L'obiettivo è realizzare azioni coordinate per il monitoraggio e la conservazione a lungo termine della popolazione alpina di lupo, e di favorire l'armonizzazione della convivenza tra il predatore e le attività antropiche. E' questo che succede anche sul territorio del Piemonte nord orientale, con il gruppo di lavoro costituito dal personale degli Enti partecipanti al Progetto Europeo Life WolfAlps
Durante la giornata dello scorso 9 novembre 2017, la sede di Varallo dell'Ente di gestione delle Aree protette della Valle Sesia ha ospitato un incontro di formazione su "Il monitoraggio del Lupo in Regione Piemonte", rivolto ai referenti territoriali degli Enti coinvolti nel Network Lupo Piemonte per le Province di Vercelli, Biella, Novara e Verbania, ovvero gli Enti di gestione delle aree protette (Valle Sesia, Ossola, Parco del Ticino e Lago Maggiore), le Province (Settori Tutela ambientale, Caccia e Pesca), il Corpo Forestale dello Stato (oggi Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell'Arma dei Carabinieri), la Guardia di Finanza, i Servizi Veterinari ASL, i Comprensori Alpini di Caccia, le Aziende Faunistico Venatorie.
L'intervento formativo è stato condotto da Francesca Marucco, coordinatore scientifico del progetto Life WolfAlps e da Arianna Menzano, Veterinario responsabile della attività di prevenzione, entrambe del Centro Grandi Carnivori, facente capo al Parco Naturale Alpi Marittime.
«L'obiettivo degli interventi formativi previsti dal progetto» sottolinea Marucco «è quello di preparare il personale degli Enti coinvolti a una raccolta standardizzata dei dati attraverso protocolli e metodi di campionamento comuni e a favorire l'attuazione di sistemi di prevenzione efficaci, diffondendo negli operatori la consapevolezza di essere parte di una "squadra alpina" operativa in maniera unitaria su tutto il territorio piemontese e alpino, e che costituisce una risorsa di alta qualità a lungo termine».
Questo tipo di formazione ha riguardato inizialmente le Province di Cuneo e di Torino, le prime in Piemonte a essere interessate dalla presenza del lupo, per poi diffondersi all'area nord orientale con le Province di Verbania, Vercelli, Biella e Novara.
L'incontro di Varallo ha costituito inoltre un'importante occasione per pianificare le attività di monitoraggio invernale 2017-18, e per la presentazione da parte del Nucleo Cinofilo Antiveleno Alpi Occidentali di un aggiornamento riguardo l'attività cinofila antiveleno sul territorio regionale.
Il piano concordato riguarda i territori della Valsesia, della Val Sessera e del VCO, e prevede l'organizzazione di transetti sistematici in zone predefinite, per monitorare la presenza del lupo principalmente attraverso tracce biologiche, impronte (d'inverno più facilmente individuabili grazie alla presenza di neve sul terreno) ed eventuali tracce di predazione.
I transetti verranno percorsi quattro volte durante la stagione invernale, con la registrazione su apposite schede di tutte le tracce osservate e degli indizi rilevati.
Per quanto riguarda l'area valsesiana, il piano vedrà la partecipazione, oltre che dei guardiaparco e degli stagisti universitari dell'Ente di gestione delle Aree protette della Valle Sesia, di circa 10-12 volontari provenienti dalla Provincia di Vercelli, dal Comprensorio Alpino, dalle Aziende Faunistico Venatorie locali e dalla Guardia di Finanza.