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Siamo squadre forestali e risolviamo problemi

Salvatore Gallina è il direttore dei lavori di alcune squadre forestali della Regione Piemonte che, all'indomani del disastroso temporale che ha colpito il Parco La Mandria lo scorso 1 luglio, sono intervenute in aiuto del parco. L'abbiamo incontrato per farci raccontare come hanno operato le squadre e come sono state individuate e affrontate le priorità d'intervento.

  • Erica Bo
  • Novembre 2022
  • Martedì, 8 Novembre 2022
Le squadre forestali della Regione Piemonte al lavoro | foto arc. Parco La Mandria Le squadre forestali della Regione Piemonte al lavoro | foto arc. Parco La Mandria

"L'obiettivo più stringente è stato quello di riavviare prima possibile le attività interne all'area protetta: la fruizione degli spazi, i servizi di ristorazione, il noleggio delle biciclette, il maneggio dei cavalli, le attività didattiche e le passeggiate guidate. Naturalmente in tutte le attività forestali intraprese si è cercato di rispettare la sicurezza dei lavoratori coinvolti nelle operazioni", ci ha spiegato il dirigente forestale Salvatore Gallina.

Giunti sul luogo d'intervento circa una settimana dopo l'evento, per motivi di organizzazione del cantiere e di impegni in altre realtà da parte delle squadre forestali, gli operai regionali da subito sono intervenuti con trattori e rimorchi forestali per liberare le strade occluse dalle piante abbattute dal forte vento; successivamente sono passati a tagliare tutte le piante pericolanti al margine delle strade e che incombevano sulle stesse: piante inclinate, con apparati radicali in parte scalzati, mettendo quindi in sicurezza i viali e le rotte principali. Anche tutte le piante, apparentemente sane rimaste in piedi lungo le strade, sono state e saranno ancora oggetto di controllo diagnostico della stabilità da parte dell'Ente parco. 

Le parole di Salvatore Gallina, Dirigente forestale della Regione Piemonte. 
Video realizzato da Marco Tiso, Settore Sviluppo sostenibile, Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte.

Cosa fanno le squadre forestali

Tra i vari compiti delle squadre forestali regionali, infatti, c'è anche quello di ripristinare gli ambienti a seguito di danni dovuti a calamità naturali, oltre a gestire il patrimonio forestale regionale, eseguire interventi di varia natura richiesti dai Comuni montani nelle aree più disagevoli del territorio rurale, effettuare interventi di manutenzione ambientale allo scopo di prevenire i fenomeni di dissesto idrogeologico.

Come dopo ogni evento calamitoso, gli interventi che gli operai forestali si sono trovati a svolgere nel parco sono stati difficili e talvolta pericolosi. Quando un grosso albero è divelto, magari accasciato su strada, è importante sapere dove tagliare. Le squadre sono sempre fornite di attrezzature professionali, principalmente motoseghe adatte a operare in bosco, ed è molto importante capire, prima di tagliare un albero schiantato al suolo, come si distribuiscono le tensioni all'interno della pianta: "Bisogna valutare il diametro del tronco, come poggia, dove si trova il legno di trazione e quello di compressione e di conseguenza la zona da tagliare per prima, ha spiegato il dottore forestale. Usare una motosega con dovizia e professionalità è tutt'altro che semplice e non ci si improvvisa e per questo occorre eseguire corsi di formazione forestale specifici. Purtroppo, quanto accaduto alla Mandria è la conseguenza di eventi climatici estremi sempre più all'ordine del giorno e le squadre forestali regionali in questi ultimi anni sono già intervenuti in situazioni simili", ha proseguito Gallina.ù

Quando siamo arrivati al parco, una quindicina di giorni dopo il disastro, gli operai forestali si erano già alacremente messi al lavoro con motoseghe, trattori dotati di verricelli e rimorchi con pinza. Il legname recuperato potrebbe trovare diversi usi: la chioma degli alberi è adatta a essere tritata e diventare cippato per fare compost; il fusto può essere venduto a industrie di prima lavorazione del legno quali segherie da cui può provenire tavolame da opera, ma anche materiale più scadente per realizzare ad esempio pedane da imballaggi; dai rami principali della chioma si ottiene invece legname da ardere.

Le parole di Salvatore Gallina, Dirigente forestale della Regione Piemonte.
Video realizzato da Marco Tiso, Settore Sviluppo sostenibile, Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte. 

Gli interventi in Mandria 

Nonostante il verde, nell'estate torrida targata 2022, anche nel parco ha fatto molto caldo: "Nel viale dei Ciuchè sono più le piante che sono venute giù di quelle rimaste in piedi", lamentava il direttore delle squadre degli operai. Al lavoro si sono messe due squadre forestali, complessivamente 12 persone, tra le quali tre donne. Attualmente, in Piemonte, l'organico degli operai forestali è di circa 347 unità, di cui 227 assunti a tempo indeterminato e 120 con contratto a tempo determinato. 

I mucchi di arbusti e fogliame accatastati lungo le strade che attraversavano l'area protetta, non si contavano: tempo pochi giorni e sarebbero passati prima il trattore a raccoglierli, e poi la cippatrice per provvedere allo smaltimento.

Le squadre hanno lavorato velocemente per mettere in sicurezza viali e rotte: per fare questo hanno dovuto tagliare, depezzare e spostare tronchi di querce secolari dai diametri enormi. In questi casi, l'abilità nel taglio e nell'uso della motosega possono fare la differenza.

Il mestiere del forestale 

Faticoso e rischioso: queste sono le caratteristiche del mestiere forestale. Si lavora sempre all'aperto, in qualsiasi condizione atmosferica e per questo bisogna conoscere l'ambiente e sapersi muovere all'interno del bosco: ecco perché è importante la formazione del lavoratore. "Oggi, purtroppo, le squadre forestali regionali sono composte da operai già avanti con gli anni, e l'esigenza più sentita è trovare ragazzi giovani disposti a intraprendere questo mestiere", ci ha spiegato Gallina. Ma come? "Ad esempio, a Ormea, esiste una scuola forestale che prepara alla professione, ma ci sono anche dei corsi specialistici di formazione finanziati dalla Regione Piemonte attraverso bandi del Programma di Sviluppo Rurale", ha concluso il direttore lavori.

Mentre ci parlava, Gallina osservava gli operai al lavoro e controllava quella che sembrava essere una 'cartella clinica del forestale': un plico di appunti, mappe, turni, interventi che ha messo a punto per le sue squadre. Di solito ci si segnano le strade liberate, quelle ancora chiuse, gli interventi effettuati, i turni di lavoro coperti. E ci si prepara a tutto il lavoro che resta da fare.

Le squadre in Mandria hanno concluso i lavori in un mese, l'11 Agosto scorso, liberando e mettendo in sicurezza le principali strade aperte al pubblico e altre più interne a uso esclusivo dei guardiaparco della Mandria. Anche grazie al loro lavoro, il parco è stato restutito ai suoi fruitori. 

 

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