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Marittime, il ritorno del gipeto

Il parco partecipa da molti anni al progetto di reintroduzione dell' "avvoltoio barbuto" sull'arco alpino. Gli ultimi individui verranno rilasciati il 6 giugno a S. Giacomo di Entracque

  • Luca Giraudo
  • maggio 2015
  • Martedì, 19 Maggio 2015
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Foto di F. Tomasinelli

La storia dell'umanità è costellata di estinzioni più o meno recenti, legate essenzialmente alla nostra capacità di modificare l'ambiente e di utilizzare tecnologie innovative per procacciarci il cibo, costruirci un riparo o eliminare i competitori. L'estinzione del gipeto Gypaetus barbatus sull'arco alpino è una delle più recenti ed è strettamente connessa con l'altissima densità umana raggiunta su questa catena montuosa alla fine del XIX secolo. Il connubio fra ignoranza e avidità, fra chi lo credeva specie "nociva" all'allevamento e chi lo desiderava per collezionismo, hanno fatto sì che questo grande avvoltoio sparisse dalle Alpi dapprima in Austria e poi via via verso Est, fino alle Alpi Marittime, dove sono sopravvissuti gli ultimi esemplari, ancora osservati negli anni '30, non più in grado di riprodursi. Ed è probabile che gli ultimi gipeti siano scomparsi qui non perché questo settore geografico sia il più idoneo, piuttosto perché le condizioni socioeconomiche permettevano a pochissime persone di avere armi efficienti per uccidere più in fretta. Fortunatamente la nostra specie sa vivere momenti bui a cui alterna momenti maggiormente illuminati. Ed è così che a partire dal 1986 vengono rilasciati sulle Alpi Austriache alcuni gipeti. Come per rispetto della storia, i siti di rilascio iniziano la loro attività da Est verso Ovest, l'ultimo dei quali viene attivato nel 1993/94 sul sito Mercantour - Marittime. Dai primi tre gipeti rilasciati nel Mercantour siamo arrivati oggi a 45 individui, gli ultimi dei quali saranno rilasciati il 6 giugno sul sito di San Giacomo di Entracque. I nomi dei due giovani non sono ancora noti, ma andranno ad aggiungersi agli altri che hanno scritto la storia del ritorno del gipeto sull'arco alpino: Aisone, rilasciato nel 1998, è stato uno dei due partner della prima coppia riprodottasi in Engadina, Michegabri si è stabilito in Val d'Aosta dove ha già dato alla luce tre giovani, Sereno è il padre di cinque pulli nati nella vicina valle dell'Ubaye, sul versante del Mercantour. In un primo tempo la maggioranza dei giovani rilasciati in questa zona si è spostata nelle vallate vicine oppure più a nord, dove più intensa era la presenza di altri gipeti. Da qualche anno, con la formazione di tre coppie sul versante francese, tutte a pochissimi chilometri dall'Italia, si sta assistendo finalmente alla ricolonizzazione stabile anche delle Alpi Marittime. Gli ultimi due nati, provenienti dagli zoo di Berlino e Ostrava (CZ), saranno seguiti per tre mesi da un'equipe di ornitologi, fino allo loro emancipazione completa. Speriamo che Paolo Peila, un gipeto maschio adulto stabilitosi in Valle Gesso, decida di adottarli come ha già fatto in passato con altri giovani rilasciati, portando loro il cibo e seguendoli nei primi voli. Dopodiché, una volta lasciata la valle, dovranno imparare a cavarsela da soli, perché solo il loro istinto e un po' di fortuna potranno permettere loro di acquisire l'esperienza per sopravvivere e per tramandare il mito dell'avvoltoio barbuto, che una volta si credeva mangiasse gli agnelli.

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