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Pernice... bianca su bianco

Non è facile, ma si può riuscire a scorgerla, bianca su bianco, all'indomani delle prime nevicate sulle nostre montagne alpine. Nel caso, avviciniamola con cautela mantenendoci alla giusta distanza per non provocarne l'involo. Perchè durante l'inverno, ogni consumo d'energia non dovuto può essere fatale per questo meraviglioso animale già così minacciato dai cambiamenti ambientali e climatici in atto.

  • Testo e foto di Dante Alpe*
  • Giugno 2021
  • Giovedì, 18 Novembre 2021
Pernice... bianca su bianco

La caduta della prima neve sulle nostre montagne è sempre un evento che attendo fin dai primi giorni di autunno.
Appena i pendii si imbiancano con una coltre più o meno consistente sento il desiderio irrefrenabile di calzare gli sci e partire alla ricerca di uno dei miei soggetti preferiti: la pernice bianca.

Il nome scientifico Lagopus mutus deriva dal greco Lagos (lepre) e Pus (piede): un nome che si riferisce alle sue zampe piumate che gli servono come racchette da neve, per galleggiare e camminare anche sulla coltre bianca più profonda. Mutus, invece, è riferito alla sua strana voce che sembra più il gracidare di una rana che il verso di un uccello.

Ma la nostra pernice bianca non è muta come sembra, per cui sovente il suo verso mi aiuta a individuarla nel bianco candore nel quale vive e dove si mimetizza perfettamente in ogni stagione, mutando il colore delle piume.

Spesso, nella stagione invernale, si riunisce in gruppi numerosi - detti "brigate" - alla ricerca dello scarso cibo fornito dall'austero ambiente in cui vive.

Se riusciamo a scorgerla, bianca su bianco, avviciniamola sempre con cautela mantenendoci alla giusta distanza per non provocarne l'involo! Perchè durante l'inverno, ogni consumo d'energia non dovuto può essere fatale per questo meraviglioso animale già così minacciato dai cambiamenti ambientali e climatici in atto. 



Chi è Dante Alpe*

La passione per la fotografia gli è nata fin da giovane, dapprima con la frequentazione della montagna ed è poi proseguita parallelamente al lavoro di guardiaparco nel Parco naturale Orsiera-Rocciavrè, in Piemonte. Ha lavorato per l'area protetta per 25 anni ed è attualmente in pensione. È proprio in questo contesto che, da autodidatta, si è formato come fotografo di natura.

Da sempre appassionato di montagna, pratica parecchi sport legati a questo ambiente. Va da sè che l'ambiente da lui preferito per la fotografia è la montagna in tutti i suoi aspetti (paesaggi, flora e fauna).
Le sue foto sono state pubblicate su diverse rivista di settore come Oasis, Pianeta terra, Oggi natura, Piemonte Parchi, Rivista della montagna, Montagne magazine...

Ha collaborato con la Regione Piemonte per la pubblicazione di diverse guide sulla fauna piemontese. Ha esposto le sue fotografie in diverse occasioni, come al Museo di Scienza naturali di Torino, nell'ambito di iniziative patrocinate dalla Regione, dal CNR e dai parchi piemontesi. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in vari concorsi di fotografia naturalistica quali Oasis, Glanzlichter, Asferico, Mont Photo, Bioma e nel Campionato italiano di fotografia naturalistica.

Qui il suo sito Web: http://www.dantealpephotonatura.com

Qui la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/dante.alpe

 

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