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Il sentiero delle peonie

Nelle Alpi occidentali le stazioni di peonia note sono molto poche. Per tutelare questo splendido fiore al Col de la Fenetre è stata istituito un SIC della superficie di 33 ettari compreso tra i 1450 e i 2000 metri di quota che fa parte della rete Natura 2000

  • Aldo Molino
  • Giugno 2017
  • Mercoledì, 14 Giugno 2017
Il sentiero delle peonie

La Peonia (Paeonia sp.) non è uno di quei fiori che passano inosservato con quelle grandi corolle di un rosso smagliante che ricordano un po' il tulipano e un po' il papavero è inevitabile che attiri l'attenzione. Ritenuta pianta medicinale (Paeonia officinalis, il nome scientifico di una delle specie spontanee), un mito greco racconta del medico Peonio, mentre Plinio ricorda il suo potere di allontanare gli Incubi, i demoni che dopo pasti abbondanti gravavano sul ventre, in realtà è piuttosto velenosa. Addomesticata da abili giardinieri che non potevano essere non attratti da fiori così vistosi e decorativi, non è però scampata alle raccolte vandaliche tanto da portarla in molte zone in natura all'estinzione. Nelle Alpi occidentali le stazioni note sono molto poche, e in Val d' Aosta solamente due: a La Borney alpeggio di Issogne e al Col de la Fènetre tra Perloz e Arnad. Per tutelare e valorizzare questo splendido fiore al Col de la Fenetre sulle pendici da entrambi i lati della cresta, è stata istituito un SIC della superficie di 33 ettari compreso tra i 1450 e i 2.000 m di quota che fa parte della rete Natura 2000. Il sentiero della peonia, è un percorso naturalistico a questo fiore dedicato che conduce negli ambienti dove prospera ed è possibile ammirarlo. Il periodo di fioritura della Peonia è relativamente breve e va dall'ultima settimana di maggio alle prime due di giugno a seconda della quota, della esposizione e dell'andamento climatico dell'anno. Il sentiero non presenta particolari problemi se non quello di essere molto ripido salendo di 400 m di dislivello con uno sviluppo modesto

L'accesso

Da Pont Saint Martin si segue la strada che risale la Valle del Lys (Val de Gressoney) superata la galleria e le case de la Tour d'Hèréraz (Hameau di Perloz) si svolta sinistra per scendere al Ponte Nuovo di Besesse e continuare sull'opposto versante sulla Regionale n.1 che conduce al capoluogo del Comune di Perloz. Nei pressi di Chamieux si svolta bruscamente a destra seguendo le indicazioni per Marine (a questo punto si può arrivare anche mediante la strada che da Pont sale a Plan de Brun, attraversa il capoluogo e prosegue per circa 1 Km). Si sale lungo la stretta rotabile asfaltata che sale molto ripidamente trascurando le diramazioni che portano alle altre borgate seguendo ai bivi le indicazioni per il Col de la Fènetre. La via comunale termina a Fey-dessus, 1120 m, oltre la quale è chiusa da sbarra. Da qualche anno nei mesi estivi è possibile proseguire sulla strada interpoderale asfaltata sino alle case di Pessé situate un paio di chilometri più avanti, 1315. Un vasto piazzale sterrato poco prima della borgata consente un comodo parcheggio.

Il percorso

Si prosegue sulla strada per poche decine di metri, per svoltare a sinistra e imboccare il sentiero della peonia segnalato con apposita cartellonistica. La mulattiera sale ripida lasciando a destra le case superiori della borgata e passando accanto ad una croce lignea. Poco sopra si sbuca su di una pista agricola che sale dal basso (è lo stradello che termina al parcheggio) dove si trova anche un pannello didascalico sugli ambienti del SIC. Si continua salendo verso destra. La larga mulattiera costeggia un muro a secco che sorregge alcuni prati da sfalcio e dopo circa 60 metri giunge a un bivio non segnalato (a sinistra inizia un largo sentiero che si ricongiunge più in alto con il percorso principale, percorso comodo per la discesa).

Si prosegue diritto sul sentiero principale ma esiste anche una scorciatoia, e con salita piuttosto ripida si transita nei pressi delle baite di Fenetre (1461 m, 0.20 ore) poi si piega a sinistra e lasciati gli ultimi prati ormai abbandonati, dopo un tratto nel rado bosco di larici si confluisce sulla mulattiera di cui al bivio basso. Poco più avanti è un grande tronco che funge da vasca di una fresca sorgente (0.10 ore). Si prosegue transitando nei pressi delle baite di Tchaech (1537 m) e si affrontano una serie di corti tornanti che salgono nel rado bosco lungo il ripido versante. Nelle praterie sulla destra del sentiero si possono individuare i primi cespugli di peonia. Si raggiunge quindi un'altra sorgente e subito dopo si lascia a sinistra il sentiero (segnavia n.2a) che conduce alla vetta della Croix Corma (1968 m, ottimo punto panoramico).

Pochi minuti di ripida salita e si raggiunge la radura e l'ometto di pietre dello stretto intaglio della Fenétre (1673 m, 0.30 ore). Per chi si aspettasse un colpo d'occhio meravigliose sulle rosse Peonie dopo la faticaccia della salita potrebbe esserne deluso. Pazienza. Si passa sopra la baita e si continua sulla malagevole traccia che attraversa il pascolo in leggera discesa e che si dirige verso la barra rocciosa. Superatala ecco finalmente nel rado lariceto sopra e sotto il sentiero, il nostro fiore che fa bella mostra di se.

La discesa

Appena sotto la seconda sorgente si continua a destra (non ci sono indicazioni ma il percorso è evidente) su quello che è il sentiero segnalato come n.2 dopo un tratto a mezzacosta nel fitto del bosco. La larga mulattiera che denota un origine militare scende a tornati poi piegando a sinistra si ricongiunge con il sentiero della Peonia. Poche decine di metri più sotto bisognerebbe andare a sinistra. Il comodo stradello scende direttamente al parcheggio ma attenzione ai numerosi appiari presenti ai sui lati.

La visita

La borgata di Pessè conserva alcune belle baite antiche e i resti di qualche raccard. Seguendo le indicazioni si può ammirare il frassino centenario e sedersi a riposare sulla panca all'ombra delle fitte fronde. Nei pressi su di un masso si trova una bella coppella. Qualche chilometro più in basso, due tornanti più sotto la borgata Cresta, una deviazione (500 m) sulla sinistra conduce al Mulino di Glacieres, inutilizzato ma ancora perfettamente funzionante. Si parcheggia nello slargo prima del ponte e si sale la scalinata (pannello didascalico) raggiungendo così il livello del canale di alimentazione (C. di Marine). Andando a destra si raggiungono gli edifici del mulino. Non ci si apetti la tipica ruota da "Mulino Bianco" perché questo come molti mulini di montagna ha la ruota orizzontale celata nel "carcerario".

 

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