#piemonteparchi

Salta al contenuto
Logo Piemonte Parchi
  • Home
  • Parchi Piemontesi
  • Parchi nel mondo
  • Territorio
  • Natura
  • Ambiente
  • cerca
  • facebook
  • twitter
  • instagram
  • rss

Piemonte Parchi

Drylands, ovvero gli ambienti aridi, che poi tanto aridi non sono

Oggi abbiamo coscienza dell'importante ruolo svolto dagli ambienti aridi: sono le brughiere, le lande, le steppe, i gerbidi che ospitano fiori delicati, misteriosi licheni, farfalle. Tutti nomi fortemente evocativi, carichi di rara poesia e soprattutto di biodiversità. Per la loro tutela è intervenuta l'Europa con il progetto Life Drylands.

  • Raffaella Amelotti
  • Settembre 2020
  • Sabato, 5 Settembre 2020
  • Stampa
Habitat di brughiera  | Foto Gabriele Gheza Habitat di brughiera | Foto Gabriele Gheza

 

Se cercate "arido" sul vocabolario troverete una definizione a dir poco sconfortante. "àrido agg. [dal lat. arĭdus, der. di arere «esser secco»]. – 1. Asciutto, secco, privo di umidità: campagna a.; suolo, terreno a.; quindi anche sterile, infecondo. Clima a., quello in cui non sono possibili coltivazioni senza l'ausilio d'irrigazione. 2. fig. Privo di vitalità, di attività creativa, scarso di soddisfazioni spirituali: O dell'a. vita unico fiore [la giovinezza] (Leopardi); povero di idee o di sensibilità affettiva: mente a.; cuore a.; stile a., senza varietà, privo di ornamenti; studî a., che richiedono un'applicazione esclusivamente cerebrale".

In realtà, le drylands, letteralmente terre aride, raccontano di una grande ricchezza in termini di biodiversità.

Le zone aride tutelate dall'Europa

Partiamo dall'inizio: nel settembre 2019, l'Unione Europea, nell'ambito del programma Life, ha stanziato un finanziamento pari a 1,3 milioni di euro per la proposta di ripristino degli habitat delle zone aride a rischio, la loro conservazione e futura gestione, il Life Drylands.

Il Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia ha proposto il progetto e la professoressa Silvia Assini ne è la responsabile scientifica. Cofinanziato dalla Fondazione Cariplo, il programma vede coinvolti, oltre all'Università di Pavia, l'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino, l'Ente di Gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, la Rete degli Orti Botanici della Lombardia, e il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna.

Gli habitat aridi acidofili continentali oggetto di studio e ripristino si trovano all'interno di otto siti Natura 2000 lungo il corso dei Fiumi Po, Ticino e Sesia.

La rete Natura 2000 è stata istituita nel 1992, ai sensi della Direttiva Habitat, con lo scopo di proteggere e conservare gli habitat e le specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati dell'Unione europea. E' il principale strumento per la conservazione della biodiversità e l'Italia ospita la metà delle specie vegetali e un terzo di quelle animali presenti in Europa, aggiudicandosi così il primato di paese europeo più ricco di biodiversità.

Nel 1992 nasce il programma Life grazie a una nuova e collettiva consapevolezza della necessità di tutelare la natura e l'ambiente. Eventi come il disastro nucleare di Chernobyl e l'aggravamento delle conseguenze del riscaldamento globale hanno accelerato i tempi della definizione di una politica ambientale europea e degli annessi programmi di finanziamento per progetti di valore e rilevanza comunitaria in materia ambientale.

In questo scenario, si inserisce il progetto Life Drylands che pone l'attenzione su zone aride a rischio estinzione. Dal Secondo Dopoguerra, infatti, le praterie su fondo sabbioso, così come le brughiere e le praterie aride sono diminuite drasticamente a causa della frammentazione degli habitat legata all'antropizzazione.

L'utilità degli ambienti aridi 

Il 2020 è stato proclamato dall'ONU l'anno internazionale della salute delle piante per ricordare ad ognuno di noi che la vita sulla Terra è strettamente connessa allo stato di salute del mondo vegetale, da cui provengono l'ossigeno che respiriamo e le risorse alimentari, oltre a costituire un vero e proprio scrigno di biodiversità.

Oggi abbiamo piena coscienza dell'importante ruolo svolto anche dagli ambienti aridi, da sempre considerati poco utili per l'agricoltura, abbandonati o frammentati per fare spazio all'urbanizzazione: sono le brughiere, le lande, le steppe, i gerbidi che ospitano fiori delicati, misteriosi licheni, farfalle. Tutti nomi fortemente evocativi, carichi di rara poesia e soprattutto di biodiversità.

Spesso sono aree pubbliche comprese nel territorio gestito dagli enti-parco coinvolti, ma, talvolta, sono proprietà private, in luoghi davvero impensabili: ad esempio, uno degli habitat target del progetto è la brughiera all'interno dell'Aeroporto di Milano Malpensa, con cui si è condivisa una pratica di gestione in grado di favorire la biodiversità e la colonizzazione da parte di specie autoctone.

Drylands propone la riqualificazione o ricostituzione ex novo di alcuni habitat aridi in zone con grande potenziale vegetale ma molto degradate, come avviene ad esempio sotto le linee dell'alta tensione. In questi spazi aperti prende piede una vegetazione di scarso valore, dominata da specie alloctone invasive come il prugnolo tardivo (Prunus serotina) o la robinia (Robinia pseudoacacia), e Solidago. Ci sono però alcune specie che denotano il carattere di brughiera di questi corridoi verdi, come Potentilla hirta, Cytisus scoparius, la Ginestra dei Carbonai cantata da Giacomo Leopardi, o, in alcune zone, Calluna vulgaris. Mentre muschi e licheni rappresentano la fase pioniera della brughiera.

I risvolti del progetto Drylands

Il progetto si pone l'obiettivo di riportare questi ambienti a uno stato di conservazione favorevole attraverso interventi di vario tipo come lo sfalcio delle specie erbacee troppo esuberanti, la ripulitura da specie esotiche invasive come la robinia, la quercia rossa (Quercus rubra) o Amorpha fruticosa, che, entrando in competizione con le specie autoctone, si sviluppano in maniera incontrollata andando a semplificare la composizione paesaggistica dell'ambiente.

La biodiversità rende gli ecosistemi più resistenti agli attacchi esterni e alle calamità naturali: deve essere preservata e valorizzata.

I prati aridi ospitano una grande varietà di specie officinali, utili per i loro principi attivi in medicina: occorre censire le specie presenti. Per questo il progetto si fregia anche di una lettera di supporto della Federazione Erboristi Italiani. Questo è senza dubbio un valore aggiunto del progetto che pone in primo piano la tutela della biodiversità ma presenta anche benefici a vantaggio della comunità.

Questi ambienti rivestono un ruolo fondamentale per gli insetti impollinatori: in questo periodo difficile anche per le api, minacciate dalle conseguenze negative di alcune azioni umane, preservarne gli habitat è indispensabile.

Il progetto si propone di rendere fruibili, in maniera consapevole e responsabile, le aree pubbliche oggetto di intervento. Attività come il butterfly watching (l'osservazione delle farfalle) o la conservazione e la valorizzazione di muschi e licheni, svolte nel pieno rispetto delle brughiere, rimanendo, per esempio, sui sentieri tracciati, comportano una ricaduta anche di tipo socio-economico, in quanto favoriscono la nascita di imprese di servizi per il turista.

Per questo sono previste azioni di miglioramento floristico con l'introduzione di specie erbacee tipiche per rafforzare la composizione: sono, dunque, necessari interventi di tipo meccanico atti a rimuovere il primo strato superficiale del terreno creando una base "nuova" con le condizioni ideali per il miglioramento dell'habitat.

Gli arbusteti, le brughiere e le praterie ospitano anche organismi legati per lo più agli ambienti umidi, come le libellule. La metamorfosi dallo stadio larvale alla fase adulta avviene proprio negli ambienti aridi, dove, questi insetti trovano abbondanza di prede e una vegetazione che offre riparo dai predatori.

Il progetto non si limita agli interventi di restauro delle brughiere nei siti individuati, ma presenterà linee guida mirate a garantire lo stato di conservazione ideale per la gestione di questi ecosistemi oltre alla sensibilizzazione del pubblico attraverso i media in merito all'importanza degli habitat di Rete Natura 2000.

Coenonympha oedippus / foto G. Gheza
Comunità di licheni | Foto Archivio progetto Life Drylands
Corineforeto habitat | Foto S. Assini
Habitat acidofilo | Foto G. Gheza

Per saperne di più

Pagina Facebook @lifedrylands

Profilo Instagram @LifeDrylands

Sito web www.lifedrylands.eu 

 

 

Altro sull'argomento

Due webinar su Natura 2000 e Turismo sostenibile

Natura 2000 Award, in lizza l'Appennino piemontese

Natura 2000 Award, in lizza l'Appennino piemontese  

Il progetto 'Sic2Sic' arriva in Piemonte

Il progetto 'Sic2Sic' arriva in Piemonte  

Il Piemonte dice NO all'eliski nei parchi

Il Piemonte dice NO all'eliski nei parchi  

Tags

Natura 2000

Potrebbe interessarti anche...

Ritrovata in Appennino la farfalla cardinale

Ritrovata in Appennino la farfalla cardinale Ritrovata in Appennino la farfalla cardinale  
E' proprio lei, la farfalla cardinale o pandora, quella fotografata nell'Appennino piem ...

Salvate quel seme!

Salvate quel seme! Salvate quel seme!  
I volontari dell'Associazione per i Vivai Pro Natura di San Giuliano Milanese salvano i semi dell ...

I custodi della Licena delle paludi

I custodi della Licena delle paludi I custodi della Licena delle paludi  
Non solo le orchidee hanno i custodi ma anche le farfalle! Si tratta della Lycaena dispar ...

Salamandrine appenniniche estinte tra 50 anni a causa del clima

Salamandrine appenniniche estinte tra 50 anni a causa del clima Salamandrine appenniniche estinte tra 50 anni a causa del clima  
Il riscaldamento globale potrebbe nei prossimi 50 anni ridurre l'idoneità climatica per la Salam ...
Tutti gli articoli

Iscriviti a Piemonte Parchi News

Ogni settimana, nella tua posta elettronica, l'informazione sui parchi del Piemonte (e molto di più!).
Per te, il numero speciale 'Parchi da gustare - I Protagonisti' (formato pdf) scaricabile gratis.

Iscriversi è semplice e gratuito: scopri di più!

Iscriviti subito

Iscriviti alla newsletter di Piemonte Parchi

Iscrivendoti a Piemonte Parchi News riceverai, ogni settimana, notizie e approfondimenti dai parchi piemontesi e come regalo di benvenuto potrai scaricare il numero speciale 'Parchi da gustare - I Protagonisti' (in formato pdf).
captcha 
Con l'iscrizione si autorizza il trattamento dei dati personali ai sensi del Decreto legislativo n. 196/2003 e del Regolamento Generale sulla Protezione dei dati, di seguito (GDPR)

Autorizzazione al trattamento dei dati

Gentile Utente, La informiamo che i dati personali da Lei forniti a Piemonte Parchi sono trattati secondo quanto previsto dal d.lgs.196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, di seguito Codice Privacy, e dal “Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento Generale sulla Protezione dei dati, di seguito GDPR)” e illustrata nella Nota Informativa sul trattamento dei dati personali.

 

Tutte le categorie

  • Agricoltura
  • Alimentazione
  • Ambiente
  • Animali
  • Archeologia
  • Architettura e Paesaggio
  • Arte
  • Biodiversità
  • Biologia
  • Boschi e Foreste
  • Clima
  • Divulgazione
  • Ecologia
  • Ecomusei
  • Educazione ambientale
  • Energia
  • Enogastronomia
  • Etnografia
  • Fotografia
  • Geologia
  • Giardini botanici
  • Itinerari
  • Il Segna-Libro
  • Microcosmo
  • Miti, leggende, racconti
  • Musei
  • Natura
  • Natura 2000
  • Outdoor
  • Paleontologia
  • Parchi da gustare
  • Parchi nel mondo
  • Parchi piemontesi
  • Personaggi
  • Photostory
  • Piante
  • Ricerca
  • Salute
  • Scienze della Terra
  • Sentieri provati
  • Storia
  • Sviluppo sostenibile
  • Territorio
  • Turismo
  • Chi Siamo
  • Contatti
  • Pubblicazioni
  • Archivio
  • Copyright
  • Dichiarazione di accessibilità
  • Privacy Policy e Cookie
  • Trattamento dei dati
Editore Regione Piemonte - Piazza Castello 165 - Torino | Registrazione Tribunale di Torino n. 5944 del 17/02/2006
Creative Commons
I contenuti del sito sono rilasciati con licenza Creative Commons Attribuzione Non commerciale 2.5 Italia eccetto dove diversamente ed espressamente specificato.
Torna su