Stampa questa pagina

L’amore per l’asino: una professione? Intervista a Mario Cavallo

Intervista a Mario Cavallo, naturalista e guida del Parco Orsiera Rocciavrè

L’amore per l’asino: una professione? Intervista a Mario Cavallo

Da quanto tempo lavori con i muli e come ti è venuto in mente di iniziare questa attività, e in che cosa consiste prevalentemente?

L'inizio si può collocare all'incontro con Elio Giuliano, guardiaparco al Parco naturale Orsiera Rocciavré: affiancarlo durante le sue escursioni giornaliere e i trekking insieme ai suoi tre asini Rita, Carbonello e Filiberto ci ha coinvolto sempre più, fino a convincerci ad accogliere a nostra volta, nella primavera del 2012, tre asinelli: Pippo, Rodolfo ed Elvira.

L'obiettivo che ci poniamo è di riscoprire e far riscoprire l'asino in quanto splendido animale dalle grandi potenzialità, ma che ha rischiato nel recente passato di scomparire. L'asino è il  testimone e protagonista di una cultura che affonda le radici nel passato dei nostri nonni e che vorremmo riscoprire e valorizzare: compagno di viaggio con cui fare esperienza di condivisione della gioia ma anche della fatica del viaggio, di paure da superare insieme, di cura l'uno dell'altro, di scoperta e riscoperta di percorsi, luoghi e ambienti. Amico paziente con cui giocare e con cui coccolarsi: ecco da cosa nasce l'avventura che io e mia moglie Chiara abbiamo intrapreso con gli asini.

 

Con quali parchi lavori e in che modo sono coinvolti? Danno valore aggiunto alla tua attività?

 

Io lavoro come guida ufficiale del Parco Orsiera Rocciavrè. Le iniziative che portiamo avanti insieme ai nostri asini vengono promosse in qualità di iniziative dell'Ente. Credo sia importante questo perché attesta la serietà e la professionalità di chi opera nel parco e per la sua promozione.

Cosa significa oggi lavorare con gli asini? È un'iniziativa che riscontra successo e che garantisce un "certo" guadagno?

La riscoperta dell'asino é un processo di riavvicinamento tra l'uomo e la Natura: l’avvento delle macchine agricole e degli autocarri negli anni Cinquanta hanno reso l'asino, nel giro di pochissimo tempo, inutile. Dal  momento che inizia a crescere la distanza fra uomini e animali si perde la familiarità con gli animali domestici che sono stati storicamente più vicini all’uomo. Rimangono, al contrario, tenacemente radicati dentro di noi e nella credenza popolare i pregiudizi e i luoghi comuni sugli animali che contribuiscono a mantenere dei falsi cliché e delle rappresentazioni irrazionali frutto delle proiezioni dell’uomo: per quanto riguarda l’asino, ad esempio, è opinione comune pensare che sia stupido, testardo, morde e che tira calci. L’incontro con gli animali diventa un evento eccezionale.

Noi usiamo i nostri asini per i trekking e le passeggiate per famiglie o con le scuole: in entrambi i casi ci poniamo l'obiettivo di riuscire a mettere in comunicazione l'animale con le persone. Ciò per noi è basilare. L'asino non è una giostra su cui salire per fare un giro di pochi minuti per pochi soldi. Durante le nostre gite con gli asini vediamo che la gente si affeziona ai nostri animali e ciò ci gratifica.

Nel nostro primo anno di attività abbiamo riscontrato un certo interesse per le nostre attività (visite in fattoria, passeggiate e trek di più giorni). L'attività in Italia è appena agli inizi: in Francia viaggiare con l'asino è una prassi ben più consolidata. Esistono riviste, siti internet specializzati, associazioni di categoria per chi lavora con gli asini. In Italia tutto questo ha da venire, ma ci auguriamo che l'interesse per l'asino cresca sempre di più e insieme la cultura e il rispetto per questo splendido animale.

Cosa suggeriresti a chi vorrebbe imitare la tua impresa?

Noi siamo ancora in una fase "altamente sperimentale" e per questo non mi sento di dare consigli. Ci riteniamo fortunati perché abbiamo un "maestro" in Elio Giuliano e questo ci rassicura. Poi cerchiamo di guardare come funziona il lavorare con gli asini negli altri Paesi così come in altre realtà italiane. Per questo ci siamo iscritti alla Federation National Anes et Randonnées che raggruppa molti operatori in Francia e ci siamo associati ai due maggiori siti internet francesi che trattano di asini (www.asinerie.net e www.bourricot.com ). Non tralasciamo però di seguire le esperienze italiane e per questo sono andato a conoscere Massimo Montanari che è forse la guida asinara più famosa che propone trek e scrive libri sugli asini. Facciamo parte anche di una nuova Rete di operatori con gli asini in Piemonte che raggruppa persone di indubbia esperienza come Cinzia Dutto o Luciano Ellena in Provincia di Cuneo. 

Le attività della Società 3Valli srl, partecipata dell'Ente di Gestione dei Parchi delle Alpi Cozie

Roberto - dell’azienda agricola ONALP – ha accolto la casa degli asinelli. Presso l'azienda, da settembre a giugno, scuole e gruppi possono svolgere attività di scoperta e incontro dell’asino.

Da luglio a settembre il "campo base" si sposta nei pressi del Rifugio Amprimo nel Parco Orsiera Rocciavré da cui partono per le varie iniziative: campi estivi di una settimana rivolti ai bambini della scuola primaria, trekking rivolti ai ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado con veri e propri viaggi attraverso i rifugi del parco. E poi ci sono trekking rivolti alle famiglie anche e soprattutto con bimbi. (E.Cel.)

Potrebbe interessarti anche...

Questo parente del fagiano, dal comportamento gregario e dalla silhouette rotondeggiante, si è d ...
Pochi animali godono di fama peggiore nell'immaginario collettivo. I serpenti sono stati di volta ...
Fortemente sensibili all'innalzamento delle temperature, al prolungarsi dei periodi di siccità e ...
Mentre nella maggior parte d'Italia iniziavano i preparativi per il cenone di San Silvestro, a Ve ...