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Un dio celtico

                                   

  • Testo e video di Bruno Usseglio
  • Febbraio 2024
Martedì, 6 Febbraio 2024

La studiosa Miranda J. Green nel suo "Dizionario di Mitologia celtica" non esita a individuare una relazione particolare tra i celti e gli animali cacciati: "Gli animali selvatici della foresta – in particolare cervi, cinghiali e orsi – erano associati a divinità specifiche, e compaiono tutti in una serie di immagini che alludono alla caccia".

Fra questi, il cervo sembra essere il più importante, al punto da trovarlo associato a un dio: Cernunnos. In alcune rappresentazioni, come il Calderone di Gundestrup, la divinità si presenta con in testa delle corna di cervo. Accanto a lui, sono riconoscibili un cervo, un serpente con corna d'ariete e altri animali. Cernunnos, il dio con le corna, nella mitologia celtica, è un dio degli animali, della foresta, della fecondità.

Miranda aggiunge un collegamento fra cervo e bosco: "Il cervo, con le sue potenti corna, aveva delle affinità con gli alberi dai lunghi e ampi rami; il parallelismo era esaltato dal fatto che le corna crescono in primavera e cadono in autunno, proprio come le foglie".

Il cervo, dunque, è presente nella cultura simbolica celtica con delle peculiarità che ne accentuano il carattere: "È veloce, sessualmente vigoroso e aggressivo nella stagione degli amori. È il re della foresta e la ramificazione delle corna rispecchia lo sviluppo rigoglioso degli alberi nel bosco".

Di conseguenza, anche al nostro animale vengono attribuiti dei significati simbolici: "Complessivamente esso sembra essere un emblema della fertilità, della ricchezza della foresta, della velocità e del prestigio".

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