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Pipistrelli, mammiferi indesiderati tra mistero e credenze popolari

I pipistrelli rappresentano uno dei gruppi faunistici più minacciati in Italia. Tra le cause: l'uso di pesticidi, l'alterazione degli habitat delle loro prede, la riduzione di siti di rifugio e di riproduzione

  • Marta Rollandin
  • ottobre 2017
  • Mercoledì, 4 Ottobre 2017
Pipistrelli, mammiferi indesiderati tra mistero e credenze popolari

Nelle favole di Esopo fuggono sempre alla morte grazie alla loro grande capacità di adattamento e al loro ingegno; in Cina sono simbolo di prosperità e lunga vita; nell'antichità venivano utilizzati vivi come amuleti protettivi per la casa e si pensava che il loro sangue avesse proprietà curative; per i Nativi Americani sono il simbolo dell'energia di cui gli sciamani necessitano per ottenere la "vista notturna e, ancora oggi, sono simbolo di rinascita per molte popolazioni nel mondo.

Si tratta dei chirotteri, più comunemente conosciuti come pipistrelli.

Mammiferi volanti

L'unico ordine di mammiferi le cui specie sono in grado di compiere volo attivo, descrive, nel nome, la peculiarità dei suoi individui: Chiroptera, da "keir" – mano e "pteron" – ala, ovvero mano alata.

Gli arti anteriori dei pipistrelli sono caratterizzati infatti da una mano che, nel tempo, si è modificata, fino a formare una vera e propria ala, costituita da dita molto allungate unite fra loro da una membrana provvista di tessuto connettivo, fasci muscolari, vasi sanguigni e terminazioni nervose, il patagio.

La capacità di volo autonomo permette, a ogni esemplare, di compiere spostamenti di considerevoli distanze, spesso utili per raggiungere luoghi di rifugio estivi e invernali. Alcune specie europee migrano per centinaia di chilometri, percorrendo regolarmente traiettorie Nord-Sud nel continente: dal Baltico alla Spagna settentrionale o all'Italia.

Tante specie, diverse diete e un ruolo fondamentale

Le 1200 specie di pipistrelli esistenti al mondo rappresentano un quarto di tutti i mammiferi terrestri, e vengono raggruppate in due grandi categorie: i megachirotteri e i microchirotteri. Nella prima si trovano esemplari con aperture alari fino a 2 metri. Sono per la maggior parte individui ghiotti di nettare e frutta, tutti distribuiti in Africa, Asia e Australia.

I microchirotteri, diffusi su tutti i continenti, sono di dimensioni più piccole e hanno una dieta molto varia: perlopiù insettivori, ma anche frugivori, nettarivori o ematofagi. Essi giocano quindi un ruolo importante nel mantenimento degli equilibri degli ecosistemi in quanto tengono sotto controllo le popolazioni di insetti, sono attivi nella dispersione di semi e nell'impollinazione.

Contrariamente a quanto racconta la tradizione, sono solo tre le specie ematofaghe di chirotteri, ovvero quelle che si nutrono di sangue e tutte e tre sono distribuite nel Centro e nel Sud America. Di queste, nessuna popolazione è mai stata segnalata sull'arco alpino, area interessata piuttosto da generi insettivori, golosi di farfalle, zanzare, ragni e altri invertebrati. Un esemplare di 5 g circa può catturare, in una notte, più di 500 insetti.

Animali minacciati e protetti, l'Italia contribuisce

In Europa, il diffuso utilizzo di pesticidi in agricoltura o in attività di edilizia, è fonte di perdita di prede (insetti) in zone di caccia e di avvelenamento per i pipistrelli che, nel cercare rifugio, potrebbero trovare e scegliere edifici trattati con sostanze anche nocive. Se a questo si aggiungono la distruzione dei rifugi, naturali e non, si intuisce l'alto livello di minaccia e pericolo di estinzione che queste specie stanno vivendo.

Le specie registrate, a oggi, in Italia, sono 34 e sono tutte appartenenti 4 famiglie quali Rhinolophidae, Vespertillionidae, Miniopteridae e Molossoidae. Inoltre esistono due segnalazioni storiche, ancora da confermare, relative alla presenza di Rhinolophus basii e Myotis aurascens.

Su tutto il territorio nazionale i chirotteri sono animali protetti dal 1939. La Legge sulla Caccia 5/6/1939 n. 1016, articolo 38, infatti ne impedisce l'uccisione o la detenzione. Questo però non basta, sarebbe utile tutelare e conservare anche l'ambiente all'interno del quale gli esemplari trovano il necessario per sopravvivere. L'Italia infatti, come parte contraente di specifiche convenzioni europee, deve monitorare la conservazione di questi animali e valutare lo stato di tutela delle loro aree di rifugio.

Tutte le specie presenti in Europa e in Italia, sono considerate "fauna particolarmente protetta" negli allegati delle principali Direttive e Convenzioni europee: 1979 – Berna, Convenzione sulla Conservazione della Vita selvatica e degli Habitat Naturali; Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici, Bonn; 1992, Direttiva Habitat, conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche; Convenzione dell'UNEP sulle specie migratorie (CMS) e accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei (EUROBATS).

Orientarsi al buio, i pipistrelli vedono anche con la bocca e le orecchie

Il momento di massima attività per i pipistrelli è la notte. Per poter cacciare e orientarsi nel buio (hanno olfatto e vista molto ridotti, al contrario del tatto), il gruppo dei microchirotteri ha adottato un'efficace strategia: l'ecolocalizzazione.

Si tratta di un sistema utilizzato anche da altri mammiferi, grazie al quale gli individui emettono suoni e ultrasuoni nell'ambiente riuscendo poi a riceverne l'eco una volta che questi rimbalzano incontrando un ostacolo.

Il suono, con frequenze comprese tra i 12 e i 160 kHz - fino a 250 per alcune specie - viene prodotto dalla laringe ed emesso dal naso o dalla bocca. I sensibili padiglioni auricolari dei pipistrelli ne captano il ritorno sottoforma di eco. Così facendo, l'individuo riesce a rielaborare, a livello cerebrale, l'immagine dell'ambiente circostante, riuscendo a ricostruire informazioni importanti quali la presenza di prede o di ostacoli e la sua distanza da essi.

Le stagioni dei chirotteri

A partire da fine settembre-metà novembre, alcune specie vanno in ibernazione, periodo durante il quale gli esemplari si rifugiano in ambienti con umidità e temperature costanti come le grotte, gli edifici inutilizzati e talvolta antiche miniere (vedi Marcarolo, le miniere diventano grotte di biodiversità).

Il battito cardiaco e il ritmo respiratorio rallentano, la temperatura corporea si abbassa e si riduce il metabolismo. Questa condizione perdura fino al risveglio primaverile, poi le femmine si ritrovano in colonie riproduttive, chiamate nurseries, all'interno delle quali, in estate, danno alla luce i piccoli.

Con l'arrivo dell'autunno, inizia la stagione degli amori che, per alcune specie, può prolungarsi anche fino al periodo di ibernazione. L'ovulazione e la fecondazione avvengono solamente in primavera, questo vuol dire che gli spermatozoi rimangono quiescenti e vitali nell'utero per tutto il periodo invernale – fa eccezione Miniopterus schreibersii, specie per la quale la fecondazione avviene immediatamente dopo l'accoppiamento. In tal caso è lo sviluppo embrionale a interrompersi, fino all'arrivo della primavera.

Ausili tecnologici per la ricerca e norme di buon senso per l'osservazione

Osservare i pipistrelli in volo, durante le ore di foraggiamento, è facile. Più difficile è attribuire a ciascuno di loro, il nome della specie di appartenenza. A tale scopo può essere utilizzato il bat detector, uno strumento che permette di distinguere le specie grazie alla conversione degli ultrasuoni emessi in un intervallo di frequenza più basso, in maniera tale per cui anche l'orecchio dall'essere umano, sensibile entro un range compreso tra i 20 Hz e i 16 kHz, riesca a percepirli.

È fondamentale scegliere di non avvicinarsi troppo alle colonie di riproduzione, alle nurseries o ai siti di ibernazione (se conosciuti), in quanto a ogni singolo risveglio, l'esemplare disturbato perde una quantità di energia pari a quella che avrebbe speso in due mesi di torpore e si rischierebbe di comprometterlo in questa fase molto delicata.

Pipistrelli in casa

I "ratti con le ali" sono oggetto da sempre di molti luoghi comuni che li descrivono come animali che attirano la magia nera o che abitualmente si attaccano ai capelli delle persone. Niente di tutto questo ha veramente a che fare con la natura dei chirotteri.

Ma cosa fare se un pipistrello si intrufola in casa? Come comportarsi se ci si accorge che c'è una colonia nelle vicinanze? A chi rivolgersi?

Tutte le informazioni su pipistrelli in casa, come agire? Scarica anche l'infografica 

 

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