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Il Congresso nazionale di Selvicoltura in visita al Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino

Come l'istituzione del parco naturale e l'approvazione del Piano di gestione forestale siano riusciti a conciliare la tutela della biodiversità con l'utilizzo più antico del bosco, che è la raccolta del legno.

Venerdì, 16 Novembre 2018

Durante la quarta edizione del Congresso Nazionale di Selvicoltura, tenutosi a Torino dal 5 al 9 novembre, è stata organizzata una visita al Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, il bosco di pianura più antico d'Italia (!), elevato al rango di Parco naturale a partire dal 1991 e incluso fra le Aree protette del Po vercellese-alessandrino dal 2012.

Il bosco è rimasto tale fino ai giorni nostri grazie a rigide regole di gestione dei tagli che risalgono al Medio Evo, quando i marchesi del Monferrato, fecero una donazione ai "partecipanti", cioè alle famiglie che partecipavano alla gestione del bosco.

Costituito prevalentemente da querce e carpini, in associazione ad altre specie, prende origine da una fitta selva che anticamente occupava questa porzione di pianura, via via ridimensionata dall'opera di bonifica agraria.

La visita, curata dall'Associazione Pro Silva Italia, in collaborazione con il Settore Foreste della Regione Piemonte e l'Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente (IPLA), ha condotto il gruppo, accolto dai componenti del Consiglio della Partecipanza dei Boschi e dal personale dell'Ente-Parco, alla scoperta dei vari ambienti forestali e della gestione attiva e sostenibile del bosco.

A partire dal 1991, con l'istituzione del Parco naturale e l'approvazione del Piano di gestione forestale, si è riusciti a conciliare la tutela della biodiversità (ad esempio contenendo la robinia ed eliminando la quercia rossa a favore delle specie autoctone), la fruizione turistica e ricreativa del bosco, con il suo utilizzo più antico che è la raccolta del legno, assegnato ai soci della Partecipanza secondo il tradizionale sistema delle "sorti" che si tramanda pressoché inalterato dal XIII secolo.

Dopo un sopralluogo alla foresteria della Cascina Guglielmina, circondata da riusciti rimboschimenti, i congressisti hanno visitato i recenti impianti forestali effettuati lungo il Po dall'Ente parco in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA) di Casale Monferrato – Centro di ricerca Foreste e Legno.

 

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