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Pratorondanino

A due passi dalle Capanne di Marcarolo, un giardino botanico che in un estensione relativamente limitata offre incontri davvero emozionanti

  • Mino Lodola
  • Maggio2015
  • Giovedì, 30 Aprile 2015
Peonia a Prato Rondanino foto A.Molino Peonia a Prato Rondanino foto A.Molino

Prà Rondanino, come il luogo era nomato sino ai primi anni del 'novecento, è a tutti gli effetti Liguria, ma il confine piemontese (amministrativo) è li a due passi e l'accesso escursionistico dalle Capanne di Marcarolo il più agevole. Per i motorizzati, invece, lo si raggiunge tramite una stretta strada asfaltata che sale da Masone in Valle Stura. Genova è a due passi e anche il mare. Se proprio si vuole vedere il golfo ligure non c'è che da salire sul vicino Monte Vesolina dove il Piemonte e il Parco delle Capanne di Marcarolo quasi si buttano nel mare, che dalla cima non dista più di 8 Km.
Il toponimo sembra richiamare in posto di mercato e di scambio e non c'è da stupirsi perché questi crinali appenninici sono stati per secoli luoghi di transito e di commerci prima che la fuga verso il basso e verso le città diventasse irreversibile.
I progetti di sviluppo turistico hanno avuto nel tempo alterne fortune, ma è ancora la natura a farla da padrona. E il giardino botanico è un piccolo scrigno di biodiversità. Su un estensione di circa 6.000 metri quadrati i diversi ambienti zone umide, arboreo, roccere (silicee, calcaree e serpentinose) e prato ospitano poco più 400 specie vegetali proprie della fascia montana e alpina circummediterranea con diversi e importanti excursus esotici. Sicuramente è il posto migliore e meno invasivo per osservare le specie più interessanti presenti nelle vicine Capanne o nell'entroterra ligure, ma anche rari endemismi di cui spesso si è sentito parlare e che poco frequentemente è dato incontrare o riconoscere. Basti citare il Cypripedium calceolus, la Scarpetta della Madonna (o di Venere), rarissima in Piemonte, estinta in Liguria ma qui presente con una stazione di importazione, rigogliosa e ben acclimatata . O il bellissimo Lilium pomponium o il poco noto Jovibarba allionii. Nelle acque dello stagno ecco invece un popolamento di tritoni ssp. E ai margini le piccole drosere, piante carnivore che sopperiscono alle carenze di sostanze azotate catturando e "digerendo" quegli insetti che incautamente si avvicinano. Un attrazione davvero fatale.
Le orchidee rivestono un interesse particolare perché è stato proprio il Gruppo Ligure Amatori Orchidee, associazione costituitasi nel 1979 ad avviare la realizzazione del giardino nei primi anni 'ottanta. Dopo gli inizi pionieristici la sistemazione definitiva è avvenuta con l'intervento della Provincia di Genova e nel 1998 con legge regionale è entrato a far parte del sistema dei parchi della regione ligure. All'interno del giardino all'estremo angolo destro, si colloca il Centro, per la Didattica e la Divulgazione Scientifica che offre al visitatore una serie di spunti ad arricchimento della visita o di supporto didattico quando le fioriture sono scarse.
Aperto da aprile a settembre il giardino è normalmente visitabile (gratuitamente) il pomeriggio della domenica altrimenti su prenotazione. Competenti volontari guidano i gruppi, ed è anche possibile partecipare ad escursioni botaniche negli ambienti adiacenti o prossimi al giardino come il Parco del Beigua. Il periodo di maggiori fioriture è comunque compreso tra la metà di maggio e l'inizio di luglio. Per le scuole è disponibile un ricco calendario di attività didattiche. La gestione dell'area è affidata alla Provincia di Genova.

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