L'adesione ora è stata formalizzata. Anche il Centro di referenza per l'erpetofauna (rettili e anfibi) della Regione Piemonte - che ha sede presso l'Ente di gestione delle Aree protette dell'Appennino piemontese ha aderito al progetto "Erpetofauna del Piemonte e della Valle d'Aosta" che gira sulla piattaforma iNaturalist, in collaborazione con la SHI (Societas Herpetologica Italica).
La piattaforma 'iNaturalist' si basa sul concetto di "citizen science" vale a dire "scienza dei cittadini" che consente a chiunque di condividere le proprie osservazioni naturalistiche con ricercatori, esperti o semplicemente con altri appassionati.
I dati immessi nel database sono convalidati da "identificatori" esperti e quindi l'applicazione può essere un utile strumento per trovare conferma alle proprie osservazioni naturalistiche: le segnalazioni possono altresì essere utilizzate dai ricercatori per acquisire dati importanti per lo studio e la gestione delle specie di flora e fauna e degli habitat a questi collegati.
Per il progetto "Erpetofauna del Piemonte e della Valle d'Aosta" è stata creata una pagina dedicata dove, a oggi, sono state registrate 8.667 osservazioni con l'identificazione di 47 specie di rettili e anfibi e di relativi siti/zone importanti dal punto di vista della vocazionalità ambientale per il Piemonte.
Cos'è il Centro di referenza per l'erpetofauna
Istituito nel 2016 dal settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte, presso l'Ente di gestione delle Aree protette dell'Appennino piemontese, in associazione con l'Ente di gestione delle Aree orotette del Po vercellese-alessandrino, come prima azione ha redatto un Programma delle attività per il triennio 2017-2019 con l'intento di individuare e raccogliere dati e promuovere ricerche finalizzate alla predisposizione di Piani d'azione e Piani di gestione per le specie erpetologiche del Piemonte, previsti anche dalle norme vigenti sulle Aree protette e la tutela della biodiversità.
Entro la conclusione del triennio si prevede la predisposizione di elementi funzionali alla redazione di un documento di sintesi, il cosiddetto "Libro bianco", con i dati bioecologici relativi a distribuzione, vocazionalità ambientale, stato di conservazione, nonché l'analisi delle buone pratiche in corso, criticità e azioni prioritarie da intraprendere per la conservazione di specie e gruppi di rettili e anfibi e dei loro habitat in Piemonte.
Il Centro ha inoltre istituito un Tavolo tecnico di coordinamento, al quale partecipano esperti delle Aree protette dell'Appennino piemontese, delle Aree Protette del Po vercellese-alessandrino, del settore regionale Biodiversità e Aree naturali, della Societas Herpetologica Italica e delle Aree protette del Ticino e Lago Maggiore, con compito di definire le strategie di conservazione per rettili, anfibi e, in relazione a questi, gli habitat.
Il Tavolo tecnico fin dalle prime riunioni ha aderito e dato il proprio supporto al Progetto della Societas Herpetologica Italica per l'individuazione di una Rete di monitoraggio nazionale delle specie di interesse comunitario, per redigere il 4° Rapporto nazionale ex art. 17 della Direttiva Habitat, incarico ricevuto da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Il Progetto, che vedeva già il coinvolgimento dei soci di Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria della Societas, sta acquisendo notizie su siti di rilevanza erpetologica regionale, con particolare riferimento a quelli al di fuori di Aree protette e della Rete Natura 2000, siti nei quali la conoscenza è già molto avanzata.
È importante sottolineare come, dai primi dati raccolti, siano emersi sino a ora 61 siti di notevole interesse, che presentano diversi gradi di priorità di tutela e valorizzazione.