E' successo lo scorso 11 giugno, in concomitanza ai festeggiamenti dei 150 anni della Sezione di Varallo del Club Alpino Italiano.
Nel corso dell'escursione programmata per l'occasione dal "Gruppo Camosci" - che aveva per meta la traversata Capio - Massa, la catena di montagne che separano la Valsesia dalla Valle Strona ossolana, con grande sorpresa e compiacimento è stata rinvenuta la presenza sulla Cima Rimeo di una bella ed estesa colonia della rarissima Fritillaria o Meleagride alpina (Fritillaria tubaeformis G. et G.).
Decine di esemplari nello spazio ristretto di un centinaio di metri quadrati, osservate e fotografate con grande soddisfazione dal numeroso gruppo dei partecipanti.
La Fritillaria alpina è una Liliacea, che come le congeneri, per la sua rarità e bellezza, è specie in imminente pericolo di estinzione ed è stata posta ovunque, in tutte le regioni d'Italia, sotto protezione assoluta con divieto di raccolta e con obbligo di contribuire alla sua conservazione.
In Valsesia le antiche segnalazioni e raccolte d'erbario di questa specie risalgono al secolo XIX e furono fatte dal nostro botanico valsesiano l'Abate Antonio Carestia, al quale la sezione C.A.I. di Varallo ha dedicato un suo rifugio all'Alpe Pile 2201 m in Val Vogna, alle pendici del Corno Bianco.
Anticamente la sua esistenza era ed è tuttora indicata in Valsesia nella Val d'Otro e nel Vallone Moud di Alagna, dove è ricercata da naturalisti fotografi e botanici in primavera, ma la cui presenza è sempre di difficile localizzazione a motivo della sua estrema rarità.
La nuova stazione su Cima Rimeo, molto lontana dalle vie di comunicazione e che richiede ore e ore di cammino su sentieri impervi e a tratti con caratteristiche alpinistiche, potrebbe essere un ottimo presidio per una sua possibile auspicabile conservazione ed espansione per il futuro.