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Sere d'estate alla ricerca delle lucciole

Ogni anno, all'inizio dell'estate, tornano come per incanto a popolare le campagne, accendendo le tenebre con i loro messaggi d'amore. Sono le lucciole, che è possibile osservare nella Valle della Morte, in Val Sarmassa, dove più di mille anni fa Aleramo sconfisse i Saraceni. 

  • Alessandra Fassio
  • Luglio 2021
  • Domenica, 6 Giugno 2021
Illustrazione di Hello Green - da Pixabay Illustrazione di Hello Green - da Pixabay

Al tramonto si aprono le danze

Sta per scendere la notte: le lucciole adulte incominciano ad uscire dai loro nascondigli facendo splendere le loro luci. Il periodo migliore per osservare questi coleotteri appartenenti alla famiglia delle Lampyridae è tra giugno e luglio all'imbrunire, con una temperatura intorno ai 28 ° ma lo spettacolo continua anche in alcune sere di agosto. La "magia" delle lucciole si chiama bioluminescenza, alcune molecole che si muovono velocissime e producono un'energia che si trasforma in luce: semplicemente una strategia di seduzione per attrarre il partner!

Lucciole come bioindicatori

Questa "magia" oggi sta diventando sempre più difficile da catturare con lo sguardo a causa di una serie di fattori: l'inquinamento luminoso, l'uso di pesticidi che eliminano il cibo delle lucciole, la cementificazione, l'inquinamento luminoso e i cambiamenti climatici. Le popolazioni di lucciole, efficaci indicatori della salute ambientale, sono in declino in diverse aree del mondo, soprattutto in Italia. I pesticidi uccidono le larve che potrebbero essere invece ottime alleate degli agricoltori, si nutrono infatti di lumache, chiocciole e altri insetti dannosi per le colture.

Ecco che le lucciole diventano bioindicatori di qualità dell'ambiente, dove sono presenti la qualità dell'ambiente è buona!

Con minuscole fiaccole nel ventre

Verso la metà di maggio questi insetti fanno la loro comparsa, sono appena usciti dallo stadio di crisalide e sono pronti a iniziare la loro breve ma gloriosa vita da adulti lanciandosi l'un l'altro splendenti messaggi d'amore.

L'organo che li produce si trova sotto l'addome ed è formato da tre strati. Il più importante è quello intermedio, fatto di cellule ricche di terminazioni nervose, dove interagiscono, due sostanze chimiche, la luciferina e la luciferasi che combinandosi con l'ossigeno dell'aria, sviluppano energia sotto forma di luce. Internamente uno strato di cellule biancastre fa da "riflettore" mentre esternamente una zona trasparente della cuticola protegge e al tempo stesso lascia passare la luce: un prodigio della natura che, all'estrema funzionalità, unisce il fascino di una bellezza senza pari.

Prima ancora che faccia buio, il loro addome si mette piano piano a risplendere, quando ha raggiunto il massimo della luminosità, le lucciole iniziano i voli. Il "gioco" dei lampeggianti continua per un certo tempo, più vivace e brillante se fa caldo e se la notte è nuvolosa e senza vento. Dopo le 4 del mattino le lucciole esauste cominciano a posarsi sull'erba e sugli alberi. Quando si alza il sole, si spostano sotto le foglie o i rami per ripararsi dalla luce, camminando o volando per brevi tratti.

La nuova vita comincia nell'acqua

Quelle che vediamo volteggiare nel cielo di notte in un campo di grano o in un bosco, sono quindi i maschi della specie e - proprio perché a differenza delle femmine possono emettere luce solo per pochi istanti - noi vediamo quelle piccole luci giallo-verdi che si accendono e spengono di continuo, con intermittenza. La luce emessa da questi insetti serve per la riproduzione, maschi e femmine si attirano nel buio per accoppiarsi. Il periodo di accoppiamento avviene di solito tra le 22 e mezzanotte. Le femmine aspettano con la loro pancia illuminata i maschi, se non arriva nessuno, si ritirano nel loro nascondiglio e ci riprovano la notte successiva. Questo rituale si può ripetere per varie notti finché non ha successo.

Dopo l'accoppiamento la femmina impiega 4 o 5 giorni per trovare il posto adatto a deporre le uova che hanno bisogno di un ambiente umido e le larve fino a schiusa possono sopravvivere solo nell'acqua. Le larve cominciano a emergere l'una dopo l'altra fra il ventesimo e il trentesimo giorno: in pochi secondi rompono l'involucro che le racchiude e, se non vi sono già cadute dentro, subito si dirigono verso l'acqua. Per almeno un anno questa sarà la loro casa. La loro vita è molto semplice: durante il giorno se ne stanno interrate, di notte escono in cerca di cibo. A differenza degli adulti, le larve sono carnivore: si nutrono di chiocciole d'acqua dolce che divorano dopo averne sciolto le carni con i loro succhi digestivi.

Dopo i mesi trascorsi nel fondo del fiume le larve aspettano una tiepida notte umida per uscire dall'acqua e insediarsi nel terreno in una sorta di culla ovale a pochi metri dall'acqua, dove rimane per una quarantina di giorni trasformandosi in crisalide e acquisendo pian piano tutte le caratteristiche dell'adulto.

Una lunga attesa per diventare adulti

L'ultima fase di sviluppo è più rapida. Mentre l'organo luminoso risplende intensamente, il corpo della pupa si flette e si stira gonfiandosi, le sue ali si estendono e l'insetto è libero: è nata una lucciola! Dopo tre giorni l'adulto è pronto e i suoi colori sono più intensi. Allo scendere della notte la lucciola esce dalla cella aprendosi un varco; una breve pausa tra l'erba e poi via verso la zona umida con i compagni per il breve volo nuziale e il ciclo della vita ricomincia da capo.

Con la luna nei boschi dei Saraceni (Val Sarmassa Asti)

E così le riserve naturali diventano piccole oasi di biodiversità in cui lo spettacolo che regalano questi piccoli coleotteri continua a rinnovarsi. Per non perdere questo fenomeno naturale l'"Associazione Davide Lajolo" organizza ogni anno la passeggiata notturna "Con la luna nel bosco dei Saraceni" nella Val Sarmassa camera-2112207 960 720 in provincia di Asti. Il 3 luglio alle 21,00 una escursione notturna attraverserà la Valle della Morte, dove Aleramo nel 935 sconfisse i Saraceni, accompagnata da un mare di lucciole.

La Sarmassa è una valle boschiva con assenza di coltivazioni intensive, zona umida e senza inquinamento luminoso, luogo perfetto per lo sviluppo di questi insetti.

Ecco spiegato scientificamente come è possibile che le lucciole emettano luce durante la notte, anche se è sempre romantico pensare che siano polvere di stelle...

NB: la foto del Casotto di Ulisse in Val Sarmassa è di Alessandra Fassio

 

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