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La conservazione della Trota marmorata nel Gran Paradiso

La trota marmorata, autoctona delle nostri corsi d'acqua, è sempre più rara e minacciata di estinzione. Un progetto del Parco Nazionale Gran Paradiso punta al suo recupero e alla sua conservazione

  • Loredana Matonti
  • giugno 2017
  • Mercoledì, 21 Giugno 2017
La conservazione della Trota marmorata nel Gran Paradiso

La Trota marmorata, livrea marmorizzata e dimensioni maggiori rispetto alle altre trote, è una specie endemica di un solo bacino idrografico e rappresenta un patrimonio per la biodiversità a livello globale, ma da tempo, non più una specie comune.

Vive infatti, solamente nel bacino del Po e nei fiumi Sloveni che, durante le glaciazioni, ne erano i tributari, altrove non è presente. Mentre il suo habitat e il suo areale di distribuzione si stanno deteriorando, restringendo e frammentando, le semine sempre più frequenti di Trota fario, introdotta in molti Paesi da oltre un secolo per favorire la pesca sportiva, stanno portando all'ibridazione praticamente quasi tutte le popolazioni esistenti.
Data la grande affinità genetica e l'incompiuto e parziale isolamento riproduttivo, le due specie una volta a contatto infatti, sono in grado di riprodursi generando ibridi fertili che, nel tempo, portano le popolazioni della specie nostrana alla perdita della propria identità genetica.

Per queste ragioni è elencata nell'Appendice II della Direttiva Habitat e inserita dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), attraverso la Lista Rossa italiana (2013) nella categoria di minaccia più elevata, ossia In Pericolo Critico (CR, CriticallyEndangered); la categoria successiva di rischio è legata all'estinzione (RE, Estinta nella Regione).

Il collasso di una specie

E, come è già accaduto spesso per numerose altre specie, appare rapidamente chiaro l'assurdo. Stiamo perdendo una specie autoctona, preziosa e unica, sostituendola con una specie alloctona e ora cosmopolita, prodotta in serie negli allevamenti e introdotta in Italia in ogni luogo possibile, estendendo contemporaneamente lo stesso problema dell'ibridazione anche ad altri Salmonidi autoctoni del versante adriatico e tirrenico.
Questa artificiale abbondanza di trote, causata dall'introduzione per la pesca, è in realtà l'anticamera che impedirà alle generazioni future di poter godere di una biodiversità, ancora esistente nei nostri habitat, e che rischia di scomparire per un effimero e cieco desiderio di usufrutto.

Ancora una volta quindi, occorre riparare alla stoltezza umana che si è inserita prepotentemente nei meccanismi che regolano il mondo naturale senza nemmeno conoscerli, portando al collasso una specie, grazie al cosiddetto progresso e alla ricerca dell'emozione data dalla pesca.
Per questo altri Stati, come la Slovenia, hanno già bandito l'introduzione della Trota fario da più di venti anni, consentendo la conservazione e il recupero della Trota marmorata, preservando in questo modo la biodiversità esistente e un futuro per questa specie.

 Il Parco nazionale Gran Paradiso, un esempio virtuoso

Esempi virtuosi di conservazione, fortunatamente, si moltiplicano anche da noi. In alcuni corsi d'acqua del Parco Nazionale Gran Paradiso, la Trota marmorata, con numerosi avannotti e trotelle, sta prendendo il posto della più invadente cugina alloctona e delle sue popolazioni. Merito del Progetto Life Bioaquae, di fatto, un'azione di conservazione ex-situ di questa specie, presente e seriamente minacciata nel bacino idrologico di riferimento, quello del Torrente Orco.

Un tempo, la situazione attuale di gestione della fauna ittica dell'Area Protetta era ben diversa e nei torrenti Piantonetto e Campiglia la semina di trote fario adulte e avannotti era pratica comune e finalizzata a giornate di pesca spensierata in acque cristalline, incorniciate in un paesaggio mozzafiato.
L'inserimento di questi corsi d'acqua all'interno dei confini del Parco Nazionale Gran Paradiso e la successiva decisione di protezione assoluta del territorio, hanno progressivamente portato all'abbandono di queste pratiche che però come sgradita eredità, hanno lasciato purtroppo popolazioni ben vitali di Trota fario.

Gli interventi a tutela della Trota marmorata

Ecco perché il progetto ha previsto in primo luogo un lavoro sul campo di rimozione e spostamento dei Salmonidi alloctoni presenti in tali torrenti e di reintroduzione di esemplari dell'autoctona trota marmorata. In una situazione generalmente compromessa e di difficile controllo, questa specifica modalità di intervento attivo risulta un valido strumento per la conservazione nel contesto di protezione totale della fauna del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Fortunatamente, le barriere ecologiche naturali e artificiali presenti in tali corsi, isolano le popolazioni reintrodotte, impedendo la risalita della Trota fario, traslocata a valle dei siti di intervento.

Un'altra importante azione è stata quella dell'allevamento e cura degli avannotti da rilasciare, provenienti dall'incubatoio di Piantonetto, luogo in cui avviene anche l'importante opera di sensibilizzazione delle nuove generazioni sui problemi e le prospettive connesse alla conservazione degli habitat acquatici e della fauna ittica autoctona, tramite visite guidate e incontri tematici con i ricercatori che operano all'azione.
Lo scopo è quello di fornire le basi per guardare e vivere con rispetto il mondo acquatico e la sua natura, per molti versi misteriosa poiché spesso preclusa alla nostra osservazione diretta.

La parola all'esperto: Rocco Iacobuzio, consulente dell'Ente parco

Ma è davvero possibile riparare interamente al danno delle introduzioni passate?
Lo abbiamo chiesto a uno dei ricercatori che si occupano attivamente del Progetto, Rocco Iacobuzio, naturalista, collaboratore PNGP e dottorando in Scienze Ambientali all'Università Statale di Milano, che ha seguito da vicino tutte le fasi dell'azione dedicata alla Trota marmorata del Progetto Bioaquae nel Gran Paradiso.

"L'ibridazione è un processo irreversibile ed è vitale guardare al passato per non commettere sempre gli stessi errori rispettando i Pesci, gli unici padroni dell'acqua, sempre che l'acqua debba averne di padroni.
Le acque all'interno dei confini dell'Area Protetta rispecchiano pienamente la situazione comune su tutto l'arco alpino  di presenza di Salmonidi introdotti. Nel corso di questi ultimi anni però grazie al coinvolgimento del Personale della Sorveglianza e dei ricercatori, impegnati attivamente nel progetto di rimozione/traslocazione della Trota fario e nella cura degli avannotti di Trota marmorata, seguiti giornalmente, qualcosa è davvero cambiato."

Si può essere quindi soddisfatti dei risultati raggiunti?

"Sì. Mi piace pensare che in questo momento migliaia di individui di Trota marmorata che abbiamo rilasciato in questi ultimi anni nel Parco stanno nuotando nelle fredde acque del Rio Valsoera, nello splendido e incontaminato Torrente Campiglia e nel Fiume Orco; cascate e sbarramenti ormai li separano dalle popolazioni di Trota fario, impedendone il contatto e di conseguenza la predazione e l'ibridazione. Ma, nonostante queste prime fasi molto incoraggianti, la strada da percorrere è lunga, e una delle sfide più importanti della Conservazione della Natura risiede sia nelle azioni di intervento attivo sugli habitat e sugli animali, sia nel coinvolgimento delle Comunità Locali, che di fatto vivono in prima persona e tutto l'anno i territori in cui queste azioni hanno luogo".

Le attività per il pubblico previste dal progetto Life Bioaquae

L'azione del progetto Life Bioaquae quindi, non può che essere un'azione virtuosa, inserita in questo scenario manomesso dall'uomo. Le prime pietre della Conservazione sono state posate e gradualmente, con tutte le difficoltà del caso, questi torrenti potranno mantenere al sicuro l'identità della Trota marmorata e il suo patrimonio genetico tipico del bacino del Fiume Orco.
Chi vuole vedere da vicino la trota mormorata nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, può approfittare delle prossime iniziative curate dall'Ente parco.

Attività col pubblico
Sabato 8 luglio e 5 agosto SOS TROTA MARMORATA - Visita all'incubatoio ittico di Piantonetto, ore 10 -12 - Locana, loc. Ghiglieri
Sabato 26 agosto LA VITA NELLE ACQUE DI MONTAGNA - Il ritorno della trota marmorata. Conferenza - ore 21 - Ceresole Reale, salone Centro Visitatori.

Per informazioni: Bruno Bassano, Responsabile del Servizio Scientifico del Parco Nazionale Gran Paradiso, tel. 348 3009144

 

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