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Ti pungo…per il tuo bene!

Pelosetta e colorita, non più larga di due dita fa rizzar la pelle umana e il suo nome finisce in "ica". Sembra inutile che ti dica che si tratta...dell'ortica!!

  • Loredana Matonti
  • maggio 2016
  • Mercoledì, 25 Maggio 2016
Ortica Loredana Matonti Ortica Loredana Matonti

Quante volte passeggiando nei prati ci siamo punti inavvertitamente passando vicino ad un cespuglio di ortica (Urtìca dioica), imprecando contro la povera pianta e ignorando che proprio quel fastidioso bruciore è al contempo uno dei grandi benefici forniti da una specie officinale comunissima e dalle infinite potenzialità terapeutiche.
Infatti, proprio l'azione irritante dei peli è sempre stata adottata per ridestare la sensibilità delle parti del corpo colpite da paralisi, torpori e sciatiche, tramite la pratica dell'urticazione.
Come già osservato da altri in passato, per la sua bontà e utilità questa pianta sarebbe già stata estirpata ed estinta se non si difendesse, appunto, provocando quella nota irritazione cutanea.
Il nome del genere deriva dal latino "Urtìca", che per alcuni filologi è di origine sconosciuta, mentre per altri è collegabile al verbo "ùrere"= bruciare, per l'irritazione che produce allorché i suoi peli ghiandolosi urticanti, al minimo contatto con la pelle, si spezzano e rilasciano acetilcolina, istamina e serotonina. L'epiteto specifico "dioica" indica che i fiori maschili e quelli femminili sono portati su piante diverse.

L'ortica è medicamentosa dalla radice, allo stelo, alle foglie fino al fiore.
Pianta dalla chiara Segnatura per gli antichi, con peli urticanti che richiamano i capelli; tra gli usi popolari più comuni in tutte le Regioni troviamo quello per l'alopecia, mentre la sua azione urticante suggeriva l'impiego per l'orticaria e le altre manifestazioni irritative della pelle.

E' una delle migliori piante depuratrici del sangue, diuretica e contemporaneamente antianemica, favorisce la formazione dei globuli rossi ed è un ottimo rimineralizzante, ricostituente e tonificante in caso di convalescenza e stanchezza.
Parti della pianta differenti manifestano proprietà diverse, a seconda dei particolari principi attivi ivi contenuti. In particolare la parte aerea racchiude vitamine del gruppo B (B2, B5 ed acido folico), le vitamine A, C ed E, molti minerali come il magnesio, il ferro, il silicio ed alcuni oligoelementi come lo zinco ed il rame. Tutte queste sostanze agiscono in modo molto efficace per il trattamento delle unghie fragili e dei capelli deboli con le doppie punte, contrastandone la caduta e stimolandone la ricrescita. Proprio l'abbondanza di oligoelementi contenuti e la sua grande capacità di alcalinizzare il sangue, la rendono una pianta utile per coloro che soffrono di artrite e di malattie di tipo reumatico, artrosi o dolori articolari dovuti alle cartilagini consumate; per questo e per la presenza di calcio e silicio, è consigliabile utilizzarla anche prima e durante la menopausa, periodo in cui le donne vanno incontro ad un indebolimento osseo e cartilagineo generale.
Il suo tropismo si estende anche all'apparato genito-urinario per la gotta, calcoli renali, renella, cistite, facilitando l'eliminazione dei residui acidi del metabolismo, strettamente legati a queste patologie. E' inoltre utile per le infezioni delle vie urinarie e la ritenzione idrica.
Le radici e i fiori in particolare, in abbinamento ad altre piante (semi di zucca, epilobio, serenoa), sono utili per l'ipertrofia prostatica, favorendo l'eliminazione dei liquidi dal rene, lenendo i disturbi della minzione, grazie ai lignani contenuti, che hanno dimostrato la capacità di legarsi alle cellule della prostata, riducendo la loro proliferazione e l'azione del testosterone e favorendo il rilasciamento del muscolo detrusore della vescica, migliorando in tal modo la fuoriuscita dell'urina.
Nelle donne riduce la crescita dei fibromi uterini, grazie ai fitosteroli quali la betasitosterina, contenuta nelle radici.
Avendo una buona influenza sul pancreas, è utile pure contro l'iperglicemia e regola il movimento intestinale.

Anche per le allergie primaverili e non, l'eclettica ortica può rappresentare un valido antistaminico naturale, di facile reperibilità e preparazione attraverso semplici infusi, i quali sono utili anche per orticaria e dermatite. I risultati che si ottengono sono dovuti alla presenza, nelle foglie, della quercitina, un sostanza contenuta in diverse piante e molto utile nel combattere le reazioni allergiche. Grazie all'effetto antinfiammatorio dello zinco, il fusto e le foglie, esercitano una valida azione benefica pure nella cura dell'acne e di molte irritazioni cutanee come vari tipi di eczema.
Possiede inoltre un'azione galattogena, dovuta alla capacità di aumentare la secrezione del latte materno, e perciò è consigliabile durante l'allattamento.
Come già suggeriva la saggezza popolare, è una fantastica alleata della bellezza dei capelli; a scopo cosmetico si possono risciacquare con l'infuso sia delle foglie che delle radici, in modo da combatterne la caduta, la forfora e per renderli più lucidi.
Dalle foglie e dalle radici si ricavano coloranti usati per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. E' un'ottima pianta da foraggio e infine, è utilizzata in cucina per preparare minestre, contorni e ripieni di eccellente qualità. Interessante l'uso agricolo casalingo: dalla pianta fatta macerare in acqua per 12 ore si ottiene un liquido, non tossico, con effetti antiparassitari, da spruzzare sulle piante infestate dagli afidi.

Una pianta "tuttofare" insomma, di cui si sta riscoprendo oggi la coltivazione a scopo alimentare e tessile; un'opportunità economica decisamente interessante per tutti gli addetti al settore.

Storia e curiosità
Si presume che fosse già utilizzata nella preistoria sia come nutrimento che come pianta tessile.
Ai tempi di Plinio il Vecchio era ritenuta un ottimo emostatico per la cura di epistassi ed emorragie uterine.
Dioscoride, dopo aver individuato due specie di Ortica, che distinse secondo la grandezza delle foglie, che consigliava come diuretico, lassativo ed emmenagogo, valutò anche le proprietà dei semi, prescritti con il miele a macero nel vino come espettorante contro la tosse. Consigliava inoltre le foglie applicate come cataplasma per via esterna nelle piaghe, nelle ulcerazioni e nelle suppurazioni, il succo nelle cavità nasali per le emorragie.
Galeno la riteneva un rimedio efficace contro il catarro bronchiale e le ulcere.
Le sue lunghe fibre, filate già nel Medioevo, davano un particolare tessuto resistente, simile alla canapa. Nel 1100 la famosa Santa Ildegarda suggeriva i semi contro il mal di stomaco.
I semi erano inoltre ritenuti afrodisiaci, come afferma il famoso medico cinquecentesco Castore Durante: "il seme bevuto con vino passo muove a lussuria".
L'abate Kneipp raccomandava di consumare molta ortica come verdura alimentare, esaltandone le virtù antianemiche e depuratrici del sangue.

PREPARAZIONI POPOLARI

Decotto depurativo per il sangue
Far bollire per 15 minuti un etto di foglie fresche in un litro di acqua. Poi versare il tutto viene in una bottiglia e conservare in frigorifero o in un luogo fresco. L'assunzione va fatta al mattino, a digiuno, in fase di luna vecchia. Si beve mezzo bicchiere per volta. La cura dura 14 giorni e viene sospesa per altri 14 giorni in modo da seguire le fasi lunari. Poi si riparte da capo.

Infuso per le allergie, reumatismi, artriti
Bere 3 tazze di infuso al dì per 3 settimane almeno.

Infuso antianemico
In primavera si raccolgono le foglie di ortiche e le si lasciano per un minuto in acqua bollente. Toglierle subito dopo. Bere l'infuso nella misura di una tazza al mattino e una alla sera per almeno un mese come integratore di ferro.

Infuso per problemi ginecologici
Preparare un infuso con mezzo cucchiaio di foglie di ortica foglie, mezzo di piantaggine foglie, mezzo di malva fiori e foglie, e mezzo di gramigna radice, fresche o essiccate. Bere una tazza più volte al dì.

Sciroppo per le emorroidi
Far bollire 3 etti di ortiche in un litro di acqua finché non ne evapora la metà; quindi filtrare e aggiungere tanto miele quanta acqua rimane. Se ne beve un bicchierino a digiuno.

Maschera rinforzante per i capelli
Pestare tutta la pianta (foglie, fiori, radici) e aggiungere un po' di acqua calda. Mettere l'impiastro in posa sui capelli per almeno mezz'ora.

Risciacquo rinforzante per i capelli
Bollire 8-10 manciate di ortica e portare ad ebollizione per 5 minuti. Lasciar riposare e risciacquare i capelli.

Lozione per la forfora e per rinforzare i capelli
Riempire un vasetto di vetro di foglie fresche e giovani, coprirle con alcool a 60° e lasciare in infusione fino a che l'alcool diventa verde intenso e le foglie marroni; poi filtrare e utilizzare in frizioni sul cuoio capelluto, specie la sera prima di dormire.

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