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Il rosa antico e fragile del fenicottero

Il rosa antico non è un colore comune nel mondo animale. Anche per questo il fenicottero è un uccello che attira l'attenzione ma la sua vita è fragile: il piombo lo avvelena e lo uccide. All'indomani della decisione del Parlamento Europeo che ha sancito il bando del piombo nelle munizioni da caccia nelle aree umide, riproponiamo un articolo dal nostro Archivio pubblicato nel 2008, su Piemonte Parchi n 173. Già allora, il piombo, costituiva un serio pericolo per l'avifauna. 

  • Chiara Spadetti
  • Marzo 2008
  • Giovedì, 5 Novembre 2020
 Foto Pixabay Foto Pixabay


Il rosa pallido che caratterizza il corpo degli adulti e il profilo "dantesco" del becco forgiato a mo' di cucchiaio: queste sono le caratteristiche inequivocabili del fenicottero. Il becco, in modo particolare, è dotato di una struttura interna che filtra l'acqua trattenendo crostacei planctonici, insetti acquatici e piccoli molluschi: tipiche prede del fenicottero che si nutre dragando bassi fondali di acque palustri o salmastre. Purtroppo non è raro che, in questo modo, i fenicotteri inghiottano anche corpi estranei
che possono essere estremamente dannosi per la loro salute: è il caso, riportato lo scorso autunno dalle cronache nazionali, dei molti esemplari vittime di saturnismo (o avvelenamento da piombo) nella zona del Delta del Po.

Questo territorio, frequentato da oltre 280 specie di uccelli, rappresenta un'importante area di sosta per i fenicotteri che in autunno migrano verso i quartieri di svernamento africani e trovano nel Delta l'ambiente ideale per riposare e nutrirsi. I censimenti periodici effettuati nelle saline di Comacchio indicano una presenza autunnale che supera i 6.000 esemplari di fenicotteri, una parte dei quali utilizza le stesse aree anche per la nidificazione, registrata in tutto il bacino del Mediterraneo solamente in altri
7 siti. L'elevata concentrazione di uccelli e in particolare di anatidi rende il Delta del Po un'area storicamente interessata da una forte pressione venatoria che col tempo si è tradotta inevitabilmente nell'accumulo di pallini di piombo esplosi dalle cartucce sui bassi fondali: i dati ufficiali degli abbattimenti riguardano oltre 70mila catture di anatre a stagione, giusto per rendere un'idea della quantità di piombo che anno dopo anno si deposita sul fondali.

Perchè i fenicotteri sono così fragili 

I fenicotteri risultano uccelli particolarmente esposti all'avvelenamento da piombo, dovuto al fatto che i piombini delle cartucce hanno una granulometria compatibile con quella dei sassolini che questi uccelli ingurgitano appositamente per facilitare il processo digestivo. Inoltre, questa specie tende a selezionare come aree di foraggiamento le vasche con acqua meno profonda: stessa scelta delle anatre, oggetto di attenzione da parte dei cacciatori che, quindi, mantengono basso il livello delle acque in prossimità delle postazioni fisse di tiro. Una concomitanza di fattori che ha determinato, nella stagione venatoria in corso, un numero allarmante di casi di avvelenamento diretto di fenicotteri per i quali, spesso, gli interventi di recupero e i tentativi di cura
sono risultati vani, nonostante il saturnismo sia ben conosciuto dal punto di vista clinico, soprattutto grazie a numerosi studi sui rapaci: occupando il vertice della catena alimentare, questi uccelli, infatti, sono facilmente soggetti all'accumulo di piombo
poiché ingeriscono frequentemente pallini nascosti in carcasse di animali non recuperati.

Cos'è il saturnismo 

Il saturnismo rappresenta un tipo di avvelenamento molto grave: colpisce tutti i sistemi dell'organismo con effetti che possono variare da specie a specie. Le conseguenze sono poi soggettive, legate a fattori come lo stato di salute generale e di nutrizione del singolo animale: se questo è debilitato (condizione comune ai migratori quando giungono nelle aree di sosta), un solo pallino di piombo può essere letale. Una volta ingeriti, i pallini sono attaccati dai succhi gastrici e parzialmente dissolti, con la formazione di sali di piombo assorbiti dal sistema circolatorio e successivamente da organi quali fegato e reni, e poi dalle ossa, dove la concentrazione si mantiene alta anche per mesi, se l'uccello sopravvive all'episodio acuto.

L'effetto tossico del piombo è devastante: anemia, immunodeficienza, cecità e altri disturbi generalizzati come alterazioni fisiologiche, biochimiche e comportamentali che testimoniano danni a carico di reni, sistema circolatorio, immunitario e nervoso.
Quando non è letale, l'avvelenamento da piombo ha comunque effetti permanenti sugli uccelli: i fenicotteri del Delta salvati dalle tempestive cure veterinarie sarebbero destinati a tornare liberi, ma le loro probabilità di sopravvivenza sembrerebbero scarse.
Per gli effetti a lungo termine del saturnismo, infatti, i fenicotteri risultano potenzialmente suscettibili alla predazione, all'inedia e alla contrazione di malattie. Le loro carcasse rappresenterebbero inoltre il pericoloso veicolo attraverso cui il piombo  contaminerebbe altri uccelli del Delta, necrofagi o predatori.

Studi approfonditi non lasciano neppure ben sperare per il successo riproduttivo della colonia dei fenicotteri delle saline di Comacchio: trattandosi di una specie piuttosto longeva, gli effetti da intossicazione da piombo, come la riduzione della fertilità e la ridotta sopravvivenza dei nidiacei, potrebbero protrarsi per svariate generazioni.

Gli interventi sul Delta

In seguito a questi episodi si è tornati a parlare di interventi gestionali per modificare alcune pratiche venatorie come la pasturazione, ma soprattutto è stata evidenziata la necessità di bandire, almeno per la caccia in aree umide, le cartucce al piombo (già fuorilegge in molti Stati). Un primo passo è rappresentato da un decreto del ministero dell'Ambiente emesso lo scorso novembre (2007 ndr ) che stabilisce proprio questa norma tra i criteri minimi di gestione delle ZPS (Zone a Protezione Speciale previste dalla Direttiva "Uccelli" del 1979), colmando finalmente una grave lacuna nella legislazione ambientale italiana. Resta la necessità (difficilmente attuabile) di bonificare i fondali delle vasche e lagune del Delta, dove si sono registrate concentrazioni di piombo decisamente allarmanti: a tale proposito si può solo sperare che la presenza in questi luoghi di fiorenti allevamenti ittici di specie pregiate mantenga l'attenzione alta sul problema del saturnismo anche dopo che sarà svanito l'interesse mediatico suscitato da immagini di poveri fenicotteri agonizzanti in laguna.

Un milione di fenicotteri a rischio

Se il fenicottero rosa (Phoenicopterus ruber) piange, il fenicottero minore (Phoenicopterus minor, segnalato anche in Italia con frequenza sempre maggiore) non ride: mentre si verificava la moria di fenicotteri avvelenati dal piombo nel Delta del Po, in Tanzania un faraonico progetto industriale metteva a rischio la sopravvivenza di un milione di fenicotteri minori, cioè oltre il 70% della popolazione mondiale della specie, classificata come prossima al rischio estinzione.
L'area interessata era quella del Lago Natron, uno dei numerosi bacini dalle acque poco profonde e sature di soda che punteggiano la Rift Valley: proprio all'estrazione della soda (materia prima nell'industria della carta, dei detergenti e dei silicati) avrebbe dovuto essere destinato l'impianto di una ditta indiana che necessitava di oltre 500 metri cubi di acqua all'ora, nonché della costruzione di insediamenti e infrastrutture in un'area oggi abitata solo da nomadi.

Dato il rilevante impatto ambientale prevedibile e l'unicità dell'ecosistema del lago, diversi organismi internazionali si sono mobilitati e lo scorso novembre hanno ottenuto la sospensione del progetto tentando di salvaguardare la presenza del fenicottero
minore, le cui 500mila coppie difficilmente potrebbero continuare a nidificare in un habitat alterato.
La presenza di questa rara specie non ha una valenza puramente ecologica, ma costituisce un'importante attrattiva turistica: nel periodo della nidificazione la distesa rosata della colonia di fenicotteri è definita, infatti, "il più grande spettacolo ornitologico
del mondo". Un bel biglietto da visita per uno Stato come la Tanzania che intende ridurre la sua dipendenza dai capitali stranieri per far leva sulle sue straordinarie risorse naturali.

 Per saperne di più

Il WWF ha pubblicato un report "Cartucce avvelenate" (Novembre 2020) dove si ribadisce come il piombo sia un metallo altamente tossico, tanto da essere stato bandito da tutti i prodotti di consumo ed è stato calcolato che il danno economico provocato da questa forma di inquinamento dell'ambiente naturale costa 105 milioni di euro l'anno per la mortalità indiretta provocata sulla fauna europea.

 

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