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Proseguono le campagne di scavo nelle Grotte del Fenera

In autunno presentazione dei risultati dei sondaggi

Venerdì, 25 Agosto 2017

Si è conclusa lo scorso luglio la nona campagna di scavi archeologici nella grotta della «Ciota Ciara», sul Monte Fenera a Borgosesia, mentre è ancora in fase di svolgimento la settima campagna che interessa la «Grotta dell'Eremita».
Le direzioni degli scavi sono a capo, per la Ciota Ciara, dell'Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento Studi Umanistici, mentre, per la Grotta dell'Eremita, dell'Università di Ginevra - Laboratoire d'archéologie préhistorique et anthropologie; entrambe le campagne sono condotte in concessione del Ministero dei Beni culturali e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio, l'Ente di gestione delle Aree protette della Valle Sesia, il Comune di Borgosesia e i membri dell'ex GASB (Gruppo Archeologico Speleologico di Borgosesia).

La Ciota Ciara è il sito preistorico più antico del Piemonte e costituisce un'evidenza fondamentale per la ricostruzione del popolamento preistorico dell'Italia del Nord Ovest. Le indagini, portate avanti dal 2009 dall'Università di Ferrara, hanno permesso negli anni di delineare un quadro molto interessante sullo stile di vita dell'Uomo di Neanderthal che ha frequentato le grotte del Monte Fenera più di 80 mila anni fa.
L'Homo neanderthalensis abitava nella grotta probabilmente durante i mesi estivi, utilizzandola come rifugio strategico che consentiva di avere un facile accesso all'acqua, alle rocce scheggiabili e a diversi tipi di animali cacciabili.
Le ossa ritrovate durante gli scavi comprendono animali che sono arrivati nella grotta portati dall'uomo, altri portati da altri carnivori e, altri ancora che sono morti durante il letargo. Le specie più rappresentate sono: l'orso delle caverne, l'orso bruno, il leone, il leopardo, la lince, il lupo, la volpe, il tasso, il camoscio, il cervo, il daino, l'uro, il cinghiale, il rinoceronte e la marmotta.

La Grotta dell'Eremita rappresenta invece un sito particolarmente interessante per la ricchezza della stratificazione preistorica; è considerato infatti il solo sito stratificato per il periodo della media età del Bronzo nell'area del Piemonte settentrionale.
La scoperta, realizzata dal GASB negli anni '80, di un oggetto osseo attribuito all'età del Rame ha suscitato l'interesse del Laboratoire d'archéologie préhistorique et anthropologie dell'Università di Ginevra. Durante le campagne che l'hanno interessata ha restituito molti resti archeologici datati a diverse fasi dell'età del Bronzo, tra cui ceramiche, oggetti in metallo e ossa animali.

La maggior parte del materiale archeologico è composto da numerosi frammenti ceramici e da residui di ossa di animali a volte bruciati, concentrati in due zone. La prima è situata nella parte più profonda della caverna, dove sono state scoperte ceramiche, alcune in connessione; la seconda area si trova al centro della caverna in cui sono presenti varie ceramiche e alcuni resti di animali.
Per precisare la cronologia del sito, alcuni campioni di carboni provenienti dal livello più ricco dell'età del Bronzo, sono stati inviati al Politecnico federale di Zurigo per la loro datazione e hanno confermato l'attribuzione cronologica alla fase iniziale del della media età del Bronzo.

In autunno verranno presentati i risultati di entrambe le campagne presso il Museo di Paleontologia e Archeologia di Borgosesia.
Per quanto riguarda la Ciota Ciara è possibile visionare il lavori nel loro progressivo stato di avanzamento, tramite i seguenti canali:

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