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La nascita del cipresso

 

  • Testo e video di Bruno Usseglio
  • Marzo 2024
Lunedì, 11 Marzo 2024

Continuiamo ancora il nostro viaggio nelle opere di Ovidio. Un cervo lo ritroviamo nella storia di Ciparisso. Nei campi di Cartea vagava un gigantesco cervo, con un palco particolarmente sviluppato e ramoso risplendente d'oro. Al suo collo erano appesi monili e gemme. L'animale era solito visitare le case e ricevere carezze da mani sconosciute. Ciparisso in particolare si era affezionato al cervo: lo accompagnava al pascolo e alla ricerca di una fonte. A volte intrecciava sulle sue corna svariati fiori. Un giorno, mentre il cervo riposava coricato, il ragazzo lo colpì senza volerlo con un giavellotto. Quando lo vide morire a causa della profonda ferita, decise di lasciarsi a sua volta morire. La sua sofferenza non passò inosservata a Febo il quale sconsolato disse: «Da me sarai pianto, tu altri piangerai e starai accanto a chi sente dolore».

Da quel giorno, dunque, Ciparisso, fu trasformato in una pianta. Più precisamente in un cipresso, albero simbolico della tristezza e del lutto che accompagna tutti coloro che provano dolore.

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