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L'Europa protegge le Alpi?

Per conservare, gestire e valorizzare la biodiversità sulle Alpi, per proteggerla e monitorarla in relazione ai cambiamenti climatici e per ripristinare il suo equilibrio all'interno di habitat in degrado, nasce una cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia.

  • Marta Rollandin
  • Giugno 2019
  • Martedì, 25 Giugno 2019
Foto di gruppo nella giornata di presentazione del PITEM BiodivAlp (Foto: M. Rollandin | P. Saulay) Foto di gruppo nella giornata di presentazione del PITEM BiodivAlp (Foto: M. Rollandin | P. Saulay)

 

Le Alpi rappresentano per l'Europa il nettare della biodiversità, un punto caldo per la vita: è nei suoi ambienti che vivono specie animali e vegetali rare e non, spesso endemiche, in pericolo e, per la maggior parte, protette. Questa catena montuosa di rocce bianche, così veniva chiamata dai latini, è un prezioso puzzle di habitat diversi, ognuno dei quali è in grado di ospitare vite dalle differenti necessità.

Monitorare le associazioni floristiche nelle praterie per comprenderne un'eventuale trasformazione a causa dei cambiamenti climatici; eseguire carotaggi sul suolo per indagare su possibili alterazioni delle sue caratteristiche fisiche e chimiche nel tempo; definire un inventario della biodiversità nascosta, recuperare gli habitat in degrado attraverso interventi di ripristino locali e mantenere l'equilibrio e il monitoraggio di corridoi ecologici. Questi sono solo alcuni dei metodi dai quali l'Europa intende prendere spunto per elaborare delle strategie condivise relative alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione della diversità della vita sulle Alpi.

Un progetto per conservare, gestire e valorizzare la biodiversità

Si tratta di un progetto finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale Interreg ALCOTRA: nell'ambito della categoria dei Piani Integrati Tematici Transfrontalieri (PITEM) nasce infatti Biodiv'ALP, presentato a inizio mese, martedì 4 giugno, a Monêtier-les-Bains, nel Dipartimento francese delle Hautes Alpes. Tre regioni italiane - Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria - e due regioni francesi - l'Auvergne-Rhône Alpes e la Sud Provence-Alpes-Côte d'Azur - fondono le loro energie e decidono di muoversi insieme, attraverso una nuova cooperazione senza frontiere che risponde alla necessità europea di unire gli sforzi e le metodologie per conservare e proteggere al meglio non solo le specie presenti sulle Alpi, ma anche gli habitat che le ospitano.

Per lavorare in maniera coordinata, le regioni coinvolte nel progetto hanno suddiviso la cooperazione in cinque corridoi di lavoro paralleli, cinque progetti differenti che avanzano insieme inseguendo gli stessi obiettivi: proteggere la biodiversità transalpina attraverso un grande coordinamento transfrontaliero (progetto 1 - COEVA), studiare e comprendere la biodiversità e gli ecosistemi ad essa correlati (progetto 2 – COBIODIV), gestire gli ambiti di biodiversità armonizzando i metodi di gestione degli spazi alpini protetti in un' ottica concreta di realizzazione di cantieri di recupero di habitat degradati, con particolare interesse nei confronti dell'utilizzo delle sementi locali (progetto 3 – GEBIODIV), proteggere le specie e gli ecosistemi attraverso la connettività ecologica transalpina con lavori di restauro relativi alla conservazione/creazione/ripristino di corridoi ecologici (progetto 4 – BIODIVCONNECT) e promuovere biodiversità e habitat come fattori di sviluppo dei territori e creare azioni di sensibilizzazione, mettendo in atto una governance per la valorizzazione e la tutela attiva e partecipativa transalpina (progetto 5 - PROBIODIV).

La giornata di presentazione del PITEM

Durante l'evento di lancio del progetto, le regioni coinvolte e i loro partner hanno avuto modo di presentare, ai colleghi e alla cittadinanza, gli sforzi effettuati fino a oggi e quali sono i passi che ognuno prevede di effettuare nei prossimi anni, al fine di concordare una strategia condivisa. L'idea emersa durante il primo comitato di pilotaggio del progetto, svoltosi nell'arco della mattinata del 4 giugno, è quella di partire con una lista di specie e habitat da tutelare in maniera prioritaria, definendo protocolli comuni per il monitoraggio della fauna, della flora e degli habitat. Il tutto per arrivare a realizzare degli inventari di biodiversità comuni, utili allo scambio di metodi di monitoraggio e misure di conservazione.

Da Monêtier-les-Bains al colle del Lautaret si è passati a un confronto sul campo, dove Richard Bonet e Wilfried Thuillet, rispettivamente capo del dipartimento scientifico del Parco nazionale degli Ecrins e direttore del CNRS per la ricerca presso il laboratorio di ecologia alpino, hanno presentato alcuni modelli di ricerca relativi allo studio e al monitoraggio dei cambiamenti sulle associazioni floristiche in quota e sul suolo causati dal global warming. Si tratta di un monitoraggio multidisciplinare che rientra già nelle azioni del Biodiv'ALP e che prende il nome di "Presidi alpini". Si tratta di un insieme di siti di osservazione e studio disposti in quota ad intervalli di 1000 metri di dislivello tra loro. Aree che misurano 30-30 metri, sulle quali vengono eseguite la lettura visiva delle specie presenti e il campionamento di suolo (che comprende anche l'analisi di eventuale DNA rilevati) al fine di comprenderne le caratteristiche floristiche visibili e non.
L'idea di esporre i metodi utilizzati e le prime considerazioni riguardanti i dati di questi "lavori in corso", ha permesso di dare il via ad un confronto tra le parti, utile ad una futura condivisione di strategia e unione degli sforzi di gestione e conservazione.

I prossimi passi

Un pizzico di sfida alimenta il progetto: proprio in occasione della giornata di lancio del progetto, infatti, le regioni partner hanno accennato a una possibile presentazione di Biodiv'ALP durante lo IUCN world Conservation Congress che dovrebbe avere luogo nel 2020, a Marsiglia.

Tutte le regioni coinvolte nel PITEM – lavorano e lavoreranno, dal 2019 al 2023, alla tutela del patrimonio della biodiversità della catena alpina. Un progetto ambizioso e senza frontiere, tutto da scoprire.

Per saperne di più

https://www.facebook.com/BiodivALP/ 

http://www.ecrins-parcnational.fr/actualite/biodiversite-alpine-frontiere 

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