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Pipistrelli, belli di notte

Quelli che vivono in Europa e in Italia, che riempiono di cabrate le notti estive sono minuscoli, inoffensivi e utilissimi: costituiscono, infatti, un indicatore biologico sensibilissimo. E sia chiaro, non si impigliano nei capelli!E' ora di sfatare anche questa diceria. Se li vediamo volare, perciò, guardiamoli con benevolenza, perché oltre alle falene divorano legioni di zanzare, catturando ogni notte oltre duemila insetti, al volo. 

  • Carlo Grande
  • Giugno 2019
  • Venerdì, 31 Maggio 2019
Primo piano di un orecchione in volo  (foto Campora|Galasso|arc CeDrap) Primo piano di un orecchione in volo (foto Campora|Galasso|arc CeDrap)

È vero, sono creature della notte, associate ai vampiri: il capofila letterario, il conte Dracula creato da Bram Stoker, si trasformava in pipistrello e scalava pareti come un climber o come Nosferatu, il fratello più giovane del film di Herzog. Ma la loro cattiva fama, quella dei pipistrelli tout court, così come natura e non mente umana li ha fatti, può concedere piccoli appigli solo pensando alle specie sudamericane, che hanno una dieta a base di sangue: attaccano i grossi mammiferi, specie durante il sonno, molto di rado gli uomini. In realtà i piccoli pipistrelli europei sono innocui, tutt'al più popolano il nostro immaginario e si rifanno ai belli di Twilight o al Cavaliere oscuro di Nolan, il Batman più fascinoso e crepuscolare che ci sia.

Quelli che vivono in Europa e in Italia, che riempiono di cabrate le notti estive, sono minuscoli e inoffensivi, utilissimi: costituiscono un indicatore biologico sensibilissimo. E sia chiaro, non si impigliano nei capelli, è ora di sfatare anche questa diceria. Se li vediamo volare, perciò, guardiamoli con benevolenza, perché oltre alle falene divorano legioni di zanzare (ogni notte ingurgitano oltre duemila insetti, catturandoli al volo).

Quindi sono di gran lunga più problem solving che problem making, a differenza di un amico, che come dice la moglie, è esattamente il contrario: crea molti più problemi di quelli che è in grado di risolvere.

Le virtù dei pipistrelli 

I Chirotteri - è questo il loro nome scientifico - sono gli unici mammiferi ad aver conquistato l'ambiente aereo grazie a un paio di ali.

E che capolavoro, la loro ala. Osserviamola nel dettaglio, come fece Leonardo. Il genio sarebbe fiero di noi. "Al contrario degli uccelli - scrive Francesca Buoninconti nel recentissimo Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori (Codice edizioni) - che nel corso dell'evoluzione hanno perso quasi tutte le dita della mano, i pipistrelli le hanno mantenute. Ed è grazie a queste che le falangi delle loro dita si sono allungate e assottigliate, diventando il sostegno perfetto per una membrana di pelle elastica, sottile e altamente vascolarizzata: il patagio. Il pollice è piccolo e sporge in avanti, l'indice costituisce il bordo esterno dell'ala e le altre tre dita sostengono la parte centrale dell'ala, che spunta dal fianco del corpo. Il risultato è un'ala dalla forma inconfondibile, tanto stilizzata e celebrata persino dai supereroi come Batman".

Tra i super poteri di cui dispongono c'è un biosonar fantastico, che li fa volare a zigzag, più veloci delle rondini e di alcuni falchi, anche nel buio assoluto. Gli ultrasuoni (onde sonore con una frequenza superiore ai 20 kHz) escono da narici e bocca e rimbalzano contro ostacoli anche minimi, come le mosche; captati dalle orecchie, disegnano una mappa nitidissima.

L'Abbazia di Staffarda annovera una fra le colonie più grandi d'Italia: tra giugno e luglio nascono i piccoli, in poche settimane voleranno già. Di giorno riposano in fessure, cavità di alberi e grotte, la notte vanno a caccia intorno a chiese, campanili, torri e castelli; andranno in letargo in gruppo,verso ottobre, restando appesi a testa in giù.

I pipistrelli esotici 

Quelli "esotici", dicevamo. È bene precisare, quanto ai rischi più gravi loro connessi, che la colpa principale è degli umani, nel momento in cui spezzano gli equilibri naturali producono fame e povertà. Stiamo parlando dell'epidemia di Ebola: probabilmente vola anche con alcune specie di pipistrelli della frutta, detti Volpi volanti, animali con apertura alare anche di due metri, che vivono nelle foreste pluviali.
Alcuni di anni fa erano arrivati a migliaia in una cittadina australiana, appollaiandosi sugli alberi da frutta esotici e trasformando il paese in un colossale take-away; all'ufficio di igiene si erano spaventati: 250mila grossi pipistrelli in un colpo solo possono portare infezioni. Figurarsi con Ebola, del quale sarebbero portatori sani.

Ma alcuni dei tre Paesi più interessati – Liberia e Sierra Leone, oltre alla Guinea, ad esempio - sono reduci da anni di guerre civili spaventose; la popolazione è alla fame e nell'Africa occidentale i pipistrelli li trovi al mercato, rappresentano un'importante fonte di proteine. Visto che le compagnie occidentali e orientali disboscano la giungla e predano minerali, popolazione e funzionari praticano il bush-meat, mangiano la carne di animali selvatici come antilopi e scimpanzé, magari contagiata dai pipistrelli. E voilà, l'epidemia è servita. Di chi è la responsabilità?

E quelli europei

Tornando ai nostri piccoli top gun notturni europei, il recente volume della Buoninconti ci ricorda un'altra caratteristica stupefacente: non tutti sfruttano il biosonar allo stesso modo: "La frequenza degli ultrasuoni, la loro modulazione e anche l'intervallo di emissione, cambiano da specie a specie, e costituiscono una sorta di firma vocale. Tra i pipistrelli europei, il molosso di Cestoni (Tadarida teniotis) emette degli "zip" cadenzati, a frequenze di 9-13 kHz che anche noi umani riusciamo a sentire. Mentre altri usano frequenze molto modulate, come in un esercizio di solfeggio: emettono cioé degli "zip" che crollano rapidamente dai 100 ai 20 kHz o salgono di qualche kHz, si fermano su una certa frequenza e poi ridiscendono".

Grandioso, vero? Nelle prossime settimane estive, avremo dunque molte occasioni per osservarli con altri occhi. Tanto più che i Chirotteri sono il secondo gruppo di mammiferi più numerosi, dopo i roditori: si contano oltre 1300 specie in tutto il mondo, esclusi i poli.

Pipistrelli, fonti di ispirazione

Pensiamo anche quanto hanno ispirato nei secoli poeti e uomini di cultura: se osservate un'incisione famosa, Melencolia di Albrecht Dürer, vedrete che il titolo compare in alto a sinistra, sulla parte interna delle ali di un pipistrello. Nel capolavoro, aldilà del quadrato magico che fa "cabalizzare" da secoli i vari Dan Brown, qui ora ci interessano gli animali: il pipistrello simbolo di speranza, rischiarato dalla luce che spazza le tenebre, il cane (un bracco) scheletrico e denutrito, come scrive Panofsky. La figura alata della Melencolia è in un luogo freddo e solitario, non lontano dal mare, nella fioca luce della luna e nel bagliore spettrale di una cometa. Un genio infelice, con vicino un putto imbronciato, un simbolo dell'inquietudine e del malessere dell'uomo moderno, creatura dotata di ali e creatività ma accovacciata a terra.

Il pipistrello, invece, vola, almeno si è staccato da terra, e attraversa le nostre notti. Come il cane era associato alla malinconia (vespirtilio in latino) perché emerge all'imbrunire da luoghi solitari, oscuri e in rovina; il cane, invece, perché più di altri animali ha momenti di abbattimento e di pazzia, dicevano, e sembra tanto più desolato quanto più è intelligente. "I cani più sagaci sono quelli che hanno una faccia melanconica", dicevano nel Cinquecento dei segugi.

Belli di notte, dunque, i pipistrelli: molto più pericolosi sono i vampiri di tutti i giorni, eredi del Vampiro di John William Polidori, medico di Byron: cinici, aristocratici e "maledetti", tenebrosi dal fascino perverso: non si nutrono di sangue ma di sentimenti umani, pur non provandone nessuno.

 

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