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E’ tempo di vacanza per l’Assiolo

Comincia la migrazione degli assioli, piccoli rapaci notturni tra i meno conosciuti.

  • Diana Tramonti
  • settembre 2016
  • Giovedì, 8 Settembre 2016
Assiolo Foto di Domenico Rosso Assiolo Foto di Domenico Rosso

Settembre, il tempo è ancora mite e pare un dolce proseguimento dell'estate, ma per l'assiolo (Otus scops) è già tempo di partire. Il suo canto, il noto e facilmente identificabile 'chiù' che riecheggia nelle nostre campagne durante le ore notturne, per un po' di mesi non farà più da colonna sonora alle nostre passeggiate notturne.
A differenza degli altri Strigiformi, l'assiolo è l'unico rapace notturno europeo migratore che è presente da noi, da marzo a settembre; l'inverno, (beato lui...) lo trascorre nelle savane africane. Un lungo viaggio per un uccello di meno di 20 cm!

I rapaci notturni sono uccelli poco conosciuti: le loro abitudini li rendono particolarmente difficili da osservare. In Italia ne vivono 10 specie anche se la loro presenza non è ugualmente segnalata in tutta la penisola, sia per le diverse abitudini ecologiche (di passo, estivi, nidificanti) sia a causa del restringimento e dei cambiamenti dei loro habitat naturali: ad esempio, se il barbagianni è pressoché scomparso in Piemonte e in altre regioni d'Italia per la diminuzione dei micromammiferi di cui si nutre – anche a causa dell'uso dei pesticidi – l'assiolo (insettivoro) si è invece adattato bene alla vita in città, dimostrando una notevole capacità di adattamento.

Il suo aspetto ricorda quasi quello di una Civetta (Athene noctua): testa piuttosto piccola, corporatura robusta e zampe piumate dotate di artigli con un becco corto, a forma di uncino; a differenza di quest'ultima però, sul capo rileviamo piccoli ciuffetti auricolari erettili (costituiti da speciali assemblamenti di penne). Le remiganti dell'Assiolo inoltre, sono più affusolate con una lamina interna meno pronunciata. Come nell'Allocco invece, troviamo una variabilità di colore legata ad un polimorfismo recentemente studiato in Italia su collezioni museali (Sacchi et al., 1999).

Queste ricerche hanno evidenziato una maggior presenza di soggetti "rossicci" nell'Italia Nord Occidentale e centrale, mentre in Sardegna e Toscana sono più diffusi i soggetti con piumaggi intermedi ed al sud quelli "grigi". Gli ocelli presenti sulle penne dell'Assiolo sono meno luminosi e più indefiniti nei morfismi cromatici più affini alla Civetta. Inoltre sulle penne sono visibile screziature dovute ad un reticolo creato da puntini e piccole righe irregolari.

E' un uccello solitario, crepuscolare e notturno che caccia tendendo agguati a grossi insetti, piccoli volatili, rettili e micro mammiferi, secondo un metodo che può avvenire sia in volo che a terra.
Questo grazie al suo volo estremamente silenzioso e alla capacità di localizzare la preda tramite l'udito finissimo, più che con la vista. Le parti indigeribili vengono poi rigettate, come fanno anche gli altri rapaci notturni, sotto forma di ammassi compatti detti "borre".

Quando avverte la presenza di una minaccia si mimetizza, per poi restare immobile fin quando il pericolo non si è avvicinato; a questo punto spicca il volo cercando un'altra zona dove adotta di nuovo la postura mimetica. Se non ha la possibilità di fuggire dal nemico sfoggia una serie di atteggiamenti di tipo aggressivo che possono culminare con un attacco diretto, attraverso l'utilizzo del becco e degli artigli.

Nidificante in tutto il Paese, con esclusione di ampie zone alpine. Negli ultimi decenni si sono registrate significative contrazioni delle comunità nelle zone pianeggianti della Pianura Padana. In collina predilige selezionare siti riproduttivi in vallate o crinali esposti favorevolmente a sud o comunque ben soleggiati. Nelle regioni meridionali la specie è parzialmente sedentaria.
Si riproduce in ambienti boscosi aperti e caldi, anche rocciosi, dove predilige zone di margine e radure con alberi sparsi e filari (boscaglie rade, uliveti, pinete litoranee ecc.), sia in ambienti naturali, suburbani e urbani come orti, giardini e parchi.La nidificazione avviene nelle cavità degli alberi, nei muri o nei vecchi nidi abbandonati da corvidi.

Nonostante il suo areale sia più mediterraneo, l'assiolo è sovente inanellato anche nei parchi piemontesi alpini, come nella Riserva Naturale di Fondo Toce, quasi ai confini con la Svizzera, vicino al limite nord del suo areale di distribuzione in Europa.

 

Sitografia:

http://www.infoassioli.info/
www.salvaguardiadelcreatobg.it/dispensa_cor__rapaci_1670.pdf

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