione specifico.
Anche il bacino idrografico del torrente Tiglione vedrà l'attuazione di un programma d'azione specifico, che sarà predisposto nell'ambito del Contratto di Fiume. Il programma contemplerà azioni specifiche, di cui alcune già avviate, ad es. il "Progetto per la riqualificazione fluviale del torrente Tiglione", che prevede la realizzazione di fasce tampone agroforestali riparie per una lunghezza complessiva di circa 30 km, e gli interventi di adeguamento ed efficientamento del sistema di depurazione civile.
Maggiori informazioni sulle ZVN sono consultabili sul sito della Regione Piemonte