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Quanti sono gli stambecchi sul Monviso?

Il conteggio invernale dello stambecco sul massiccio del Monviso rivela numeri incoraggianti

  • Omar Giordano 
  • giugno 2018
  • Venerdì, 1 Giugno 2018
Stambecco maschio nel vallone Traversette Foto Archivio Parco Monviso Stambecco maschio nel vallone Traversette Foto Archivio Parco Monviso

L'inverno è la stagione cruciale per la fauna che vive in ambiente alpino e lo stambecco Capra ibex è forse il più "famoso" tra gli abitanti delle alte quote.
Lo stambecco è un formidabile equilibrista che trova il suo ambiente ideale tra le ripide pareti rocciose ma che non gradisce la neve profonda. Per questo motivo necessita di adeguate aree di svernamento dove potersi rifugiare nei mesi invernali.

Versanti ripidi, con esposizioni prevalentemente meridionali e presenza di pareti rocciose sono le condizioni ideali di una buona area di svernamento per questo animale. La presenza di queste zone è una condizione essenziale affinchè un territorio possa ospitare stabilmente una popolazione e, sicuramente, nel massiccio del Monviso la disponibilità di aree che rispondono a queste caratteristiche è elevata.

Il Parco Naturale del Monviso dal 2016 – primo anno della sua istituzione – ha deciso di accogliere il progetto "Ibex Monviso: monitoraggio invernale dello stambecco nel Parco Naturale del Monviso" proposto dal Ce.Ri.Ge.Fa.S. (Centro Ricerche sulla Gestione della Fauna Selvatica) che ha l'obiettivo di monitorare i nuclei di stambecco svernanti all'interno del Parco al fine di valutarne lo status e le dinamiche di popolazione.

Nelle Valli Varaita, Pellice, Germanasca, Chisone e Troncea – limitrofe all'attuale area protetta – questo tipo di monitoraggio viene svolto da oltre 10 anni dai rispettivi Comprensori Alpini e dall'Ente Gestione Parchi Alpi Cozie: inoltre, dal 2016, il protocollo di monitoraggio proposto dal progetto è stato condiviso con il confinante Parco Naturale del Queyras (Francia).

Con l'avvio del programma Ibex Monviso si è dunque creata un'importantissima continuità territoriale che, tramite la condivisione delle metodiche e dati tra i diversi enti interessati, contribuirà ad aumentare le conoscenze sulla popolazione di stambecco che interessa questo settore delle Alpi Cozie.

I numeri degli stambecchi

I dati raccolti, durante l'ultimo censimento, effettuato a dicembre 2017 dagli operatori del progetto e dal personale di vigilanza del Parco, riportano un numero minimo certo di 165 stambecchi presenti nelle 3 macro-aree di svernamento all'interno del Parco naturale del Monviso.

Oltre al conteggio vero e proprio, gli animali osservati – tramite adeguata strumentazione ottica che prevede l'utilizzo di binocoli con ingrandimenti 8-10x e cannocchiali che arrivano fino a 60x di ingrandimento – vengono suddivisi in differenti categorie sulla base del sesso e/o dell'età di ciascun individuo. Durante l'ultimo censimento sono stati avvistati: 30 Capretti, 15 Yearling, 48 femmine adulte, 64 maschi adulti, 8 indeterminati, per un totale di 165 adulti. 

Per semplicità le classi di appartenenza qui riportate sono state semplificate, ma i dati raccolti prevedono più variabili che risultano estremamente importanti per la valutazione, a seguito di adeguate elaborazioni, dell'andamento della popolazione nel tempo.
Il prosieguo del monitoraggio nei prossimi anni, mantenendo inalterate metodiche e periodi, permetterà di ottenere utili indicazioni per una corretta gestione di questo emblematico ungulato.

Omar Giordano è tecnico faunistico esperto nel monitoraggio di ungulati e galliformi in ambiente alpino. Coordinatore del progetto "Ibex-Monviso", per conto del Centro di Ricerca e Gestione della Fauna Selvatica, dedicato al monitoraggio invernale dell stambecco nel Parco Naturale del Monviso.

 

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