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Gli antichi mestieri nella Valle del Ticino

Martedì, 18 Giugno 2019

Successo di pubblico e di critica per la conferenza sugli antichi metieri del Parco del Ticino, avvenuta lo scorso 16 giugno 2019, presso la sede del Parco del Ticino a Villa Picchetta a Cameri e intitolata "Oro, pesca, pietre, mulini... Antichi mestieri della Valle del Ticino", curata dal direttore Benedetto Franchina.

L'iniziativa fa parte di una rassegna oggetto di un protocollo di intesa tra l'Ente di gestione e l'Associazione Pro Natura Novara, presenti alla conferenza anche gli "Amici della fotografia" di Trecate e Atl di Novara.
Questa conferenza ha avuto lo scopo di raccontare gli ambienti, la storia e i mestieri della Valle del Ticino e di tutte le figure ad essa connesse, come mugnai, campari, cercatori d'oro...

Prima di dare qualche informazione riguardo alla vita lavorativa dell'epoca, la conferenza si è aperta con una descrizione del territorio del Parco Naturale del Ticino Piemonte e delle sue risorse naturali.
"Il Parco occupa una superficie di 6500 ettari. Esso è costituito da una vallata, dapprima profondamente incassata che si amplia progressivamente con declivi più dolci, ricchi di boschi, con grandi anse del fiume. A sud, la valle si allarga maggiormente creando una serie di ramificazioni tra ghiareti e isoloni, periodicamente sommersi dalle piene".

"Dal Lago Maggiore alla provincia di Pavia il Ticino attraversa paesaggi ed ambienti molto diversi tra loro: dapprima l'anfiteatro morenico che accerchia a sud il Lago Maggiore, quindi la pianura divagante. Il primo tratto del fiume è incassato fra colline ricoperte da boschi di pino silvestre, querce e betulle; il corso è ben definito. Segue un tratto ove la valle si allarga, delimitata da terrazzi che il fiume stesso, nei millenni passati, ha modellato con il suo corso mutevole e divagante: compaiono qui le prime lanche, alimentate da acque sfuggite al corso del fiume o affioranti in corrispondenza della linea delle risorgive. L'ultimo tratto è decisamente più vago. Il greto è molto ampio, l'asta del fiume si frammenta in rami che delimitano distese di ciottoli e sabbia e che a volte si impaludano in avvallamenti laterali"

E poi, un excursus sugli antichi metieri tipici della zona: il mugnaio, i cercatori d'oro, il campanaro. 
A conclusione, il direttore Benedetto Franchina dell'Ente è intervenuto dicendo che la giornata di oggi è stata organizzata con l'obiettivo di creare un gruppo di lavoro e una collaborazione tra le associazioni presenti ma anche con i musei e i soggetti del territorio interessati per portare avanti un'attività di ricerca volta ad addivenire ad una pubblicazione, che possa non solo essere letteratura storica ma anche modello per uno sviluppo economico ecocompatibile".

Pro Natura Novara ha iniziato questa collaborazione con l'obiettivo condiviso di far conoscere meglio tutti gli aspetti dell'area "Parco Ticino", valorizzandone i diversi aspetti: tra cui il fatto che sia un'area "a due passi" da Novara, ma forse dai "cittadini" poco conosciuta nelle sue numerose valenze ambientali e storico - antropologiche. Una prima Conferenza a cura dell'arc. Perroni Monica infatti è stata organizzata in primavera a Novara presso Fondazione Faraggiana sulla gestione del nuovo Ente; a questa conferenza, ne seguirà poi in autunno un'altra a Novara, che presenterà a cura dell'Ente il programma MAB UNESCO. 

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