L'attività di sorvolo per la fruizione turistica, con mezzi a motore e non, all'interno del territorio di competenza dell'Ente parco del Po vercellese alessandrino riconosciuto come Zona di Protezione Speciale (ZPS), è soggetta a una normativa regionale specifica. Si tratta delle "Misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 del Piemonte", entrate in vigore nell'aprile 2014 e più volte modificate o integrate; l'ultima modifica risale al febbraio 2016. Tali misure prevedono il divieto di sorvolo a meno di 500 metri dal suolo negli ambienti aperti, in corrispondenza delle zone umide e in prossimità delle garzaie. Per quanto concerne le aree aperte il divieto riguarda anche il decollo, l'atterraggio e lo sbarco di persone. In corrispondenza delle garzaie è vietato l'avvicinamento anche con mezzi non a motore. L'utilizzo dei droni è invece sempre subordinato all'assenso del soggetto gestore della ZPS (in genere un Ente-Parco o la Regione).
Le limitazioni all'attività di sorvolo sono state adottate a causa del disturbo arrecato alla fauna (in particolare l'avifauna) soprattutto durante il periodo riproduttivo, che coincide con il periodo in cui si ha la maggiore richiesta di voli dimostrativi, in occasione di manifestazioni ricreative.
Le stesse motivazioni riguardano anche l'utilizzo dei droni, che possono avere effetti negativi se ci si trova in prossimità di zone ove è stata riscontrata la presenza di specie animali di particolare interesse, che è importante salvaguardare. Tali specie possono essere indotte ad abbandonare i nidi, in seguito al disturbo prodotto dal sorvolo, sottoponendoli a fenomeni di predazione o abbandono.