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Una spinosa questione

Giovedì, 9 Giugno 2011

Le spine pungono e fanno male. Ne sa qualcosa Willy il Coyote quando in uno dei suoi instancabili inseguimenti di Road Runner finisce dritto dritto contro un cactus, ferito però forse più nell'orgoglio per non aver catturato Bip Bip che dalle spine. Ma cosa sono in realtà le spine, così frequenti in moltissimi vegetali e dalle mille forme? Queste strutture acuminate e pungenti non sono altro che delle modificazioni delle foglie o del fusto che si originano per particolari adattamenti. Le più conosciute sono sicuramente quelle dei cactus, e più in generale di tutte le piante grasse come anche i fichi d'India. La loro funzione è duplice, in entrambi i casi legata all'ambiente e al clima ostili dove vivono, ovvero le regioni aride o desertiche. Da un lato sono un mezzo di difesa contro gli animali alla ricerca della preziosa acqua contenuta nel loro fusto, dall'altro, quali foglie modificate, uno stratagemma per riuscire a ridurre moltissimo l'evaporazione, diminuendo così la perdita d'acqua. In più durante la notte sono in grado di fermare l'acqua di condensa, limitando quindi ulteriormente le perdite idriche. Ma sono moltissimi i vegetali muniti di spine. Le piante delle dune sabbiose ad esempio hanno quasi sempre forme strane e molto spesso spinose per resistere al meglio alla forte brezza marina e per ridurre la perdita d'acqua. Tra queste è molto comune la calcatreppola, piccola pianta spinosa dal caratteristico color verde bluastro e dai bellissimi fiori bianco azzurri. Sempre in odore di mare, quasi tutte le piante della macchia mediterranea, ricche di aromi e dai profumi intensi, hanno un aspetto ruvido e sono generalmente piene di spine per proteggersi dagli erbivori. Ma occorre ricordare ancora alcune palme che presentano delle radici spinose, o diverse piante nelle quail le spine sono vuote e contengono al loro interno sostanze urticanti o tossiche. E infine non si può non pensare alle spine delle rose, collocate lungo il fusto, che tante poesie hanno ispirato negli anni.

Stefano Camanni