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L'accoglienza mette radici nel Parco della Burcina

"Se il mondo finisse domani, io pianterei oggi un albero di mele", diceva Martin Lutero. Questa è soltanto una delle riflessioni restituite ai bambini di Pollone intervenuti alla 'Festa dell'albero' organizzata dal Parco Burcina che ha unito il valore dell'educazione delle giovani generazioni a quello dell'accoglienza

  • Emanuela Celona
  • Novembre 2017
Martedì, 21 Novembre 2017
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L'accoglienza mette radici nel Parco della Burcina
Il consigliere del parco, Alessandro Ramella Pralungo spiega ai bambini di Pollone l'importanza della Festa dell'Albero
Foto E. Celona
I bambini delle scuole di Pollone lasciano la loro 'impronta' alla Cascina Emilia del parco
Foto E. Celona
Un momento della piantumazione del Ficus carica, davanti alla Casina blu del parco
Foto E. Celona
Foto-ricordo dei rappresentanti dei vari Ordini religiosi intervenuti alla Festa dell'albero
Foto E. Celona

'Nike! Juventus! Play Station!'. Non hanno nessun dubbio nel riconoscere i marchi famosi che permeano la loro vita quotidiana, i sessanta giovani alunni della scuola primaria e secondaria di 1 grado di Pollone, presenti in sala.

Ma quando si tratta di riconoscere una pianta di sambuco, oppure di un tarassaco, quella stessa sicurezza, viene a mancare. Perché?!?
È stato questo uno degli interessati stomoli suggeriti dai 'giochi' educativi proposti da Massimo d'Ambrogio, vicepresidente di Legambiente Biella, intervenuto a Cascina Emilia, nel Parco della Burcina, in occasione dell'iniziativa organizzata dall'Ente di gestione delle Aree protette del Ticino e Lago Maggiore per la Festa nazionale dell'albero che  ricorre il 21 novembre di ogni anno. 

Eppure il 97,3% della biomassa del nostro Pianeta, è costituita da piante. Solo una piccola percentuale (2,7%) è costituita dagli animali, di cui i due terzi sono insetti. La specie umana, pur toccando cifre come i 7 miliardi di individui, rappresenta solo lo 0,01% di questa biomassa vivente.
'Chi è – o dovrebbe essere – dunque dominante?' ha domandato alla platea, Fabrizio Bottelli, quale rappresentante del WWF. E rincara la dose, facendo scorrere immagini tipiche della savana e sottolineando come tutta l'attenzione siaspvente concentrata su leoni ed elefanti, anziché su tutta la vegetazione che li circonda e permette a queste specie di sopravvivere.

Perchè gli alberi sono importanti

"Se il mondo finisse domani, io pianterei oggi un albero di mele", diceva Martin Lutero, teologo tedesco iniziatore della riforma protestante vissuto nel Cinquecento, quando già allora cominciò a riflettere sull'importanza della vegetazione che circonda l'uomo.
Quella di Lutero non è l'unica citazione colta, restituita ai bambini intervenuti con i loro insegnati alla Festa dell'albero organizzata dal parco che ha deciso di celebrare la ricorrenza, mettendo l'educazione ambientale al centro, insieme al valore dell'accoglienza.

Il ruolo del parco è quello di essere un "Centro per l'educazione ambientale a condivisione della mission di cultura allo Sviluppo Sostenibile (ESS) dettata dall'Unesco. Uno scopo che non riguarda solo l'ambiente, ma anche l'economia (consumi, povertà) e la società (diritti, pace, diversità culturali). Si tratta di un processo che dura tutta la vita, che non si limita all'apprendimento "formale", ma che si estende anche a quello informale e tocca tutti gli aspetti della vita e i valori comuni di equità e rispetto per gli altri, per le generazioni future, per la diversità, per l'ambiente, per le risorse della Terra", ha detto il presidente dell'Ente di gestione delle aree protette, Adriano Fontaneto. 

"Oggi, grazie alla presenza dei nostri ospiti, al Parco della Burcina c'è tutto il mondo, ha affermato Alessandro Ramella Pralungo, consigliere del parco. In un momento storico segnato da odio e disgregazione sociale, l'Ente parco si è adoperato a piantumare un albero in segno di unità e pace tra le genti, affinché la Festa dell'albero diventi anche stimolo e simbolo all'interno di un più grande discorso di uguaglianza e fratellanza tra gli uomini. Gli alberi sono vita,memoriae testimonianza della storia dell'uomo e in loro, la biodiversità, pilastro della vita sul pianeta, trova uno dei suoi più forti alleati'.

Gli alberi e le loro radici

E sono stati diversi gli ordini religiosi – valdesi, buddisti, cattolici, ebrei, musulmani – presenti nella giornata: ogni rappresentante ha spiegato il significato del rapporto dell'uomo con la natura nella propria fede. Del resto, la natura è onnipresente in ogni religione. Non a caso, la riflessione sul rapporto tra religioni e biodiversità è stata proposta proprio in un Comune che si chiama Pollone, nome che deriverebbe, etimologicamente, dal pollone delle piante. Un aneddoto che  ha contribuito a dare un senso ancora più profondo alla giornata.

A Biella, e probabilmente anche altrove, un tempo viveva un'antica tradizione: piantare un albero per ogni bambino neonato. Un'usanza che offriva - simbolicamente - radici e memoria alle future generazioni. Lo stesso significato che – il Parco della Burcina – ha voluto celebrare con i bambini presenti, piantumando un Ficus carica davanti alla Casina Blu. Una scelta non causale, quella del fico che accompagna l'uomo da millenni, tanto che alcuni ritrovamenti archeologici portano le sue origini così lontano nel tempo da essere accostato all'uomo ancor prima del grano. E così, da una primordiale dispensa, si è elevato a protagonista nei testi sacri di tutte le civiltà, ricco tesoro per l'umanità. 

La pianta è stata messa a dimora il giorno antecedente alla festa, lasciando la zolla parzialmente scoperta. In occasione della Festa dell'albero, i bambini hanno terminato la piantumazione, buttando terra e lanciando semi, erba e fiori su un terreno lavorato e preparato per la semina, con la benedizione di tutte le religioni che - sotto a un fico e grazie a un parco - si sono incontrate, in pace. 

 

 

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