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La bellezza ingannevole del punteruolo rosso

Tra le specie esotiche invasive che da alcuni anni stanno cambiando profondamente i nostri paesaggi naturali c'è il punteruolo rosso, un piccolo coleottero bello a vedersi ma terribilmente dannoso per le palme: ora un rimedio c'è, vediamo di che cosa si tratta.

  • Federico Crovetto
  • Febbraio 2022
  • Giovedì, 31 Marzo 2022
Punteruolo rosso adulto  - Foto F. Crovetto Punteruolo rosso adulto - Foto F. Crovetto

Da diversi decenni è in corso il fenomeno definito "invasione aliena" che si riferisce all'arrivo, nella maggior parte dei casi per mano dell'uomo, di specie animali e vegetali esotiche, provenienti da Paesi anche geograficamente distanti migliaia di chilometri dal nostro.

Animali e piante arrivati per scelta o per errore

Vi sono casi di animali introdotti per la caccia o per l'allevamento da pelliccia, come la nutria (Myocastor coypus) ormai molto diffusa in Italia, oppure di piante introdotte in orti botanici e poi diffusesi ovunque. E' questo il caso, ad esempio, della robinia (Robinia pseudoacacia), pianta leguminosa arborea di cui esistono ormai boschi puri da più di 100 anni, sfruttata inizialmente per il legname e successivamente anche per la produzione del miele.

Tra i casi più ecltanti di specie invasive dannose c'è quello del punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus), un coleottero curculionide parassita di diverse specie di palme, introdotto proprio con il commercio di esemplari di queste piante già infestate prima del loro impianto.

Bello impossibile

L'individuo adulto di punteruolo rosso è difficile che passi inosservato: è infatti di aspetto piacevole, poichè presenta un bel colore rosso e può raggiungere i 4-5 cm di lunghezza.

Gli altri stadi vitali li compie all'interno della pianta parassitata, inizialmente come uova, deposte fino a 200 alla volta alla base delle foglie (dove è più facile riuscire ad entrare); nello stadio successivo le larve iniziano a mangiare dall'interno la pianta, crescendo sempre di più e arrivando a misurare anche 5 cm: ed è proprio in questa fase che l'animale fa più danni.

Successivamente si impupa all'interno di un bozzolo, costruito con fibre di palma e situato alla base della pianta, dal quale uscirà l'individuo adulto, pronto a ricominciare un altro ciclo. Di media in un anno possono susseguirsi fino a 5 generazioni di punteruolo rosso. La lunghezza del ciclo ovviamente varia in funzione di diversi fattori, tra cui il clima.

La guerra è dichiarata 

Ad oggi sono state sperimentate diverse tecniche per la loro eradicazione, ma una in particolare sembra essere quella di maggior successo. Consiste nell'introdurre preventivamente nelle piante un nematode parassita letale per il coleottero in questione, perché al suo interno contiene batteri che causano in poco tempo il decesso del nostro bel curculionide.

Questi microscopici "vermi" sono molto selettivi, infatti attaccano solo determinati parassiti delle palme, senza creare danni ad altre specie di artropodi e ad altri animali "superiori", tra cui l'uomo. Questa tecnica, affiancata a un monitoraggio costante delle piante, rende la vita molto difficile a questo coleottero e ci permette di combattere una guerra ad "armi pari".

 

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