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Genetta, l’africana di cui nessuno ha mai sentito parlare

La genetta è un carnivoro appartenente alla famiglia dei viverridi che è davvero difficile da incontrare. È diffusa soprattutto in Africa, nella Penisola iberica, e nel sud ovest della Francia, ma ora sembra si stia spingendo anche verso oriente, oltre le Alpi.

  • Martina Tartaglino
  • Marzo 2023
  • Mercoledì, 8 Marzo 2023
Esemplare di Genetta fotografato in Spagna  - Foto E. Dans, fonte: Flickr Esemplare di Genetta fotografato in Spagna - Foto E. Dans, fonte: Flickr

Negli ultimi anni soprattutto nel territorio del Parco regionale delle Alpi Liguri, sulle alture di Sanremo e Imperia, in Valle Roja e al confine con la Francia e il Piemonte ci sono stati alcuni avvistamenti di genetta.

L'animale, rarissimo e misterioso, è stato immortalato anche da alcune fototrappole e nei brevi video lo si vede muoversi sinuoso e guardingo tra la vegetazione. Questi eventi hanno un che di eccezionale se si pensa che finora si aveva notizia di un solo esemplare catturato in Italia alla fine degli anni Sessanta in Val d'Aosta, seguito da alcuni avvistamenti dubbi in Piemonte negli anni Settanta. In questi ultimi casi si sarebbe trattato di individui erratici provenienti dalla popolazione francese, a sua volta probabilmente introdotta dal Nord Africa. Da allora gli avvistamenti sono stati pressoché nulli, se si escludono però quelli avvenuti sulle Alpi Liguri.

Ma vediamo insieme le caratteristiche di questo carnivoro appartenente alla famiglia dei viverridi.

Diffusione della genetta e introduzione in Europa

La genetta (Genetta genetta) è una specie originaria dell'Africa: è diffusa nell'area mediterranea, poi in quella subsahariana e del Corno d'Africa, in alcune zone della Penisola arabica e nell'Africa Sud-Occidentale. In Europa, invece, la si può trovare in Portogallo, Spagna e Isole Baleari e sud della Francia. Nel Vecchio Continente questo animale, molto simile a un gatto, è stato introdotto dall'uomo: i Saraceni lo utilizzavano a bordo delle navi per tenere lontani i topi, è raffigurato inoltre in un antico papiro egizio, su una moneta rinvenuta a Smirne e in arazzi del XV secolo. Non è ben chiaro chi è stato a portare la genetta in Europa, certo la sua diffusione nella Penisola Iberica e nella Francia sud-occidentale può far pensare, logicamente, agli arabi, ma anche ai Romani che da loro potrebbero avere appreso l'utilità della genetta come "derattizzatore", oppure come specie esotica ornamentale.

Caratteristiche della genetta

L'aspetto della genetta potrebbe ricordare quello di un felino, la sua lunga coda ad anelli rimanda invece la mente ai lemuri. Il corpo della genetta è, però più lungo e snello, rispetto a quello del gatto: può misurare dai 50 ai 60 centimetri in lunghezza e arrivare a pesare fino a 2,5 chilogrammi. Il musetto è appuntito con vibrisse che arrivano anche a 70 millimetri, orecchie arrotondate, occhi grandi tondi e giallo-ambrati. Le zampe anteriori sono più corte di quelle posteriori. Elemento distintivo della genetta è soprattutto la pelliccia soffice, densa e maculata: negli esemplari che vivono nelle regioni mediterranee o in Sudafrica il manto risulta più lungo e con le tipiche macchie nerastre, mentre dove il clima è più tropicale o desertico la genetta presenta un manto più corto. Nella penisola iberica vivrebbero degli esemplari con manto scuro.

Abitudini e comportamento della genetta

La genetta si nutre di roditori, piccoli mammiferi, uccelli, uova, rettili, anfibi, pesci, insetti, lumache, frutta e funghi. Può fare anche irruzione nei pollai. Si muove con agilità tra la boscaglia, gli arbusti e gli ammassi rocciosi e trova rifugio nelle cavità degli alberi o in tane abbandonate da altri animali. Sebbene si arrampichi agilmente sui tronchi e sui rami degli alberi per cercare frutta o nidi di uccelli o per sfuggire ai predatori vive prevalentemente a terra. Marca il territorio e comunica con gli altri esemplari utilizzando secrezioni delle ghiandole perineali, l'urina e lo sfregamento del corpo. Le mamme e i loro piccoli, invece, ricorrono a richiami vocali simili a miagolii. Proprio come alcuni felini, quando manifesta aggressività il pelo sulla coda e sulla cresta dorsale si rizza, il dorso si inarca e mostra la dentatura. L'attività predatoria della genetta avviene per lo più nelle ore notturne, infatti le fototrappole collocate nel Parco naturale delle Alpi Liguri hanno immortalato un esemplare che si muoveva nei boschi col buio.

Riproduzione

Per quanto riguarda la riproduzione le genette femmine possono avere fino a due (tre in cattività) cucciolate l'anno e partorire da uno a quattro cuccioli. La gestazione dura 10-11 settimane e i piccoli vengono dati alla luce in cavità di alberi o tane di altri animali che vengono poi abbandonate dopo circa 45 giorni. Gli esemplari di genetta crescono molto lentamente, per quanto riguarda i primi mesi di vita (arrivano a pesare 1,5 chilogrammi dopo otto mesi) e le femmine raggiungono la maturità sessuale raggiunti i due anni. L'aspettativa di vita media di questi animali si aggira intorno agli 8-10 anni, mentre in cattività può arrivare fino a 20.

Una specie in pericolo, ma in espansione in Italia

Data la sua eccezionalità e rara diffusione la genetta genetta è inserita nella lista Lista Rossa delle specie minacciate secondo l'IUCN, L'Unione internazionale per la Conservazione della Natura. Sugli avvistamenti in Liguria e in Piemonte si sa ancora molto poco. La genetta è un mammifero estremamente elusivo, "opportunista" e che si muove con agilità soprattutto dopo il tramonto. Avvistarlo non è operazione semplice ed è possibile solo fissando fototrappole in più punti e in gran numero. Però gli ultimi avvistamenti e recuperi nel territorio delle Alpi Liguri farebbero pensare a una sua graduale espansione verso oriente. D'altronde la Liguria e il sud del Piemonte godono di un clima temperato (ci sono stati avvistamenti anche sopra i mille metri s.l.m.) e di un territorio boschivo ideale per la caccia e la riproduzione.

Al momento è molto difficile comprendere di quanti esemplari sia composta la popolazione di genetta nel settore alpino sud occidentale, ma questa sua tendenza a espandersi verso est sembra più una certezza che un'eccezione. Ne sapremo di più nei prossimi anni, sempre grazie all'impareggiabile lavoro di monitoraggio sul territorio.

La genetta come animale domestico e ornamentale

Nel luglio 2022 un'esemplare di genetta tigrina (Genetta tigrina Schreber) è stato recuperato dai vigili del fuoco a Domodossola città, qualche mese prima, invece, un cucciolo di genetta pardina (Genetta pardina) era sfuggito da un carico di 19 esemplari all'interno dell'area cargo dell'aeroporto di Fiumicino. Che cosa raccontano questi due episodi, all'apparenza isolati? Che intorno alle genette esiste un effettivo interesse da parte dei commercianti di animali esotici e da chi ama tenere in casa specie di questo tipo. Eppure è stato osservato che la genetta, pur sopravvivendo in cattività, non riesce ad abbandonare un "atteggiamento" selvatico, mal sopportando di rimanere rinchiusa in gabbia o in spazi interni. Noi la preferiamo senz'altro libera in natura.

 

Fotografie in galleria:

1) La lunghezza della coda appare evidente in questo scatto (foto di Andrés Campillo Castejón, fonte: Flickr)

2) La genetta è un mammifero schivo e se avvicinata ricorre ad atteggiamenti difensivi (foto di Luis Mata, fonte: Flickr)

3) Esemplare di Genetta fotografato in Spagna (foto di Enrique Dans, fonte: Flickr)

 

 

 

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