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Intervista a Carlo Linneo

Rashult, 23 maggio 1707 - Uppsala, 10 gennaio 1778)
Nelle fredde lande scandinave, già coperte da una spessa coltre di neve, mi avvicino all'angusto studio del più noto naturalista

  • Mariano Salvatore
  • agosto 2014
  • Giovedì, 2 Settembre 2010

Professor Linneo, è un privilegio conoscerla, anche se devo confessarle che da studente di botanica ho passato parecchie notti in bianco per memorizzare l'infinità di nomi che ha attribuito a piante e animali. Immagino che non deve essere stato un lavoro facile...
Certo, anche io ho passato parecchie notti insonni, ma la botanica è stata da sempre la mia passione. Anche durante gli studi di medicina non riuscivo ad allontanarmi dalle piante. Ero affascinato dal loro sistema di riproduzione e dalle numerose sostanze che si potevano ricavare per fini terapeutici.

Questo suo particolare interesse le valse una condanna per immoralità, non è vero?
Vedo che lei è ben informato. Sì, è così, mi accusarono di licenziosità per una pubblicazione in cui descrivevo il sistema sessuale delle piante quale base per un'adeguata classificazione. La comunità luterana svedese mi condannò per "sospetto di libertinismo".

Sempre scorgendo la sua biografia, non ho potuto fare a meno di notare che il suo destino era scritto nel nome, come peraltro afferma il detto latino: nomen omen...
In effetti il cognome Linneo deriva dal termine lind, che in svedese significa tiglio. Le piante hanno sempre accompagnato la mia vita e quella della mia famiglia; fu mio padre a trasmettermi l'amore per la botanica e fu lui ad adottare come cognome, appena divenuto teologo, Linnaeus; a dire il vero ci chiamavamo Ingemarsson.

Come arrivò al suo sistema di classificazione?
Una volta terminati gli studi e ottenuta la cattedra presso la prestigiosa università di Uppsala, decisi di viaggiare alla ricerca di nuove specie viventi. Per circa vent'anni organizzai spedizioni in tutto il mondo, al fine di scoprire e classificare tutti gli esseri viventi e i minerali della Terra. Furono viaggi molto emozionanti e decisamente pericolosi. Molti dei miei studenti presero parte alle spedizioni e alcuni purtroppo morirono durante i viaggi.

Fu per questo che decise di sospendere le spedizioni?
Non solo. La classificazione stava diventando per me un'ossessione... dovevo assolutamente dare un nome a tutto quello che mi passava per mano. A proposito quel marchingegno che sta usando per l'intervista ha già un nome?

Veramente si chiama registratore. Serve a registrare questa conversazione.
Peccato! Anche se il nome mi pare poco originale... avrei sicuramente trovato qualcosa di più pertinente. Ma torniamo all'intervista.
Durante i suoi viaggi riuscì a classificare moltissimi animali e piante, creando un metodo talmente efficace che è in uso tuttora.
Si immagini che prima della mia nomenclatura binomiale... a proposito sa come funziona?
Credo di sì. Ogni specie ha due nomi: quello del genere cui appartiene e un secondo che indica una caratteristica specifica.
Molto bene. Dunque, come le dicevo, prima del mio sistema, gli studiosi per indicare una specie non potevano far altro che dilungarsi in un'estesa descrizione in latino, peraltro del tutto arbitraria. Il risultato erano interminabili sproloqui cui nessuno prestava attenzione.
Non le rubo altro tempo, vedo che sta preparando i bagagli, è forse in partenza per una nuova spedizione?
Proprio così. Parto domani per le Indie Occidentali, vuole unirsi alla spedizione? Si salpa di buon'ora su di un vecchio brigantino sottratto a una banda di corsari...

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