Quando parliamo di scorpione, salta subito in mente la costellazione dello zodiaco, fra la Bilancia e il Sagittario nell'emisfero australe. Vicina al centro della Via Lattea è facile da osservare nelle serate estive, con la sua stella più luminosa, Antares.
Ancora, parlando di scorpioni, può venire anche in mente una delle tante specie - circa 2mila - raccontate nei documentari ambientati in deserti o luoghi lontani.
Il pensiero di molti andrà a una delle specie presenti in Italia ma, forse, in pochi alluderanno agli scorpioni d'acqua, Nepa cinerea.
Chiamati così perché il loro profilo ricorda quello degli scorpioni terrestri, non sono in realtà degli aracnidi come lo sono gli scorpioni veri, ma appartengono alla classe degli insetti.
Molto diffuso in Europa centrale, Nepa cinerea si può trovare anche nelle nostre acque, dove predilige quelle stagnanti, ma anche in piccoli ruscelli sommersi dalla vegetazione o sul fango del fondale.
Non essendo un buon nuotatore preferisce restare in acque basse, dove si sposta camminando o resta nascosto in attesa delle sue prede che cattura con le zampe anteriori raptatorie. Lungo fino a 5 centimetri, si nutre principalmente di insetti ma anche di girini e piccoli pesci.
Nepa cinerea ha due lunghe code che ricordano un pungiglione ma in realtà sono i sifoni per respirare. A volte si appende a testa in giù tenendo i sifoni fuori dall'acqua e immagazzinando aria, tanto da poter restare completamente immerso fino a 30 minuti.
La femmina, ovipara, depone le uova (fino a 30) sulle piante acquatiche che vengono poi fecondate dal maschio. Lo sviluppo, che comporta parecchie mute, dura da 1 a 2 anni. Gli stadi larvali sono interamente acquatici e carnivori.
Nella foto, uno scatto di Roberto Pegolo (FB Istagram e Flickr), appassionato fotografo naturalista.
Si occupa principalmente di educazione ambientale e utilizza le sue fotografie anche come supporto alla attività didattica.