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Le cicogne del Novarese

Tra la fine degli Anni '80 e la prima metà dei '90 del secolo scorso, l'alta pianura piemontese, suddivisa fra le province di Novara, Vercelli e Biella (quest'ultima istituita proprio nel 1992), era una delle zone più importanti d'Italia, se non la più importante, per la ripresa della nidificazione della cicogna bianca. Grazie ai preziosi dati raccolti dall'Associazione Novara BirdWatching proviamo a ricostruire la storia del loro ritorno.

  • Paola Viviana Trovò, Marco Ricci
  • Febbraio 2022
  • Giovedì, 24 Febbraio 2022
Foto Pixabay Foto Pixabay

 

Dai primi nidi a oggi

La prima nidificazione in quegli anni è avvenuta nel 1987, al Parco faunistico "La Torbiera" di Agrate Conturbia dove, per agevolare il ritorno delle cicogne, era stata costruita una piattaforma ad hoc per la nidificazione.

Negli anni successivi, il numero di nidi era cresciuto straordinariamente ma quest'incremento non aveva riguardato il settore più orientale del territorio, ovvero l'attuale provincia di Novara. Qui, infatti, il numero di nidi occupati aveva raggiunto un massimo di sette nel 1994, per poi diminuire sino a tre o quattro, dal 1996 al 2018.

A partire dal 2019, invece, il numero ha ripreso ad aumentare e nel 2021 le coppie insediatesi sono state otto, ognuna delle quali ha portato alla nascita di almeno due pulcini.

Ogni nido ha una sua storia

Ogni nido, ogni coppia, ha la sua storia che, nel corso degli anni, si impara a conoscere...

La prima coppia di cui vi raccontiamo è quella del "traliccio di Romentino". Situato alla periferia del paese, il nido è stato costruito su un vecchio traliccio Enel che è stato mantenuto in fase di rifacimento della linea per non distruggere il nido, attivo dal 1993.

Ed è sempre bello rivedere sul nido di Romentino uno dei due adulti che occupa il nido almeno dal 2012, e che forse lo frequentava già da prima. Lo si riconosce per via degli anelli che qualcuno, a suo tempo, gli applicò alle zampe. E forse anche il secondo adulto è quello che ha frequentato il nido dal 2012 fino ad almeno il 2019. Qui, non è difficile vedere le cicogne alimentarsi nei prati lungo la strada. Da tempo si ha motivo di credere che la coppia non migri più.

Non si può non ricordare il nido della cascina Bischiavino di Barengo, frequentato ininterrottamente dal 2010. Nel 2021 è stato occupato a partire almeno dal 24 febbraio. I pulcini (cinque) sono stati osservati dal 12 maggio e si sono involati con successo tra il 25 giugno, quando erano ancora sul nido, e il 2 luglio, quando sono stati visti volteggiare con un adulto sopra il nido.

Questo nido deriva forse dal riposizionamento di quello che era stato sulla chiesa parrocchiale di Barengo, dal 1993 al 2006: costruito tra le braccia di una statua sul tetto della Chiesa, è stato sicuramente uno dei più scenografici. Rimosso, la coppia ha nidificato presso il pub Pink Devil dal 2007 al 2009.

Il nido più vicino alla città di Novara è invece quello della frazione Olengo, visibile percorrendo la provinciale 98 verso Terdobbiate. Anche questo situato su un traliccio isolato tra i campi, il nido è attivo dal 2019. Nel 2021 è stato il primo nido su cui è stato osservato un adulto (9 gennaio), probabilmente perché la coppia non ha migrato. È stato anche il primo in cui sono stati osservati i pulcini, tre, a partire dall'11 maggio. I tre giovani si sono involati appena prima che il nubifragio del 7 luglio distruggesse completamente il nido. Restiamo in attesa di verificare la sua ricostruzione quest'anno.

La coppia di cui vi parliamo ora è quella di Vicolungo che, nel 2021, ha nidificato alla periferia del paese. Coppia probabilmente giovane, ha dato luogo a una nidificazione un po' tardiva. Per Vicolungo le cicogne non costituiscono una novità ma, piuttosto, un gradito ritorno dopo 27 anni. Dal 1989 al 1994, infatti, sul castello del paese era stato attivo un nido molto produttivo che aveva dato vita ad una ventina di giovani prima di essere abbandonato.

Assai più breve è la storia del nido di Agnellengo. Costruito nel 2020, la nidificazione non aveva avuto successo e, per tale motivo, si pensava che la coppia avrebbe abbandonato il sito. Inaspettatamente, invece, le cicogne sono tornate anche nel 2021, sia pure un po' tardivamente cosa che lasciava presagire un nuovo fallimento. Invece due pulcini sono stati osservati a partire dall'11 giugno e si sono poi involati verso la metà di agosto.

Poi c'è il nido del traliccio di Cerano, il più vicino al Parco Naturale del Ticino, praticamente a pochi metri dal confine, e attivo dal 2011.

Infine come non ricordare la Provinciale 17, che tra Momo e la frazione Proh di Briona può essere chiamata come la "strada delle cicogne"? E i gruppi di estivanti e migratori che sostano nella pianura o l'attraversano volando.

Una specie fragile

Senza addentrarsi nei problemi di conservazione che la specie può avere nelle aree di svernamento e durante la migrazione, anche qui le criticità non mancano.

In particolare, non sono mancate le collisioni con le linee elettriche. A tal proposito si ricorda l'incidente, avvenuto il 30 giugno 2005, che ha provocato la morte di un giovane maschio di Cicogna bianca che aveva lasciato il nido di Barengo (NO) da pochi giorni.

Non del tutto inattesi sono arrivati, con la loro forza distruttiva, anche i nubifragi che costituiscono una delle principali cause di morte dei pulli. Conseguenza dei cambiamenti climatici, i nubifragi sono ormai sempre più frequenti, estesi ed intensi. Nell'estate del 2021 particolarmente violenti sono stati quelli dei pomeriggi del 7 e dell'8 luglio. In quei giorni quasi tutti i giovani erano ancora sui loro nidi, due dei quali sono stati completamente distrutti e chissà se saranno ricostruiti nel 2022. In entrambi i casi, però, le giovani cicogne (due per parte) sono state riviste in buona salute pochi giorni dopo. Così, complessivamente, a fine stagione si sono involati 20 nuovi cicognini e cicognine che hanno portato a più di 250 il numero di cicogne nate e involatesi tra il Ticino e il Sesia a partire dal 1988.

Continuiamo così!

Oggi non si parla più di "ritorno" delle cicogne perché esse sono ormai una presenza consolidata, ma resta importante il rispetto dei nidi e degli ambienti che frequentano.

E mentre scriviamo... sono arrivate le cicogne alla Torbiera!

 

 

 

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