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Danni da predatori ad animali domestici in Val Sesia e Val Sessera, nasce un sistema di supporto per gli allevatori

Siglato un accordo tra il Servizio Veterinario dell'ASL VC e l'Ente Gestione delle Aree protette della Valle Sesia, con la collaborazione dei Carabinieri Forestali della Val Sesia e della Val Sessera

Venerdì, 13 Luglio 2018

Un'azione congiunta di informazione a cura del Servizio Veterinario dell'Asl di Vercelli e dell'Ente di Gestione Aree protette della Valle Sesia. In questi giorni gli allevatori della Val Sesia e della Val Sessera riceveranno una comunicazione – firmata da entrambi gli enti - con alcune istruzioni operative da adottare in caso di danni causati da predatori, sia lupo che cani vaganti, ai propri animali.

La presenza del lupo nelle due valli è una realtà, confermata da alcuni eventi predatori a carico sia di selvatici (cinghiali, caprioli, camosci), sia di pecore e capre al pascolo, avvenuti anche nel primo semestre di quest'anno. A fine 2017 era stata accertata la presenza di un branco stabile di lupi in Val Sessera; un altro gruppo è stato avvistato in Valle d'Aosta tra la Valle del Lys e la Valle d'Ayas. Vi è poi la possibilità, come già avvenuto negli anni passati, che singoli "lupi in dispersione", allontanati dal branco, vaghino da una valle all'altra e, per nutrirsi, compiano, solitamente di notte, aggressioni ad animali domestici non custoditi.
È importante precisare che, nonostante la presenza di lupi sull'arco alpino sia ormai consolidata da anni (solo in Piemonte sono oltre 30 i branchi censiti), non sono mai state segnalate aggressioni, o tentativi di aggressione, rivolti alle persone.

L'obiettivo perseguito è stato quello di mettere a punto una campagna di comunicazione, destinata agli allevatori, per trasmettere alcune nozioni e far comprendere meglio: cosa fare, come segnalare questi episodi e quali pratiche intraprendere per ricevere un risarcimento. Ricordiamo che quest'ultimo è garantito solo agli allevatori che hanno stipulato una polizza assicurativa presso Compagnie Specializzate.

È una iniziativa avviata dopo diversi incontri - a cui hanno partecipato anche i Carabinieri Forestali delle stazioni di Varallo e di Scopa – durante i quali è stata messa a punto una procedura per la gestione delle segnalazioni e degli accertamenti conseguenti, finalizzati sia ad assistere gli allevatori, anche per consentire loro l'accesso ai risarcimenti, se assicurati, sia a mantenere un costante monitoraggio della presenza del lupo nell'area.

Il referente istituzionale di riferimento è il Servizio Veterinario dell'Asl di Vercelli che l'allevatore può contattare ai seguenti recapiti: a Borgosesia in Via Marconi n. 30, chiamando ai numeri 0163/426820 – 0163426842 o via mail scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Qualora l'allevatore si mettesse in contatto con l'Ente di Gestione Aree Protette della Valle Sesia o con i Carabinieri Forestali, verrà poi indirizzato all'Asl VC. È, infatti, il Servizio Veterinario dell'ASL VC a stabilire tempi e modi per le opportune verifiche. L'accordo sottoscritto prevede che, qualora il Servizio Veterinario fosse impossibilitato ad eseguire un sopralluogo sul luogo della predazione, verrà richiesto l'intervento dell'Ente Parco, e, in subordine, dei Carabinieri Forestali.

Nella comunicazione inviata agli allevatori è evidenziata anche l'importanza di documentare con fotografie le condizioni delle carcasse degli animali uccisi, (con i relativi marchi auricolari di identificazione), ed il luogo in cui è avvenuto l'attacco.

La volontà è quella di creare un coordinamento virtuoso di comunicazioni affinché dalle segnalazioni, nei modi e nei tempi corretti, possano derivare anche gli interventi più tempestivi e appropriati sia a tutela degli allevatori, ma anche allo scopo di raccogliere tutte le informazioni sulla presenza del lupo che, ricordiamolo, rientra tra le specie di fauna selvatica protette.

Oltre a questa iniziativa comune, l'Ente di Gestione Aree protette della Valle Sesia ha avviato anche una ulteriore campagna di comunicazione destinata agli allevatori della zona che possiedono "cani da guardiania" (come i Pastori maremmani-abruzzesi, addestrati per la protezione delle greggi dall'attacco dei predatori) che, per indole, potrebbero avere, a difesa degli animali, anche atteggiamenti aggressivi rivolti ad eventuali escursionisti che si avvicinino eccessivamente. È stato infatti messo a punto materiale informativo - con pannelli specifici anche in lingua inglese, francese e tedesca – per fornire a possibili turisti o escursionisti indicazioni sul comportamento da adottare per prevenire possibili aggressioni.

 

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