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Felci acquatiche, poco conosciute e a rischio d'estinzione

Vivono nell'acqua e sono a rischio d'estinzione: sone le felci che conosciamo meno, come il quadrifoglio d'acqua, l'erba pesce e la calamaria di Malinverni 

  • Alessio Tisi
  • Giugno 2018
  • Venerdì, 1 Giugno 2018
Il quadrifoglio d'acqua (Marsilea quadrifolia) (Foto C. Minuzzo) Il quadrifoglio d'acqua (Marsilea quadrifolia) (Foto C. Minuzzo)

Tra le specie vegetali presenti sul territorio piemontese, meritano sicuramente una particolare attenzione le pteridofite, più comunemente conosciute come felci. Queste specie, che costituiscono un tassello fondamentale nel processo evolutivo verso le spermatofite, definite come piante "superiori" (gimnosperme e angiosperme), risultano diffuse su buona parte delle terre emerse. A livello europeo, comprendendo le diverse sottospecie, sono presenti circa 180 entità, mentre in Italia se ne contano circa 130 (Marchetti, 2004), distribuite da Nord a Sud, dalla pianura fino ai 2000 metri di quota.
Tra le specie di particolare interesse per il Piemonte, è importante ricordare tre specie legate ad ambienti acquatici planiziali, nello specifico Isoëtes malinverniana Ces. et De Not., Marsilea quadrifolia L. e Salvinia natans (L.) All.

Quelle più minacciate

Isoëtes malinverniana, comunemente chiamata calamaria di Malinverni, è una specie endemica della pianura padana, inserita negli allegati II e IV della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE "Habitat" e classificata come "in pericolo critico", in quanto considerata a rischio estremamente elevato di estinzione in natura, sia nella categoria per l'Italia, che per la categoria globale IUCN (Rossi et al., 2013). Le cause della forte riduzione sono da ricercarsi principalmente nella compromissione del suo habitat di sviluppo, legato ad ambienti acquatici di pianura; in particolare questa specie perenne, radicata al suolo, si sviluppa in risorgive, fontanili e nei canali di acqua corrente. Se l'areale di distribuzione originariamente comprendeva le aree planiziali di Piemonte e Lombardia, attualmente le uniche stazioni confermate si trovano esclusivamente sul territorio piemontese (Troia A. e Greuter W., 2015), in particolare all'estremità settentrionale dell'areale storico vercellese e in stazioni puntiformi nella zona del Novarese.

Marsilea quadrifolia, il cui nome comune è quadrifoglio d'acqua, è una specie perenne, rizomatosa e radicante al suolo, tipica di stagni, acquitrini o fossi con acque lentamente fluenti, inserita negli allegati II e IV della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE "Habitat" e classificata come "in pericolo" a livello della Lista Rossa della flora italiana in quanto considerata a elevato rischio di estinzione in natura (Rossi et al., 2013). Come già descritto per Isoëtes malinverniana, le minacce legate a questa specie sono da ricercarsi principalmente nella riduzione o compromissione dell'habitat naturale di sviluppo. Per quanto riguarda il Piemonte, la specie risulta ancora presente in numerosi siti caratterizzati da acque ferme e stagnanti, anche se in generale se ne osserva una diminuzione.

Salvinia natans, comunemente chiamata erba pesce o salvinia natante, è una specie acquatica galleggiante, non radicata al suolo, classificata come "vulnerabile" a livello della Lista Rossa della flora italiana in quanto considerata a rischio di estinzione in natura (Rossi et al., 2013) a causa della riduzione e compromissione degli habitat naturali di sviluppo.

La particolarità di queste tre specie, fortemente minacciate a causa dell'attività antropica che progressivamente ne riduce gli habitat naturali di diffusione, si ritrova nel fatto che siano strettamente legate alla presenza di acqua, a differenza di altre specie di felci, che, pur necessitando di condizioni di elevata umidità e elevato grado di ombreggiamento, si sviluppano fuori dall'ambiente acquatico.
Le principali motivazioni che stanno portando alla progressiva riduzione degli habitat di queste felci sono legate alla progressiva compromissione delle aree umide, a causa di fenomeni di inquinamento diffuso legato principalmente all'agricoltura intensiva e, per quanto riguarda le acque fluenti, agli interventi di manutenzione su fossi e rii con mezzi meccanici o la cementificazione di questi con conseguente perdita dell'habitat naturale di sviluppo di queste specie.
Al proposito si evidenzia che un'altra felce acquatica, Pilularia globulifera (in italiano pilularia comune), risulta ormai estinta almeno sul territorio piemontese. Questa specie perenne, rizomatosa e radicante al suolo, legata ad ambienti acquatici, già classificata come "gravemente minacciata" e "probabilmente estinta" a livello della Lista Rossa della flora italiana e "quasi a rischio" per la categoria globale IUCN, in quanto considerata a rischio estremamente elevato di estinzione in natura (Rossi et al., 2013), infatti, a livello regionale è appartenuta sicuramente alla flora del Piemonte sulla base degli esemplari provenienti dalla nostra regione conservati negli erbari di Torino, Firenze e Genova, ma allo stato attuale è da considerare come estinta in quanto non riconfermata da oltre cento anni (Selvaggi et al., 2008).

Alla luce di questi processi di antropizzazione, risulta necessario, al fine di garantire la sopravvivenza di felci acquatiche divenute ormai così rare e minacciate, promuovere sia politiche di gestione e tutela degli habitat di ambiente acquatico, preservando il più possibile i siti dove queste specie sono ancora presenti naturalmente, sia attuando campagne di sensibilizzazione sull'importanza della biodiversità e degli ecosistemi umidi planiziali.

Per saperne di più

Marchetti D., 2004 – Le Pteridofite d'Italia. Ann. Mus. civ. Rovereto. Sez.: Arch., St., Sc. nat., 19 (2003):71-231.

Rossi G., Montagnani C., Gargano D., Peruzzi L., Abeli T., Ravera S., Cogoni a., Fenu G., Magrini S., Gennai M., Foggi B., Wagensommer R.P., Venturella G., Blasi C., Raimondo F.M., Orsenigo S. (eds.), 2013 – Lista Rossa della Flora Italiana. 1. Policy Species e altre specie minacciate. Comitato Italiano IUCN, Ministero Ambiente e Tutela Territorio e Mare. Roma. 54 pp.

Troia A. & Greuter W., 2015. Isoetaceae (vers. 1.0). In: Peruzzi L., Cecchi L., Cristofolini G., Domina G., Greuter W., Nardi E., Raimondo F.M., Selvi F. & Troia A. (Eds.), Flora critica d'Italia. Fondazione per la Flora Italiana, Firenze. Published online on 25 february 2015 at: http://www.floraditalia.it/pdf/Isoetaceae.pdf

Selvaggi A., Pascal R., L. Gallo, 2008 – Note floristiche piemontesi n. 92-175. In A. SELVAGGI - A. SOLDANO - M. PASCALE - R. PASCAL. Riv. Piem. St. Nat. 29, 2008: 439-474

 

 

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