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Il cervo e i buoi

 

  • Bruno Usseglio
  • Marzo 2024
Mercoledì, 20 Marzo 2024

Il cervo torna protagonista in alcune favole di Fedro (I secolo d.C.). In quella intitolata «Il cervo e i buoi» ritroviamo un cervo braccato dai cacciatori. Nel tentativo di sfuggire ai suoi inseguitori, si dirige verso una fattoria, dove si acquatta tranquillo in una stalla. Uno dei buoi si rivolge al nuovo arrivato: «Che geniale idea ti è venuta, poveretto, che spontaneamente sei corso verso la morte, consegnando la tua vita proprio nella casa dell'uomo?». Il cervo supplica i buoi di lasciarlo tranquillo, promette che alla prima occasione se ne andrà. Nel frattempo il fattore porta il fogliame ai buoi senza accorgersi di nulla. Ovviamente il cervo coglie l'occasione per alimentarsi. Altri contadini transitano nei pressi senza notare il cervo. Più tardi rientra il padrone e avendo notato che i suoi buoi sono un po' dimagriti, si avvicina alla stalla. Nota subito la mancanza del fogliame. Mentre rovista indaffarato, si accorge del bel palco dell'animale selvatico. Chiama i suoi dipendenti e ordina di porre fine alla vita del cervo.

L'insegnamento che Fedro scorge in questo racconto è il seguente: «Il padrone, quando si tratta dei suoi affari, riesce a vedere di gran lunga meglio delle persone estranee».

Non deve sorprendere che in queste storie, l'animale selvatico protagonista faccia una brutta fine. Il cervo, nel nostro caso, rappresenta un mezzo e un simbolo per descrivere e commentare un comportamento umano.

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