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Lupi ibridi nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Gli studi genetici rassicurano: non sono di prima generazione.

Mercoledì, 19 Dicembre 2018

 

Sono riprese alla fine di novembre, nell'ambito del progetto europeo LIFE MIRCO Lupo, le operazioni finalizzate alla cattura di lupi ibridi nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Le azioni, in particolare, riguardano due zone dell'area protetta nelle quali indagini naturalistiche precedentemente condotte su escrementi e materiale filmato, hanno fatto supporre la presenza di esemplari ibridi. La prima si trova nel territorio di Assergi (AQ), l'altra è ricompresa tra i comuni di Villa Celiera e Carpineto della Nora, nel versante pescarese del Parco. Qui, in particolare, le fototrappole installate dai tecnici di "MIRCO Lupo", hanno registrato il passaggio di un branco di otto lupi, cinque dei quali hanno un mantello più scuro rispetto al fenotipo proprio della specie.

Tuttavia, nonostante il fenomeno dell'ibridazione appaia relativamente diffuso nel territorio del Gran Sasso e dei Monti della Laga, notizie rassicuranti arrivano dai ricercatori del parco, in prima linea nell'individuazione degli ibridi, e loro successiva cattura e sterilizzazione, in quanto, nelle indagini genetiche condotte dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sugli esemplari finora catturati, non si sono fortunatamente trovati ibridi di prima generazione.

"E' un dato confortante - commenta il Presidente dell'Ente, Tommaso Navarra – poiché sta a significare che se si limiteranno nuove introgressioni di geni canini, il livello di ibridazione della popolazione dei lupi non potrà che diminuire. Per tali ragioni continuerà e si intensificherà l'azione di informazione e sensibilizzazione avviata, al fine di disseminare la coscienza del fenomeno e sollecitare l'attuazione di comportamenti corretti onde contenere le occasioni di affiliazione tra cani e lupi. Si tratta – continua Navarra - di azioni positive, meritoriamente poste in essere dall'Ente a tutela del patrimonio di biodiversità custodito dall'area di protetta".

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