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Gioie e dolori con Artemide, la dea della caccia

 

  • Testo e video di Bruno Usseglio
  • Febbraio 2024
Martedì, 27 Febbraio 2024

Il mito racconta come quattro cerve furono scelte dalla Dea Artemide per trainare il suo carro, un privilegio paragonabile soltanto a quello dei cavalli di Zeus.

E' Callimaco a descrivere l'origine della cavalcatura che traina il famoso carro della dea Artemide. La divinità giunse in vista di numerose cerve: "Pascolavano più maestose di tori, sempre a riva del fiume Anauro dalla ghiaia nera e riluceva l'oro delle corna. Lo stupore ti colse all'improvviso e dicesti fra te: Degna di Artemide sarebbe questa come prima caccia. Erano cinque in tutto: quattro in corsa ne catturasti svelta senza i cani, perché il veloce carro ti portassero. La sola che oltre il fiume Celadonte, su consiglio di Era, fuggì via – per divenire poi una prova di Eracle – la ricevette il colle di Cerino". In questo frangente, dunque, quattro delle cinque cerve furono catturate e aggiogate dalla dea, mentre il destino della fuggitiva si compì in una fatica di Ercole.

Occorre sottolineare come qui venga fatto un esplicito riferimento al tema delle cerve cornute. È opportuno ricordare, a questo proposito, che solo il cervo maschio porta le corna (il palco), mentre la femmina ne è priva.

Le quattro cerve sono trattate con molta cura: paragonate ai cavalli di Zeus, si cibano agli stessi pascoli e bevono l'acqua contenuta in recipienti d'oro. Appare chiaro che questi animali non sono considerati animali qualunque, ma si distinguono rispetto agli altri esseri. Collocati su un piano superiore, la presenza delle corna lo testimonia, diventano parte del mito.

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